Videogiochi violenti, sessisti, problematici e, da oggi, anche facenti parte della politica estera; il mondo videoludico si affaccia su più universi e non è la prima volta che assistiamo a eventi del genere, dove un titolo specifico (o meno) viene incriminato o messo sotto la lente d’ingrandimento; questo avviene specialmente in Italia, dove vi sono ancora molte persone che non riescono ad accettare né l’industria videoludica, né il prodotto finale in sé. L’evento di oggi, però, ha ben poco a che fare con il nostro paese.
Conosci Fursan al-Aqsa – The Knights Of Al-Aqsa Mosque? Si tratta di un titolo nato nel 2019 e che sarebbe dovuto approdare su Steam nel mese di dicembre; purtroppo non vedrà la luce, in quanto la pagina d’acquisto sulla piattaforma è scomparsa, così come i trailer presenti su YouTube. La spiegazione deriva principalmente dalla trama del gioco in questione: sei Ahmad al Falastini, uno studente palestinese che, dopo varie vicissitudini, arriva a volersi vendicare sugli israeliani.
Armato di Ak-47, coltelli e bombe, il tuo obiettivo è quello di farti largo tra i nemici sotto il grido di Allahu Akbar; ovviamente il tutto viene circoscritto solo ai soldati israeliani: i civili (quali donne, anziani e bambini) non vengono presi in considerazione.
Videogiochi sparatutto: possono essere veramente condannati?
Possono i videogiochi essere condannati? A quanto pare: sì. Il creatore di Fursan al-Aqsa – The Knights Of Al-Aqsa Mosque, Nidal Nijm, pare piuttosto tranquillo nonostante siano arrivate condanne per incitamento alla violenza da parte di Israele e dalle comunità ebraiche non solo estere, con la richiesta esplicita di rimozione dei vari video su YouTube. Non solo, perché il Simon Wiesenthal Center ha dichiarato che Steam avrebbe boicottato il tutto appena ha sentito la cosiddetta “puzza di bruciato”.
Per quanto riguarda la richiesta sulla rimozione, essendo Google proprietario di YouTube, ha preso in carico la richiesta (seppur in parte): la rimozione dei video è stata limitata solo a Israele. Lee autorità palestinesi, al momento, sembrano voler stare in disparte e non abbiamo alcun tipo di riscontro da parte loro.
“La rimozione da parte di Steam è una procedura normale fino a quando le cose non vengono sistemate. Sono certo che tutto tornerà online molto presto.” ha dichiarato Nijm sulla questione.
Bisogna ricordare che Fursan al-Aqsa – The Knights Of Al-Aqsa Mosque è stato candidato a diversi festival nel corso degli anni, tanto da essere “premiato” come uno tra i cento migliori indie sia nel 2019, che nel 2020. Non solo premi, ma è stato anche approvato in Brasile (terra di origine dello sviluppatore) che lo ha vietato ai minori di 18 anni.