Riuscire ad identificare Grotto all’interno di un genere è un’operazione tanto complicata quanto inutile. L’esperienza offerta dal piccolo sviluppatore indipendente di Brainwash Gang ci fornisce una misura di quanto il videogioco possa diventare uno strumento potente capace di parlare di qualsiasi cosa. In questo caso, il focus che mi ritrovo ad estrapolare nel corso delle mie ore passate con Grotto è quello di un prodotto che mette insieme limiti e potenzialità del linguaggio comunicativo, in un modo apparentemente complicato, ma infine efficace.
Grotto – Recensione: l’indovino a cui si aggrappa una intera tribù
In Grotto prendiamo i panni di un indovino che vive all’interno di un’angusta e buia caverna. Ogni tanto, generalmente due-tre volte al giorno, gli abitanti della tribù vicina accendono un fuoco dai colori verde-giallognoli con l’intento di richiamare la nostra attenzione e porci delle domande esistenziali non solo sulla loro vita, ma anche su tutto quello che succede e coinvolge la comunità.
Il nostro compito, che infine riassume tutta quella che è l’esperienza strettamente ludica, è valutare questi quesiti e dare una risposta. Le conseguenze di questi suggerimenti le scopriremo molto presto, andando a plasmare una storia dai toni oscuri, che parla di vita, morte, lotte di potere e difficoltà di una tribù in cui sembrano capitarne di tutti i colori. Detto così sembra tutto estremamente semplice, ma non ho aggiunto il dettaglio fondamentale: le nostre risposte saranno letteralmente date in forma di proverbi mistici che apprendiamo leggendo le costellazioni nel cielo.
In parole povere, il sistema di gioco di Grotto ci chiede di alzare il naso all’insù e, con l’aiuto del mouse, unire le varie stelle per dare vita a delle forme che potremmo tradurre in una vera e propria risposta da parte delle costellazioni. Ad ogni forma viene associato un significato che viene espresso con un proverbio più o meno velato, che prova a darci una spiegazione di ciò che abbiamo letto, senza tuttavia fornire certezze specifiche. Saremo noi stessi a dover interpretare la lettura e capire quale risposta migliore possiamo dare al quesito che ci viene posto.
Il concetto di giusto o sbagliato è qui totalmente assente perché ogni consiglio che daremo agli abitanti si traduce in una conseguenza, che avrà poi effetto su ciò che altri popolani ci chiederanno in futuro, oltre che naturalmente sull’esistenza della stessa comunità.
Essere degli indovini è del resto un compito arduo e accontentare tutti è semplicemente impossibile: anche trovando quella che ci sembra essere la risposta più adatta al contesto, non tutto andrà come avevamo immaginato e persino consigli apparentemente superficiali possono scatenare conseguenze devastanti sulla singola persona.
Grotto insomma sfila via così, tra una lettura del cielo e l’altra, un quesito dopo quesito, mentre nel frattempo sblocchiamo nuove funzioni pensate per rendere ancora più facile non tanto la lettura delle costellazioni, quanto capire quali risposte dare agli abitanti. E neanche qui però è esattamente semplice.
I poteri (pochi) che si ottengono nel corso della storia permettono di parlare ad esempio con i defunti, che possono suggerire la via circa la costellazione più adatta da dare in risposta a un abitante. Non sempre però il parere dei morti porta alla soluzione migliore per la comunità e anche qui fare un ragionamento personale può essere comunque la cosa più adatta.
Se sei alla ricerca di un gioco in senso stretto sicuramente non ti troveresti di fronte a un’esperienza fatta per te: le uniche sessioni che possono definirsi strettamente ludiche, appunto, riguardano il disegnare le varie costellazioni al fine di ottenere tutte e 24 le combinazioni di stelle disponibili.
Si tratta però di un’operazione che non richiede chissà quale talento, anche se esiste un metodo effettivamente funzionante da scoprire, ma è spesso legato al caso: basta infatti collegare diverse stelle casualmente per ottenere varie costellazioni, anche diverse tra loro. Un limite che rende di fatto noiosa e ridondante anche l’unica parte veramente giocata.
Grotto si apre a chi è in cerca di una forte esperienza narrativa a tutto tondo, che rappresenta più del 90 percento dell’offerta di questa piccola produzione. Se si entra nel mood di dover passare circa 4-5 ore di gioco a leggere costellazioni, rispondere ai quesiti della comunità e accettare le conseguenze di certe scelte allora diventa un prodotto gratificante. In caso contrario, il solo stile grafico ben disegnato non basta certo ad accontentare chi è in cerca di qualcosa di più sostanzioso ludicamente parlando.
Grotto è disponibile per PC, PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox One.