Si può dire che è un momento particolarmente florido per le avventure a tema spaziale: con l’uscita di Kerbal Space Program (la cui recensione è in arrivo sul nostro sito) ed Everspace 2 rilasciato in early access a giugno di quest’anno, le epopee nello spazio sembrerebbero essere tornate in auge dopo un breve periodo di magra.
È arrivato il giorno della pubblicazione di Subdivision Infinity DX su console next-gen: il titolo nato per mercato mobile e successivamente pubblicato per PC e hardware di ottava generazione è nelle nostre mani, pronto a farci immergere in uno space 3D shooter che si ispira alle pubblicazioni più classiche del genere.
Ma come si comporta il titolo su PlayStation 5? Scoprilo con noi grazie alla nostra recensione di Subdivision Infinity DX per la console next-gen di casa Sony!
Subdivision Infinity DX.. o xD?
La campagna di gioco inizia con il nostro protagonista, un pilota indipendente, che viene assoldato per un incarico da una stazione spaziale. Dal centro di controllo M-12 è giunta una segnalazione di soccorso, e quindi spetta al nostro eroe dal nominativo Rebel-1 l’arduo compito di ripristinare le comunicazioni con M-12.
Una volta che avremo sbaragliato i nemici a controllo del complesso, faremo la conoscenza di AV-2, un intelligenza artificiale al nostro servizio per tutta la durata dell’incarico. L’incontro con AV-2 è di fondamentale importanza per scoprire di più sull’ecosistema di gioco e sui nemici che intralciano il nostro cammino.
La trama di Subdivision Infinity DX procede con pochi colpi di trama e senza particolare enfasi. Lo story driven non è il focus del titolo, il quale procede nella narrativa prettamente con dialoghi didascalici che serviranno soltanto a concedere un pretesto alle nostre scorribande in giro per lo spazio.
I personaggi sceglieranno quasi sempre di utilizzare toni leggeri per comunicare tra loro. La storia di gioco prosegue in maniera piuttosto scorrevole e con momenti colmi di humor, scelta apprezzabile per un’avventura semplice e dalle basse pretese narrative.
Il guardiano della galassia
Il gameplay di gioco affonda le sue radici dal game design arcade: stiamo parlando di un titolo che non punta a una simulazione realistica, ma a una gestione delle meccaniche di gioco più immediata per garantire l’accessibilità anche ai neofiti del genere.
Pilotare la nave è sicuramente uno dei punti a favore di Subdivision Infinity DX. Le manovre evasive e la mobilità generale sono particolarmente tempestive, una peculiarità fondamentale per uno space 3D shooter incentrato principalmente sul “colpisci e fuggi” che punta a essere abbastanza punitivo anche in difficoltà normale.
Il combat system è particolarmente divertente: la fatica di Mistfly Studios trova la sua perfetta collocazione su console casalinga, poiché su cellulare i comandi touch screen risultavano essere poco funzionali per questo progetto: personalmente ho gradito l’implementazione della mira assistita, un vero e proprio toccasana quando si vuole sparare ai nemici mentre è necessario schivare i colpi in contemporanea.
Sulla nostra navicella possiamo gestire il nostro arsenale: il veicolo spaziale è dotato di un arma secondaria con una cadenza di fuoco maggiorata e un cannone spara missili che sacrifica l’alta frequenza dei proiettili per un solo colpo con danno potenziato. Se per la prima arma avremo a disposizione munizioni infinite, per quanto riguarda la seconda sarà necessario rifornirsi abbattendo le navi nemiche.
Nel gioco è presente una discreta personalizzazione sia in termini di navicelle che di armi equipaggiabili sulla nostra corazzata. Nonostante lo shop presenti una buona quantità di oggetti acquisibili, il feeling che questi trasmettono non ci permetterà quasi mai di percepire il “salto di qualità”. Nel complesso le armi disponibili si differenziano davvero poco, e questa mancata progressione non arreca soddisfazione al giocatore.
Un altro punto a sfavore di Subdivision Infinity DX è lo scarso numero di missioni: ci sono un totale di cinque complessi visitabili per altrettante missioni disponibili. Se a questo va ad addizionarsi una richiesta di farming per potenziare il nostro arsenale davvero elevata, il risultato è un loop di gioco troppo ripetitivo. Probabilmente, la natura mobile del titolo ha svantaggiato la rigiocabilità del titolo che offre un contenuto troppo monotono.
La parte arcade del titolo si sposa bene con la brevità delle missioni, che potranno essere completate in meno di dieci minuti ciascuna. Tuttavia, avrei preferito giocare qualche missione in più e con una maggiore diversificazione degli obiettivi. Sono disponibili anche due missioni esplorative che ci permettono di setacciare ogni risorsa utile al crafting, ma anche questa meccanica risulta poco stimolante.
In sintesi, il gameplay di Subdivision Infinity DX diverte il giocatore dal punto di vista puramente ludico, ma fallisce sul lato strutturale delle missioni e del loop di gioco.
Gli aspetti tecnici
Il comparto grafico del gioco è una presentazione di tutto rispetto: se consideriamo ancora una volta la natura mobile del progetto, possiamo dire che la grafica di Subdivision Infinity DX è di ottimo livello, soprattutto negli scorci paesaggistici delle alture spaziali.
La colonna sonora è sicuramente orecchiabile e incalzante nei momenti intensificati dell’azione di gioco: certo, non stiamo parlando di una produzione particolarmente diversificata e i giocatori con l’udito più raffinato potrebbero far caso a una certa ripetitività dei brani, ma nel complesso l’OST fornisce un buon tappeto musicale per le nostre scorribande spaziali.
Purtroppo, il mancato supporto al DualSense fa storcere il naso. L’approdo su PlayStation 5 è una ghiotta occasione per poter sfruttare al meglio la primizia della next-gen di Sony, ma il titolo non possiede alcuna feature sia per quanto riguarda il feedback aptico che i trigger adattivi. Considerando che questo porting è stato pensato esclusivamente per la console next-gen del colosso giapponese, è imperativo sottolineare questa mancanza.
In conclusione
Subdivision Infinity DX non è certamente un titolo perfetto, e spesso non riesce a centrare il punto in alcuni aspetti. Il gameplay è croce e delizia del titolo che nel complesso si rivela essere un progetto divertente, ma fallace sotto certi punti di vista.
Probabilmente, la natura mobile del gioco mutila molti aspetti relegati alla gestione delle missioni e al farming compulsivo di monete e materiali per riuscire a migliorare l’equipaggiamento. L’acquisto del gioco non è consigliabile al giocatore che pretende una simulazione realistica della guida spaziale o delle meccaniche profondamente ricercate.
Tuttavia, se stai cercando un titolo arcade con poche pretese, dai toni leggeri e che possa divertirti con il suo shooting, ti consiglio di concedere una possibilità a Subdivision Infinity DX: un gioco che riesce a trovare nella sua accessibilità immediata il suo maggior punto di forza.