Centipede: Recharged è un ramake di uno dei titoli più importanti del panorama arcade del passato. Molti giocatori, infatti, considerano ancora oggi Centipede originale come il bilanciamento perfetto di varie meccaniche, che creano un’esperienza facile da imparare, ma con una profondità nascosta a un primo sguardo.
Questa versione Recharged si inserisce invece nel filone che abbiamo già potuto vedere con l’ottimo Missile Command: Recharged, dove alcuni classici del passato vengono riproposti in una forma più moderna. Nel caso di Centipede, il remake non si limita a un rinnovamento grafico, ma cerca anche di modificarne le meccaniche, rendendo la formula più veloce e ricca. Riuscirà a tenere fede a un classico intramontabile?
Storia? Ai miei tempi non c’era nessuna storia!
In Centipede: Recharged la trama è semplicemente assente. Come accadeva spesso nei titoli arcade, infatti, questa era limitata a una semplice contestualizzazione narrativa, mai troppo approfondita. Ad esempio, in Space Invaders il giocatore era incaricato di difendere la terra da un’invasione aliena, in Missile Command si difendono le città da missili nucleari (perfettamente in linea con le paure del periodo), mentre in Centipede…si difende la terra da una serie di insetti giganti, probabilmente alieni.
Sta di fatto, che il fulcro della produzione, in puro stile arcade, resta il gameplay. Nient’altro conta.
Tra vecchia scuola e qualche novità
Centipede: Recharged riprende il gameplay classico della versione arcade del titolo e lo modifica, cercando di mantenere alcune caratteristiche, aggiungendone altre e modificando alcuni dettagli. Tanto per cominciare, le partite si svolgono ora su uno scenario orizzontale, più largo e meno alto di quello originale. Allo stesso modo, i Centipede che affrontiamo sono più veloci e sfuggenti.
Restano però le regole base: siamo al comando di una navicella costretta a restare nella parte bassa dello scenario. La schermata è piena di funghi sparsi in modo casuale e dall’altra degli insetti giganti iniziano la loro discesa inesorabile verso di noi. Ogni volta che un Centipede incontra un fungo, questo funziona da “parete”, facendolo scendere immediatamente di un livello.
Si aggiungono poi gli scorpioni, che avvelenano i funghi, facendo scendere il Centipede più in fretta, e le mosche, che riempiono lo scenario di tantissimi funghi in poco tempo.
Cambia leggermente la funzione del ragno: come nella versione originale, questo si muoverà nella parte bassa dello schermo, costituendo di fatto un pericolo. Nella versione Recharged, però, ucciderlo ci permette di ottenere dei potenziamenti temporanei che sembrano venire fuori dalla tradizione shoot ’em up. Troviamo quindi proiettili esplosivi, mitragliatrici, scudi e molto altro.
Questi power up sono una novità davvero degna di nota che, però, viene bilanciata alla perfezione dalla maggiore velocità dei Centipede e dalla necessità di coprire una schermata più vasta rispetto al passato.
Sempre restando ancorati al passato, poi, la partita finisce quando la nostra navicella viene colpita da un nemico. Quando uno degli insettoni giganti arriva in basso, infatti, continua a girare nella zona dove ci muoviamo, diventando un enorme rischio per la sopravvivenza. Allo stesso modo, colpire i Centipede in una zona che non sia la testa, lo farà dividere in due insetti più piccoli, che però saranno più difficili da uccidere.
Il fulcro del gameplay, oggi come allora, resta quindi un bilanciamento di tutti gli elementi su schermo: i funghi fanno scendere prima i Centipede, le mosche buttano altri funghi, gli scorpioni avvelenano quelli già presenti sullo scenario e i ragni possono essere un valido deposito di power up se riusciamo a non farci colpire.
Pur avendo modernizzato la formula, quindi, questa versione Recharged mantiene lo spirito dell’originale, rendendo tutto più adatto ai giorni nostri. Peccato solo che non ci sia una modalità “classica” come quella vista in Battlezone Gold Edition.
Oltre alla sfida base, comunque, Centipede: Recharged aggiunge anche una serie di piccole sfide extra, dove la partita viene influenzata da alcuni modificatori: potremmo dover utilizzare bombe, combattere in uno scenario dalla forma diversa e molto altro. Lo sblocco di queste sfide, di fatto, costituisce l’unica vera progressione del titolo che, altrimenti, resta ancorato alla classica formula arcade del “gioca, muori, ripeti”.
Quindi, vale la pena acquistare Centipede: Recharged? Mai come in questo caso, la risposta dipende in gran parte dai gusti personali. Gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro, prendendo un classico intramontabile e modernizzandone la formula senza snaturarla. Parliamo quindi di un arcade puro, che punta tutto sulla ricerca del punteggio più alto e sulla soddisfazione personale. Se cerchi un’esperienza simile, il titolo vale decisamente il prezzo del biglietto e ti terrà impegnato molto a lungo.
Se però sei un videogiocatore che non è guidato dalla nostalgia del passato o, in generale, che apprezza esperienze più complesse, allora tieni conto che parliamo di un gioco ripetitivo, che punta tutto (ma proprio tutto!) sulla sua formula base che, per quanto possa essere ben realizzata, resta comunque circoscritta da limiti evidenti.
Centipede: Recharged – tra laser e luci
Il comparto tecnico di Centipede: Recharged è davvero ottimo, dato che cerca di attenersi al classico stile “da sala giochi” visto in Missile Command: Recharged. Vediamo quindi degli sprite che richiamano un’estetica al neon, ottime animazioni e un frame rate sempre stabile. Lo scenario resta invece uno sfondo neutro, ben adatto alla tipologia di gioco e al tipo di esperienza che questo remake cerca di ricreare.
Il comparto audio si conferma ottimo, grazie a tanti piccoli effetti sonori che accompagnano i vari power up e i nemici su schermo, uniti a delle musiche perfette per l’atmosfera.