Una spiaggia assolata, un gruppo di ragazzini refrattari alla luce del sole, un cabinato al fresco di un gazebo… e l’estate videoludica degli anni ’90 è servita! Quando ormai il culto delle sale giochi che aveva caratterizzato gli anni ’80 iniziava, purtroppo, a scemare, i cabinati in spiaggia rimanevano pian piano l’ultimo baluardo per dei piccoli videogiocatori in erba che non si erano ancora accaparrati una console casalinga.
Uno dei pregi maggiori di Crisis Wing, l’oggetto di questa recensione, è che gli sviluppatori di casa Pieslice Productions hanno saputo cogliere alla perfezione questo mood retrò confezionando uno sparatutto a scorrimento estremamente classico che omaggia i capisaldi del genere come l’intramontabile Gradius, ma anche produzioni un po’ più di nicchia come Aero Fighters e Aleste.
Un titolo indubbiamente riuscito, ma che non riesce del tutto a tenere testa ai suoi illustri predecessori, soprattutto perché rimane fin troppo ancorato ai titoli da cui trae spunto, ma un’operazione nostalgia effettuata nel 2021 deve per forza di cose tenere conto delle evoluzioni che il gaming ha avuto nel corso degli ultimi decenni perché altrimenti rischia di diventare una semplice goccia in mare fin troppo vasto, e il confronto coi classici risulta, anche solo per affetto da parte dei fan, quasi sempre impietoso.
La rotta di Kessel in meno di 12 livelli!
Crisis Wing ha una natura puramente arcade, questa sua caratteristica fa sì che il titolo si concentri esclusivamente sul gameplay, ignorando del tutto la trama che di fatto non è letteralmente contemplata nel gioco.
Appena iniziata la campagna principale infatti ci troveremo fin da subito a viaggiare a tutta velocità in una navicella spaziale lanciata nello spazio profondo. Nel susseguirsi dei livelli avremo l’impressione di addentrarci sempre di più all’interno di una nave aliena per debellare quella che sembra essere un’invasione a tutti gli effetti!
Ciò che porta a questa considerazione è la natura stessa dei nemici che passeranno dall’essere delle semplici navi spaziali a creature sempre più “organiche” specialmente nelle ultime boss fight. Insomma, il titolo non brilla certamente per la trama, e non è nemmeno il suo intento tra l’altro, o per le ambientazioni, in tutto e per tutto omaggio ai classici del genere, eppure riesce effettivamente a proporre una varietà visiva che dà l’impressione di un abbozzato world building che dona un lieve senso di soddisfazione nel giocatore che sentirà un apparente senso di avanzamento della lore.
Prima spara, poi pensa!
Anche il gameplay, come anticipato il fulcro vero e proprio del gioco, non è nient’altro che un grande omaggio a titoli storici che vedono aerei e navicelle spaziali combattere contro orde massicce di nemici. Nello specifico, parliamo di uno sparatutto a scorrimento con vista dall’alto, il nostro unico compito sarà quello di schivare i colpi nemici e continuare a sparare a tutto spiano per abbattere le navicelle ostili e qualsiasi tipo di abominio extraterrestre che ci ritroveremo di fronte.
Lo scorrimento dei livelli sarà di suo abbastanza piatto, ma verrà movimentato da alcuni power up che potrebbero cambiare, in maniera tutt’altro che radicale però, l’approccio alla minaccia nemica e il ritmo dei livelli stessi che richiedono semplicemente di sparare contro le orde nemiche con colpi base oppure con le tre bombe speciali a disposizione che ripuliranno intere schermate da navicelle ostili.
Purtroppo, a differenza di molti titoli del passato, raccogliere più potenziamenti dello stesso tipo non farà aumentare il livello del potenziamento stesso, ma servirà piuttosto ad accumulare punteggio, punto focale di ogni buon videogioco arcade che si rispetti. L’esperienza viene resa però molto interessante dall’elevato tasso di difficoltà, che strizza indubbiamente l’occhio ai giocatori più navigati.
A rendere un po’ più consistente l’offerta ludica di Crisis Wing ci pensano però alcune modalità secondarie che vanno a rimescolare le carte in tavola, anche in questo caso nulla di consistente, ma di sicuro queste alternative alla campagna principale regaleranno sicuramente qualche ora di sfida in più; nello specifico sarà possibile affrontare una Boss Rush Mode in cui affronteremo in successione tutti i boss della modalità principale e un Time Attack Mode, in cui dovremo realizzare il punteggio più alto possibile in un determinato periodo di tempo, sarà inoltre possibile affrontare la campagna principale in due giocatori in multiplayer locale.
Ritorno al passato!
Come prevedibile, anche (e soprattutto) dal punto di vista del comparto tecnico, Crisis Wing tenta letteralmente di “mimetizzarsi” coi suoi illustri colleghi direttamente dagli anni ’90 e, nel bene e nel male, ci riesce alla perfezione.
Dal punto di vista grafico infatti il titolo opta per una risoluzione in 4:3 che mostra delle bande nere ai lati dello schermo, le opzioni di gioco però permettono anche di ruotare la schermata di gioco di 90 gradi, cambiando così lo scorrimento del gioco che non procederà più dal basso verso l’alto, ma da sinistra a destra.
Per quanto riguarda poi la grafica vera e propria, si è puntato verso una classica estetica pixel tipica delle produzioni anni ’90, con colori tutto sommato accesi e gradevoli, soprattutto considerando che in alcuni momenti del gioco lo schermo sarà letteralmente infestato di proiettili nemici!
Anche il sonoro è un riferimento chiaro e diretto ai titoli arcade tipici dei cabinati anni ’90, con sonorità estremamente ritmate e a metà strada tra l’elettronico puro e il vaporwave, un mix tutto sommato riuscito e piacevole, ma che a causa di una certa e marcata ripetitività potrebbe ben presto portare i giocatori a preferire il gioco mutato e affidarsi una colonna sonora esterna.
In definitiva, Crisis Wing è un titolo impegnativo e divertente il cui obiettivo principale è quello di omaggiare i classici sparatutto a scorrimento tipici dei cabinati arcade anni ’90, riesce alla perfezione nel suo intento, tuttavia qualche accorgimento e svecchiamento in più sarebbe stato utile e necessario a rendere l’esperienza al passo coi tempi.