Nel corso degli anni abbiamo assistito a un timido ritorno del platform. Sebbene questa tipologia di giochi esista sin dagli albori del nostro medium preferito, l’industria è tornata prepotentemente sul genere soltanto nell’ultimo decennio, complice anche il successo di titoli come Super Mario Odyssey e il ritorno di Crash Bandicoot.
Demon Turf è un nuovo esponente realizzato dal team newyorkese Fabraz. L’obiettivo del gioco è quello di offrire un’esperienza estremamente radicale che ricordi i platform tradizionali, strizzando però un occhio all’innovazione e al nuovo percorso che questa tipologia di giochi sta attraversando.
Sarà riuscito nella sua impresa? Scoprilo insieme a noi, grazie alla nostra recensione di Demon Turf per PlayStation 4!
Demon Turf for the Demon Queen
La nostra protagonista è Beebz, un demone imp di migliaia di anni (anche se, a giudicare dall’aspetto, non sembrerebbe) che ha un sogno: diventare la Regina del Regno Demoniaco e mettere fine al regime del Demon King.
Per far sì che questo accada, Beebz deve sconfiggere le varie cosche che agiscono sotto il dominio del re. In parole semplici, questo si tramuta in un completare gli stage di gioco fino al raggiungimento del boss da sconfiggere per passare alla zona successiva.
La nostra dispettosa diavoletta non è sola; questa è accompagnata dagli amici Luci e Midgi, dei sidekick che aiutano Beebz a realizzare il suo obiettivo. Insieme a questo dinamico trio i toni di gioco sono particolarmente leggeri e piacevoli da seguire: Midgi fa il tifo per Beebz in ogni situazione mentre la protagonista non esiterà di parlare in modo sboccato con i boss di turno che tenteranno di scoraggiarla nel corso della sua missione.
Alla stregua dei mostri di Undertale, i demoni che popolano le zone di gioco abitano in una città e hanno usanze e costumi che solitamente associamo alla razza umana. I cittadini scattano selfie, possiedono delle attività commerciali e vivono una vita che solitamente non si addice a quella di un entità demoniaca, scelta stilistica che aumenta l’ilarità di molte situazioni nell’esperienza di gioco.
Purtroppo la trama di Demon Turf è piena di cliché e serve a fornire soltanto un contesto delle vicende di Beebz, un vero peccato poiché la sensazione che il gioco mi ha restituito è quella di un world building consistente nelle sue fondamenta, ma questo non viene mai citato o approfondito all’interno del titolo.
Il prodotto finale si riassume con una sinossi di facile comprensione e contesti triti e ritriti nel genere del platforming. Fortunatamente, l’ironia generale del titolo talvolta potrebbe aggiungere un po’ di pepe ai dialoghi di trama.
“This is a good spot”
Il fulcro di Demon Turf è il gameplay; il titolo offre una giocabilità molto classica per quanto concerne la struttura dei vari stage. L’obiettivo è quello di raggiungere la fine del livello e fare incetta di collezionabili che troviamo nascosti in giro per la mappa.
Oltre a meccaniche di gioco basate principalmente sui salti, Il titolo punta a creare un’esperienza più varia grazie agli inserimenti di abilità ottenibili sconfiggendo i boss dei vari mondi, peculiarità che approfondisce le meccaniche di gioco e di conseguenza aumenta la libertà esplorativa.
Inoltre, il giocatore stesso sceglierà dove piazzare i checkpoint: una scelta atipica che aggiunge un’ulteriore gradiente di difficoltà poiché i punti di controllo sono disponibili in quantità limitata, quindi è meglio salvare i nostri progressi in punti strategici del livello.
Le sezioni platforming del gioco sono ben strutturate, con una difficoltà crescente e mai direzionata verso il basso; la progressione non dà vita facile al giocatore, che si troverà sin dai primi momenti davanti a un titolo estremamente tecnico in cui bisogna essenzialmente padroneggiare ogni singola abilità per completare al 100% ogni livello.
Personalmente, ho amato Demon Turf per il suo essere punitivo senza portare all’esasperazione: se stai cercando una sfida appagante che non sfoci mai nel proibitivo, l’ultima fatica di Fabraz può appagare la tua sete di platform.
