Chiunque ami i picchiaduro ed ha vissuto con furore il gaming negli anni che vanno dalla fine degli anni ’90 inizio 2000, ha dovuto schierarsi con una forte diatriba, ovvero: meglio Street Fighter o Tekken? Andare con il vecchio, ma sempre godibile 2D, oppure saltare nella terza dimensione fatta di poligoni? No, Mortal Kombat non vale, perché in quegli anni andava da schifo e solo nell’ultima decade ci ha dato esperienze degne di questo nome.
Noi in iCrewPlay non ci vogliamo schierare, alla fine ce li giochiamo tutti e due, ma quello che possiamo fare è accrescere la tua cultura videoludica dandoti 10 curiosità su questi due franchise così tanto amati. Iniziamo con Tekken, prossimamente Street Fighter (poi vediamo, magari ci mettiamo pure Mortal Kombat).
Tekken e il Guinness World Record
Tekken come gioco nasce in sala giochi, tuttavia è sulla prima PlayStation che esplode e diventa il titolo a cui tutti noi gamer, almeno una volta nella vita, abbiamo giocato. Questo fece sì che il Tekken orginale sia entrato di diritto nel prestigioso libro Guiness World Record, come primo videogioco della storia a superare il milione di vendite (se oggi un milione di copie non ti sembra molto, sappi che stiamo parlando del 1995). Non solo, un altro Guiness World Record è stato attestato al titolo NAMCO, come primo gioco della storia a ricreare dei combattimenti in un ambiente in 3D.
Ben quattro adattamenti cinematografici
Anche Tekken, come Street Fighter, non è stato esente dalla fine di avere un adattamento cinematografico. Ma se la saga di Capcom si è fermata al film con Jean Claude Van Damme (ne abbiamo parlato qui) e ci ha riprovato qualche anno dopo con la Leggenda di Chun Li (interpretato dalla tizia che faceva Smallville), Tekken ha avuto ben 4 adattamenti cinematografici.
Il più conosciuto è sicuramente Tekken del 2009, il quale da tanti è considerato un film trash come pochi e segue le vicende di Jin Kazama il quale vuole vendicare la propria madre. Un sequel è andato in lavorazione, è stato completato, ma mai rilasciato, è Tekken 2: Kazuya’s Revenge.
Oltre a questi ci sono due film di animazione: il primo, datato 1998, Tekken: The Motion Picture e il secondo, uscito nel 2011, Tekken: Blood Vegeance. Il primo è un classico OAV, segue la trama dei primi due capitoli del franchise e parla della rabbia di Kazuya nei confronti di Heihachi. Il secondo è sicuramente il progetto più particolare. Si tratta di un film animato in 3D e non si concentra sui combattimenti, ma sulle tante corporazioni che compongono la lore di Tekken.
Solo cinque personaggi fanno l’apparizione in ogni titolo
Tekken, da sempre, è un titolo famoso per l’altissimo numero di personaggi da sbloccare. Ad ogni nuovo capitolo alcuni personaggi escono dal rooster e altri ne fanno ritorno (oppure ne vengono introdotti di nuovi). Tuttavia solo 6 personaggi fanno la loro comparsa in tutti i giochi di Tekken, spin off compresi e questi sono: Heihachi, Kuma, King, Paul e Nina.
Stranamente, Heihachi a parte, nessuno di questi fa parte della trama principale di Tekken e gli stessi Kazuya e Jin (i quali sono i personaggi cardine di tutta la storia del franchise) saltano dei capitoli proprio per dovere di trama.
Anna e la PETA
La PETA, ovvero l’acronimo di People for the Ethical Threatments of the Animals (l’equivalente della nostrana protezione animali), ha più volte messo il naso nel mondo videoludico cercando di far cambiare contenuti all’interno dei giochi che tanto amiamo.
Il caso più clamoroso è sicuramente quello di qualche anno fa dove la saga di Pokémon era entrata nel mirino di questa associazione la quale aveva considerato le battaglie tra gli animali virtuali, al pari delle lotte clandestine reali.
Ma nemmeno Tekken è riuscito a passarla liscia nei confronti della PETA. Anna Williams, sorella di Nina e personaggio storico del rooster di Tekken, in più di un’occasione sfoggia un completo tigrato o zebrato. Questo ha fatto infuriare l’associazione animalista americana, in quanto istigherebbe all’utilizzo di pellicce e derivati. A noi un completo tigrato o leopardato fa venire in mente solo cose volgari, che non possiamo scrivere.
