Videogiochi in Cina: quanti problemi hanno i prodotti nei confronti del popolo cinese? A quanto pare possiedono un’infinità di guai che il governo ha emanato delle nuove restrizioni a riguardo. Xi Jinping è stato molto chiaro su come dovrà andare avanti, da questo momento in poi, la produzione dei videogiochi su suolo cinese e come dovranno essere quelli che verranno importati dall’estero.
No, tranquillo: per quanto riguarda la censura sulle produzioni estere, non sarà fatta di tutta l’erba un fascio, ma verranno valutati i singoli prodotti per vedere se accettarli oppure no. La questione è un’altra: per poter approvare un gioco cinese in Cina, le case produttrici dovranno rispettare due semplici linee guida. Linee guida che, ovviamente, devono essere considerate come legge.
A quanto viene dichiarato dal governo, i videogiochi non possono essere considerati solo come forma d’intrattenimento, quindi è giusto che tramite loro vengano portati alla luce i valori giusti della storia e la cultura cinese. Questa è la linea guida principale che dovrà avere un gioco cinese, ma non solo; non sarà più possibile creare un prodotto con all’interno relazioni omossessuali, dove non è possibile identificare immediatamente l’identità di genere del personaggio e dove verranno inseriti “uomini effemminati”.
“Se i regolatori non possono dire immediatamente il genere del personaggio, potrebbe essere considerata una problematica e verranno sollevate bandiere rosse” viene riportato dal governo cinese.
Videogiochi: le censure non terminano qui
Effettivamente ci sarebbero altre due clausole dove non sarà possibile, per il giocatore, scegliere se essere buono o cattivo. Oltre a ciò, viene riportato anche che la religione cinese, la cultura e ciò che viene considerato nella sfera del popolo cinese dovrà essere menzionato. Il governo ha anche dato dei suggerimenti per aiutare le case di sviluppo ad avere delle idee concrete su come e quando inserire queste tematiche.
Ciò che è stato pubblicato prima di questa nuova “legge” funzionerà per i giochi in futuro: tutto ciò che è stato messo sul mercato precedentemente, rimarrà inalterato. Almeno così si spera, in quanto abbiamo già visto vari giochi ricevere delle censure (un esempio: Guilty Gear: Strive) per far rispettare almeno le ultime linee sulla religione e la cultura cinese.
Le nuove linee sono state pubblicate in un report del South China Morning Post; effettivamente non dice niente a riguardo di vari giocatori di eSports (basti pensare ai mondiali di League of Legends che si terranno fra pochi giochi) o altri: forse non rientrano tra i videogiochi considerati “cattivi”? Basti pensare al fatto che i bambini sotto ai 16 anni non possono più trasmettere in streaming il proprio gioco preferito.