Activision Blizzard aveva chiuso una delle tante cause legali, giusto? Sbagliato, perché la questione è ancora aperta. Ti invitiamo a recuperare tutti gli articoli sul caso, se ti fossi perso questa notizia che, purtroppo, riporta solo fatti estremamente poco piacevoli. C’è un “però” e riguarda la prima accusa rivolta all’azienda da parte del DFEH (California Department of Fair Employment and Housing): molti dipendenti hanno subito discriminazioni e molestie sul luogo di lavoro.
Indipendentemente dal genere e dal sesso del dipendente, l’azienda ha avuto un comportamento scorretto e il DFEH iniziò le prime indagini quasi due anni fa, poco prima della pandemia. Specialmente dopo il triste evento che vide un dipendente della casa di sviluppo suicidarsi. Ebbene, l’azienda statunitense avrebbe preso un accordo con l’EEOC (Equal Employment Opportunity Commission) durante la fine di settembre per mettere fine a questa causa.
Tramite un fondo apposito, la casa madre di World of Warcraft risarcirà le vittime, stanzierà una parte dei fondi per enti benefici che promuovono le donne nel mondo videoludico e aiuterà alla lotta contro le discriminazioni. Per entrambe le parti, questo accordo è praticamente oro che cola; per il DFEH non è così.
“L’accordo proposto contiene disposizioni che sanzionano l’effettiva distruzione e/o manomissione di prove critiche per il caso del DFEH, come i file del personale e altri documenti che fanno riferimento a molestie sessuali, ritorsioni e discriminazioni”
Activision Blizzard, e non solo, nuovamente sotto accusa: le indagini riaprono!
Per il DFEH, questo è un accordo non equo, ma l’EEOC controbatte con un documento depositato la scorsa settimana dove si evince che due avvocati del DFEH avevano lavorato in precedenza per l’EEOC e che avevano già avuto a che fare con l‘azienda accusata. Ovviamente i due avvocati fanno parte dell’accusa mossa proprio dal DFEH contro l’azienda e questo va a compromettere tutto il lavoro svolto fino ad oggi. Il motivo è semplice: si tratterebbe di conflitto di interessi e questo andrebbe contro la legge sulla condotta professionale presente in California.
In realtà non solo in California, ma anche in varie parti del mondo. A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa succederà adesso? L’EEOC, quindi, accusa il DFEH per violazione etica.
California's Department of Fair Employment and Housing, which previously objected to Riot's "rushed" settlement with female workers plans to object to the Equal Employment Opportunity Commission's settlement proposal with Activision.
Says it could harm DFEH's case.
New filings: pic.twitter.com/tHBQ8aFj5O
— Stephen Totilo (@stephentotilo) October 7, 2021
“In particolare, due avvocati del DFEH – leader nell’organizzazione – hanno precedentemente lavorato per l’EEOC, che ha contribuito a dirigere l’indagine. Questi stessi avvocati hanno poi proceduto a rappresentare il DFEH cercando di opporsi al decreto nato proprio dall’indagine che hanno contribuito a dirigere mentre erano all’EEOC.” rivela il documento.
Non appena il documento è stato depositato, il DFEH si è prodigato a cambiare avvocato che, dopo due ore, ha presentato la mozione.