Ormai è nota all’intero pubblico videoludico la lunga e travagliata odissea legata al nome di Cyberpunk 2077, famosissimo (e odiatissimo) titolo sviluppato da CD Projekt RED, mamma dello spettacolare The Witcher 3. Ebbene, il suo lancio non è stato per niente rose e fiori: inizialmente presentato e osannato tramite una campagna pubblicitaria martellante e sicura di sé, il gioco ha dovuto fare i conti con la realtà dei fatti e si è mostrato al pubblico videoludico nella sua veste effettiva.
Quella di un gioco perso, privo di un comparto tecnico stabile, con una grafica ai limiti della decenza e amputato delle tipiche aggiunte che dovrebbero essere pane quotidiano per un GDR (come nel caso del parrucchiere). Dunque, proprio di recente un team di sviluppo, quello degli Envoidant Studios, è tornato a parlare di Cyberpunk 2077, additandolo come esempio negativo da non seguire per quanto riguarda la pubblicità dei giochi.
Cyberpunk 2077: Vigilance 2099 non farà promesse che non potrà mantenere
A pronunciarsi sull’argomento Cyberpunk 2077 è stato Nas Nakarus, uno dei responsabili dello studio videoludico precendente citato. Quest’ultimo ha dichiarato di aver apprezzato il lavoro di CD Projekt RED, ma ha anche sottolineato come sia innegabile il flop relativo al lancio del titolo.
Proprio questo ha convinto il team di sviluppo a interrogarsi sulle priorità del inerenti al prodotto, identificando come massimo scopo il divertimento del pubblico, e non l’attuazione di promesse dal difficile mantenimento.
Ovviamente c’è da sottolineare che gli Envoidand Studios sono i creatori di Vigilance 2099, un GDR action inserito nell’ambito cyberpunk e dal budget decisamente più basso rispetto a Cyberpunk 2077.
Tirando le somme: la travagliata storia del prodotto di CD Projekt RED è e sarà sempre uno degli esempi negativi che il mondo videoludico (e soprattutto quello degli sviluppatori) non riuscirà mai a dimenticare ogni qual volta si penserà di andare oltre la verità effettiva delle cose.