In generale, la tipologia dei puzzle game, seppur in maniera meno evidente di qualche anno fa, è sempre relegata a una ristretta cerchia di giocatori. The Signal State dello sviluppatore Reckoner non fa alcuna eccezione anzi, se possibile, stringe ancora di più il numero di giocatori che ne possono usufruire e apprezzarlo a pieno.
Difatti, questo interessante titolo, non offre ai giocatori i classici rompicapo risolvibili trovando indizi in giro o usando la logica, bensì avremo a che fare con numeri, cavetteria varia e tantissimi moduli per modificare le frequenze. Se già questa introduzione ti ha fatto storcere il naso, saresti giustificato se avessi perso interesse nel gioco, ma mi sento di consigliarti di dare una possibilità a The Signal State leggendo la nostra recensione.
The Signal State, fra enigmi e storia post apocalittica
Sicuramente una delle particolarità che questo titolo offre è la presenza di una solida storia pur trattandosi di un puzzle game; niente di trascendentale ma comunque abbastanza attraente da invogliare il giocatore a proseguire nella sua partita tra un enigma e un altro. Il mondo di The Signal State è sprofondato in una desolazione post apocalittica. L’ormai striminzita popolazione mondiale si raccoglie in piccoli agglomerati cercando di sopravvivere giorno dopo giorno.
Noi faremo parte di uno di questi piccoli agglomerati, fortunati nel possedere una fattoria nel nostro insediamento, capace di mantenerci offrendo il minimo indispensabile per vivere. Come un fulmine a ciel sereno, il nostro capo villaggio, una donna avanti con gli anni, ci affiderà un nuovo incarico, ovvero quello rimettere a nuovo una vecchia fattoria ormai dismessa da tempo.
Inizialmente ci verrà detto che quel compito ci è stato assegnato per produrre maggiori risorse per la nostra gente, ma da li a poco inizieremo a comprendere che sotto ci sarà una motivazione più profonda e misteriosa. Insomma, per essere un gioco basato sulla risoluzione degli enigmi proposti, The Signal State riesce comunque a fornire una solida base per una buona storia.
Meccaniche degli enigmi
Passando alla parte giocata di The Signal State, verremo da subito introdotti sui metodi che avremo a disposizione per risolvere gli enigmi. Purtroppo, al contrario di diversi titoli del genere, non ci saranno diverse meccaniche per risolvere i rompicapo; Lo scopo principale sarà sempre quello di portare la corrente da un generatore principale a una fonte finale, impostandone la giusta frequenza. È facilmente intuibile che si tratterà spesso di avere a che fare con numeri e moltiplicatori vari, ma con questo non stiamo assolutamente dicendo che serve una laurea in matematica, sicuramente però, una buona conoscenza aiuterà a risolvere prima gli enigmi.
A ogni livello di The Signal State, saremo chiamati a riparare diversi componenti di macchinari vari attraverso il nostro pannello principale, il quale sarà composto da diversi elementi. In alto a sinistra avremo uno schermo con le condizioni da rispettare per risolvere l’enigma, la fonte principale della corrente, 2 binari nei quali potremo inserire tutti i moduli che avremo a disposizione e nella parte finale un ultimo binario, il quale potrà sia mostrarci i moduli a disposizione e sia la differenza tra la frequenza richiesta e quella attuale.
Parlando dei moduli presenti in The Signal State, ognuno di loro avrà una particolare funzione e sarà collegata tramite cavi o ad altri moduli oppure alla fonte principale. Avremo ad esempio il modulo multi il quale, collegato alla fonte primaria tramite cavo, ci darà la possibilità di trasferire in output la stessa frequenza fino ad altri 4 moduli. Alcuni attenueranno o moltiplicheranno la frequenza, altri ne modificheranno l’intensità di una data percentuale, altri sommeranno più fonti assieme. Ci sarà da fare più di un calcolo per ottenere il risultato finale richiesto.
Anche se con molti tentativi potremmo riuscire ugualmente a risolvere il puzzle, questo non risulta divertente come il capire effettivamente quello che stiamo facendo. Proprio per questo motivo, come abbiamo annunciato precedentemente, The Signal State non sarà godibile da tutti in uguale maniera.
Si procederà sempre così: parte di storia con un nuovo macchinario da sistemare, inserimento e spiegazione dei nuovi moduli, risoluzione dell’enigma e ripetere il tutto. Ovviamente nelle fasi avanzate del gioco, ci sarà davvero da darci dentro con i calcoli e i tentativi, vista la quantità di moduli che avremo a disposizione.
Tecnicamente parlando
The Signal State graficamente non offre molto. Le immagini che fanno da sfondo alla storia aiutano a immergerci nel mondo post apocalittico che ci accompagnerà nel corso del gioco, mentre per quanto riguarda il pannello della risoluzione dei puzzle, si presenta molto basico ma riesce a offrire un’ottima pulizia di schermo, caratteristica essenziale quando i moduli e i cavi inizieranno a essere veramente tnati.
Il sonoro può dirsi non pervenuto e quel poco che c’è ricade nel dimenticatoio della mediocrità. Per quanto riguarda il gameplay, i controlli sono molto semplici e facili da padroneggiare, visto che alla fine si tratta solo di collegare cavi e posizionare i moduli sui pannelli. Quello che può far storcere il naso è che, come già detto più volte, questa tipologia unica di enigmi terrà alla larga molti giocatori.
Durante le mie ore trascorse a fare calcoli e collegare cavi nel mondo post apocalittico di The Signal State, non ho riscontrato bug.