Al giorno d’oggi il genere dei rhythm game è stato decisamente accantonato dal mercato mainstream dei videogiochi, lasciando spazio ad altri generi e titoli che poco hanno a che spartire con le esperienze interattive musicali.
Sono lontani i tempi in cui Guitar Hero e Rock Band si scontravano nelle classifiche dei giochi più venduti e quasi tutti avevano in casa una periferica di input specifica per questi titoli. Anche Nintendo ci aveva provato con Wii Music e, qualche anno prima, con Donkey Konga.
Chitarre di plastica e bongos elettronici hanno subito un lento declino, fino ad essere riposti in soffitta a prendere polvere, in attesa che qualche veterano dei Souls li riesumasse per portare a termine qualche challenge particolare.
Klang 2 è un rhythm game dai tratti un po’ atipici
Con i nomi precedentemente menzionati Klang 2 ha però poco da spartire. Il titolo infatti non prende spunto dai rhythm game che hanno dominato la settima generazione ma da quelli più classici.
Nonostante l’ovvia natura da rhythm game di Klang 2, la propria struttura differisce leggermente da quella standard del genere. Infatti non avremo la classica griglia verticale che si avvicina al giocatore con dei pulsanti da premere a tempo, ma un personaggio con cui sferrare degli attacchi ritmati agli oggetti a schermo.
Il protagonista sarà posizionato in un ambiente bidimensionale, simile a quello di un semplice platform a scorrimento laterale. Il nostro compito sarà quello di indirizzare i colpi verso i blocchi in avvicinamento, premendo ovviamente il tasto di azione nel modo più preciso possibile.
La parte rhythm del gioco simula quindi un vero e proprio combattimento, con tanto di attacchi speciali, raggi di energia e scenografiche schivate all’ultimo secondo. La peculiarità di Klang 2 è quella di offrire, durante il normale gameplay, anche delle vere e proprie coreografie action studiate ad hoc.
I blocchi viola hanno una forma circolare e sono sono quelli più semplice con cui interagire. Per farlo basterà utilizzare l’analogico sinistro, o semplicemente spostare l’indicatore del mouse, verso il blocco in questione premendo il tasto nel momento in cui il cerchio più grande si sovrappone a quello più piccolo.
L’interazione con i blocchi blu invece è prolungata e, una volta premuto il tasto al momento giusto, dovremo attendere che il nostro raggio di energia eroda lentamente il blocco in questione.
Infine, per poter distruggere i blocchi verdi, ci sarà bisogno di allineare una freccia con la direzione degli stessi e poi premere il tasto di azione. Questi blocchi avranno anche il compito di spostare il personaggio nella direzione segnata.
Se si utilizza il mouse invece il modo di affrontare questi blocchi cambia leggermente e al posto di allineare due frecce, dovremmo effettuare uno swipe nella direzione segnata. Questa scelta è stata presa anche per consentire la fruizione del titolo anche tramite dispositivi touch. In alternativa, potremo utilizzare WASD e per seguire le direzioni delle frecce a schermo.
Difficoltà e apprendimento
Anche in Klang 2, come ogni rhythm game che si rispetti, la difficoltà dei vari scenari sarà data dalla combinazione e dalla velocità con cui appaiono i blocchi con cui interagire.
Con una curva di difficoltà crescente che favorisce l’apprendimento anche per i neofiti, Klang 2 aumenterà lentamente la frequenza con cui appariranno i blocchi, per poi diminuirne anche la presenza a schermo.
Il giocatore dovrà imparare a prevedere in quale punto della schermata compariranno e quindi a muoversi in modo fulmineo verso l’obiettivo successivo. Per aiutarlo in questo compito verranno in aiuto vari input visivi codificati per colore, in modo tale da capire istantaneamente in che modo reagire.
Con il proseguire degli stage, i blocchi inizieranno ad assumere comportamenti e pattern sempre diversi. Ad esempio i blocchi blu inizieranno a muoversi in giro per la mappa e il nostro compito sarà quello di seguirli con l’analogico o il puntatore del mouse.
I blocchi viola invece dovranno essere colpiti più volte consecutive e, con l’aumentare della difficoltà, in un ordine ben preciso. Anche in questo caso, per comprendere il da farsi avremo a disposizione unicamente una manciata di millisecondi.
Oltre ai normali scenari avremo a che fare anche con delle bossfight. Sfruttando il medesimo funzionamento degli altri stage, dovremo fare ricorso al nostro senso del ritmo per avere la meglio su queste creature.
Sbagliare tempismo per colpire un blocco si tradurrà in un attacco del nemico che ci farà perdere della salute, mentre azzeccare il timing alla perfezione garantirà di rimanere in gara e recuperare una piccola porzione della nostra energia vitale.
EDM tecno-greca
L’altro aspetto fondamentale del titolo, e anche del genere di riferimento, è ovviamente la colonna sonora che andrà a intersecarsi con il gameplay. In Klang 2 la musica è principalmente EDM ed è composta nella quasi totalità da un unico autore.
Il compositore in questione porta il nome di BLIND e ha già partecipato alla stesura delle colonne sonore di altri videogiochi, compreso il capitolo precedente di Klang. Una manciata di tracce invece sono firmate da James Landino, Arcien e Nhato.
Per chi non conoscesse il genere, l’acronimo EDM sta per Electronic Dance Music e comprende una vasta gamma di sottogeneri musicali elettronici con una forte enfasi sulle percussioni.
Il lavoro compiuto da BLIND, nonostante sia ancorato a un unico genere, risulta essere molto vario e apprezzabile da qualsiasi tipo di orecchio. Quindi, anche se non sei un appassionato della musica elettronica in generale, troverai sicuramente qualche brano adatto al tuoi gusti.
Klang 2 inoltre sfrutta un peculiare algoritmo che rende gli stage semi procedurali. La musica e i pattern dei blocchi cambiano leggermente ogni volta che uno stage viene giocato, in modo tale da rendere l’esperienza sempre diversa e stimolante.
Anche il comparto estetico e grafico ha un suo spazio ben definito in Klang 2. L’estetica del mondo rappresentato da Tinimations, la software house che ha sviluppato e pubblicato il titolo, viene definita come tecno-greca.
Lo stile utilizzato ricorda quello del Neonpunk e ha grossi riferimenti visivi alla cultura classica greca e alla synthwave. Questa commistione di diverse cifre stilistiche produce un risultato piacevole e originale.
L’aspetto più carente del gioco è probabilmente quello legato alla narrativa, che risulta essere spesso confusionaria e poco incalzante. Fortunatamente, data la marginalità di quest’ultima, gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire un’opzione che consente di saltare le parti di storia, in modo tale da potersi concentrare sul gameplay.
A conti fatti Klang 2 è un’esperienza divertente e stimolante, adatta a chiunque voglia migliorare costantemente i propri riflessi e punteggi. Se invece sei un fan della EDM e ti affascina l’estetica proposta da Tinimations, questo è un titolo da acquistare a occhi chiusi.