Severed Steel, il titolo d’esordio di Greylock Studio sotto l’ala di Digerati, publisher specializzato nel dare voce a developer indipendenti attivo fin dal 2014, è sui nostri schermi già da marzo 2021, ma fino a questo mese di settembre è rimasto confinato su PlayStation 4, con la promessa di un approdo anche su PC e Xbox One.
Il developer ha tenuto fede alla parola data: Severed Steel si è espanso sulle altre piattaforme, e proprio su Steam lo abbiamo provato noi di iCrewPlay.
L’esperienza si è rivelata nel complesso piuttosto piacevole. Abbiamo tuttavia registrato delle criticità che purtroppo non ci hanno consentito di valutare il titolo come avremmo voluto. Andiamo a vedere quali sono descrivendo prima il titolo nel suo insieme!
Severed Steel, ‘acciaio tagliato’
Il nome del titolo consiste in effetti in un gioco di parole abbastanza politicamente scorretto. Non si riferisce, infatti, all’acciaio tagliato: Steel è il nome della protagonista, la quale ha subito, a sua totale insaputa, la barbara amputazione del braccio sinistro.
La storia prende bruscamente avvio proprio con questa brutale rivelazione, la quale tuttavia non fa perdere d’animo la ragazza. Ella, dotata di ottime doti atletiche unite ad una destrezza senza pari nell’uso delle armi da fuoco e nel combattimento corpo a corpo, non perde tempo e comincia a farsi strada verso l’uscita con l’ausilio di armi strappate all’infinità di nemici che le si parano davanti.
Non passa molto tempo prima che la mutilazione che ha subito si riveli quasi provvidenziale. Poco dopo l’inizio della fuga, infatti, Steel riesce a rubare il prototipo di un arma chiama ‘Braccio cannone’, che le si adatta perfettamente al moncherino del braccio e le conferisce maggiore potenza di fuoco contro i nemici meglio corazzati.
La trama si articola in dieci capitoli suddivisi ciascuno in un numero variabile di livelli, ognuno dei quali estremamente punitivo (ogni morte costringe a riavviare da zero il livello con tutti i nemici respawnati), caratteristica che rende necessario giocarlo con l’animo non troppo popolare del trial and error, pena il non godersi appieno l’esperienza.
Ognuno dei livelli ha caratteristiche specifiche sempre diverse, conferendo a Severed Steel una mai sgradevole varietà in termini di level design.
Poco tempo per pensare, ma tanto per sparare
Il gameplay di Severed Steel si può considerare, soprattutto per quanto riguarda il combat, un perfetto ibrido tra quello degli ultimi due DOOM e dei due Mirror’s Edge. La differenza sostanziale è che tutta l’azione si svolge in ambienti indoor e, considerata la condizione della protagonista, non c’è la possibilità di ricaricare l’arma che si sta usando.
Tutto ciò impone a chi gioca un approccio ad armi spianate e dinamico al massimo per neutralizzare, o quanto meno disarmare, gli avversari onde rifornirsi di munizioni (o cambiare del tutto arma, in parecchi casi). La capacità di colpire bersagli mobili è fondamentale (anche se, a onor del vero, in questo viene in aiuto l’abilità della protagonista di rallentare il tempo).
Acrobazie ed evoluzioni sono cruciali per evitare di essere colpiti dai proiettili dei nemici, i quali sono discretamente vari, includendo anche i soliti bruti corazzati dalla testa ai piedi contro i quali l’arma più efficace è spesso e volentieri il Braccio cannone.
L’ambiente di gioco è ampiamente distruttibile. Ciò consente di mettere in pratica stratagemmi onde cogliere di sorpresa il nemico attraverso le pareti, sebbene al contempo esponga anche noi a manovre del genere da parte degli avversari.
Queste combinazioni tra mira ed agilità sono da mettere in pratica tanto per trionfare nella modalità Storia quanto per raggiungere ottimi punteggi e portare a termine le sfide proposte nella modalità Scontro a fuoco. Greylock Studio sembra aver pensato anche agli amanti degli arcade nel lavorare al titolo, e il risultato è proprio questa modalità, incentrata su livelli singoli sempre più difficili che fanno acquisire esperienza al giocatore, tradotta in un totale di cinquanta livelli Scontro a fuoco, indispensabili qualora tu rientri nella categoria dei trophy hunter.
Se tutto questo non ti basta puoi sempre dare sfogo alla tua creatività dando vita a scontri tutti tuoi grazie all’editor di livelli, orchestrato secondo la solita logica del ‘gioca, crea, condividi‘.
Gradevole ma immaturo
Come già anticipato, Severed Steel è un titolo ottimo dal punto di vista delle idee dietro al gameplay, ed è in grado di divertire anche chi è più esigente. Tuttavia, è sempre difficile tramutare le idee in fatti pratici. In questo caso, come in tanti altri, a tagliare le gambe al titolo (battutaccia: non solo il braccio sinistro) è il comparto tecnico.
Non importa quanto si riducano le opzioni grafiche, la risoluzione o il numero di FPS massimi: il titolo rimane comunque preda di continui e oltremodo fastidiosi cali di frame rate che, data la sua natura dinamica e frenetica, compromettono totalmente l’esperienza di gioco. Tutto ciò è aggravato dal fatto che queste problematiche si presentano anche in situazioni in game dove il numero di nemici non è eccessivo. Sarà che forse il gioco è meglio ottimizzato per PlayStation 4 e nessuno tra i developer ha pensato che sarebbe stato il caso di sistemarlo un po’ meglio per PC?
A rincarare la dose c’è un altro grande problema a rovinare il titolo: gli input lag, troppo numerosi e frequenti. Ancora una volta neanche le opzioni di gioco o la sostituzione da combo mouse/tastiera a pad vengono in aiuto. Chiunque perderebbe la pazienza vedendo un colpo non partire o, peggio, partire in ritardo, figuriamoci se un problema del genere coinvolge un titolo del genere, dove il tempismo e la velocità di riflessi sono fondamentali.
Tali problematiche fanno veramente rabbia pensando a quella che in effetti è la sostanza di Severed Steel, uno shooter dinamico dotato di ottime idee, di un estetica piacevole e di una colonna sonora di qualità consistente in cadenzati brani techno-ambient che si accordano egregiamente con il sapore futuristico e ipertecnologico dell’ambientazione.
Un po’ giù di tono la recitazione: la protagonista non parla e i nemici si limitano ad ordini urlati conditi dalla giusta dose di turpiloquio. Allo stesso modo le cutscene, limitate a semplici tavole dallo stile fumettistico comunque piacevole da ammirare.