Un altro punto a favore del gioco è sicuramente la mole di contenuti e missioni secondarie: oltre ai livelli principali da completare per l’avanzamento della trama non mancano minigiochi, quest secondarie e una discreta personalizzazione del personaggio sia per quanto riguarda lo stile di gioco che in termini estetici.
Infatti, il demone Nubi ci venderà degli amuleti che conferiscono vari bonus alla nostra piccola imp, da scambiare con i collezionabili raccolti nei vari stage: gli slot sono limitati quindi il giocatore dovrà compiere una scelta riguardante gli amuleti da equipaggiare, una meccanica di gioco gradita che strizza l’occhio ai metroidvania.
Tornando sulla longevità contenutistica, c’è da menzionare onorevolmente la rigiocabilità dei livelli. Una volta che avremo sconfitto il boss della zona sbloccheremo delle versioni alternative degli stage presenti nel gioco. Ogni livello possiede la sua forma alternativa, e questo si tramuta in una quantità di sezioni giocabili praticamente raddoppiata.
L’unica pecca del reparto è da ricercare nel combat system: poiché Beebz non potrà colpire direttamente i nemici, lo scopo dei combattimenti è quello di spingerli verso un dirupo o un oggetto appuntito per sancire la buona sortita della battaglia.
Nonostante queste combat zone siano un’ottima aggiunta per spezzare i ritmi di gioco e offrire un’esperienza più varia, avrei preferito che ci fosse stata una progressione anche nelle sessioni di combattimento: certo, sono presenti degli amuleti che consentono di stordire il nemico per poterlo spingere via o attirarlo verso di noi con il rampino, ma nel complesso il combat system scade troppo spesso nella ripetitività.
In conclusione, il gameplay di Demon Turf è estremamente divertente grazie alla quantità variopinta di contenuti, alle fasi platform stimolanti e alla progressione di gioco ben calibrata. Resta da considerare la poca libertà di approccio nei combattimenti, ma questo neo non oscura i pregi del titolo.
Regno Demoniaco
Per quanto riguarda il comparto grafico di Demon Turf, il titolo ci offre una direzione artistica molto caratterizzata: nonostante l’intero gioco sia tridimensionale e i personaggi si muovono in uno spazio 3D, l’inquadratura offre sempre una visione in 2D degli abitanti di questo regno demoniaco. Una primizia che impreziosisce un comparto tecnico non troppo dettagliato, ma senz’altro unico.
Anche i biomi visitabili nei vari stage di gioco sono ben caratterizzati, e inoltre non mancano omaggi alla cultura pop. Da citare gli easter egg dedicati alla serie di manga shonen Lamù o ai Lemmings, protagonisti dell’ononimo videogioco del 1991.
Infine, un plauso va fatto anche per la colonna sonora del gioco che è particolarmente orecchiabile e incalzante in tutte le sezioni che Demon Turf ci propina. Le produzioni musicali sono ben curate e ce n’è davvero per tutti i gusti: dalla musica rap a quella dance passando per delle sonorità più rilassanti, il prodotto finale è di rara fattura.
In conclusione
Demon Turf è un platform estremamente classico, che nella struttura di gioco strizza l’occhio a diverse produzioni vecchia scuola come Spyro the Dragon. Tuttavia, i ragazzi di Fabraz Studio sono riusciti a creare un progetto estremamente omogeneo e caratteristico, partendo da una base trita e ritrita come quella del platform a livelli che incentiva a raccogliere i collezionabili sparsi per le mappe.
Nonostante la trama non brilli certamente per innovazione, le vicende di gioco scorrono in maniera piacevole grazie a dialoghi didascalici conditi da battute e parlate in slang che strappano un sorriso in più occasioni alla bocca del giocatore, a patto che questo sappia l’inglese poiché il titolo non è localizzato in italiano.
Al netto di fasi di combattimento non sempre entusiasmanti, consiglio il titolo agli appassionati di platform difficili, perché completare Demon Turf e ottenere un discreto numero di collezionabili non sarà un’impresa troppo facile.
Inoltre il titolo offre una quantità di contenuti degne di nota per lo standard delle produzioni indipendenti, quindi se stai cercando un platform stimolante che ti tenga impegnato per ore, ti raccomando caldamente Demon Turf: potrebbe diventare uno dei tuoi platform preferiti.