Rave War
Il nome Tekken può essere tradotto in Pugno d’Acciaio, in riferimento al torneo che fa parte del gioco ovvero Iron Fist Tournament. Tuttavia il nome Tekken risultava a tratti troppo giapponese e considerato, da NAMCO, inadatto per l’audience americana. Quindi, nelle prime preview di Tekken, le riviste dell’epoca si riferivano al titolo con un altro nome ovvero Rave War. Uno su tutti fu il numero 65 di Electronic Games Monthly, il quale fece un articolo molto approfondito sul fantomatico Rave War. Fortuna che poi fu mantenuto il nome Tekken per tutto il mondo.
Devil Kazuya
Uno dei motivi per cui la gente col tempo si è affezionata a Tekken è sicuramente il fatto delle numerose cose da sbloccare. Personaggi, modalità e quant’altro. Ma mentre queste erano facilmente ottenibili, magari finendo il gioco con un determinato personaggio oppure portando a termine determinati obbiettivi, per sbloccare Devil Kazuya, nel primo Tekken, era compito alquanto difficile. In Tekken 1, per non far annoiare il giocatore, durante i caricamenti, era stato inserito il gioco Galaga. Se noi riuscivamo a portare a termine 9 livelli, senza mai continuare, questo sbloccava la versione demoniaca di Kazuya.
Leggende metropolitane su Lei Wulong
Di questo avevamo già parlato nell’articolo sulle leggende metropolitane dei videogiochi. All’epoca di Tekken 3, se sceglievamo il personaggio di Lei Wulong, nella sua veste da poliziotto, si era diffusa la voce, tra le riviste dell’epoca, che fosse possibile fare una super mossa in grado di far estrarre la pistola al personaggio ispirato a Jackie Chan e fare instant KO.
Questa diceria (o fesseria, scegli tu il termine che ti aggrada di più) si diffuse anche grazie al pugno letale di Paul Phoenix, il quale riusciva ad abbassare la vita dell’avversario anche del 90%. Tuttavia nessuno andò nello specifico nel dire come fare questa fantomatica mossa.
Il Big Head Mode e il First Person
Negli anni della prima PlayStation una pratica estremamente comune per una buona percentuale di titoli, era quello di inserire dei trucchi i quali facilitavano il gioco oppure andavano a cambiare qualcosa nel gameplay o nella grafica.
Anche Tekken non fu esentato da questa pratica, in particolar modo il secondo capitolo. Se noi durante la selezione del personaggio terremo premuto il tasto select, questa attiverà la big head mode. I vari personaggi a schermo avranno una testa gigantesca, rispetto al corpo e la loro voce verrà cambiata con effetto che ricorda quello dell’elio. Questo cheat è solo grafico e non cambierà di una virgola la hit box dei personaggi a schermo.
Il secondo trucco è quello del first person mode. Per prima cosa andranno sbloccati tutti i personaggi, poi, durante la selezione del nostro personaggio, dovremo tenere premuti i tasti L1 e R1. Questo attiverà una grafica in soggettiva che ricorda moltissimo Super Punch Out! di Nintendo, con il nostro personaggio in modalità wireframe.
Katsuhiro Harada produttore, ma anche doppiatore
Katsuhiro Harada, ovvero il papà di Tekken, oltre ad aver concepito il gioco è il doppiatore ufficiale di tre personaggi del rooster ovvero Yoshimitsu, Marshall Law e Forest Law.
Le sorelle Williams e Tom & Jerry
Uno dei pregi di Tekken è quello di aver sviluppato molto bene i personaggi. Si tratta di cose minori, tuttavia interessanti. Sapevi, ad esempio, che le sorelle Williams, ovvero Anna e Nina sono grandi appassionate del cartone animato Tom & Jerry? Non solo, Nina tifa per Tom, mentre Anna per Jerry.
Un altro esempio di questa profonda caratterizzazione dei personaggi e la fissa maniacale di Kazuya per le scarpe da ginnastica, tanto che, secondo la lore di Tekken, ne possederebbe una vasta collezione (nel primo Tekken Kazuya in uno dei suoi outfit indossa un paio di Converse Chuck Taylor).