Built for Mars, sito specializzato in analisi e confronti fra hardware e software e nel campo della tecnologia in genere, ha realizzato uno studio su Xbox Series X/S e PlayStation 5, circa il livello della user experience (UX). Il risultato: sono pessime entrambe, parola di Peter Ramsey, CEO di questa testata specializzata.
Xbox Series X/S e PlayStation 5 “scomode e non intuitive” secondo Built for Mars
Xbox Series X/S e PlayStation 5 sono state analizzate dal sito Built for Mars, specializzato in user experience (UX) e il verdetto è che sono entrambe pessime sotto molti aspetti, scomode e decisamente poco intuitive.
Può sembrare bizzarro, ma l’analisi di questo sito specializzato – che gode di una certa conoscibilità – va a fondo e sembra poter sconfessare la “fede” di milioni di persone che bramano di accaparrarsi uno di questi due – ricercatissimi e quasi introvabili – oggetti tecnologici, con tuttavia nuove scorte in arrivo per le festività natalizie. (Mai stato più contento di aver effettuato una prenotazione in largo anticipo, la mia Xbox Series X attende proprio vicino a me mentre scrivo queste righe).
L’analisi: interfaccia, achievement/trofei, facilità d’uso
Secondo Peter Ramsey, le due console sono si diverse fra loro, ma hanno in comune il fatto di offrire una esperienza utente meno che mediocre, addirittura giudicata “pessima” se paragonata a quanto offerto dai migliori dispositivi tecnologici attualmente in uso.
PlayStation 5 propone un’esperienza rinnovata rispetto al passato, in grado di trasmettere davvero una sensazione di novità, mentre le console Xbox Series X/S hanno mantenuto un aspetto e funzionalità simili a quelle di Xbox One (con cui condividono i cambiamenti recenti e in generale il sistema operativo e la maggior parte delle applicazioni).
Tuttavia, secondo l’analisi oggetto di questo articolo, molti aspetti lasciano a desiderare da ambo le parti: dal numero di click necessari per accedere alle schermate, alla usabilità ed efficacia delle stesse per l’utente.
Basandosi su un paniere di 30 azioni consecutive, Ramsey ha osservato come su Xbox siano necessari 215 click nello scorrere fra un menu e i seguenti, contro i 279 di PlayStation 5, ma quest’ultima porta l’utente a navigare attraverso 88 differenti schermate di utilizzo, contro le 105 schermate della console concorrente.
Tutto ciò significa che PlayStation 5 necessita di un maggior numero di click, ma offre una struttura di schermate più coerente (ma comunque considerata complessa e disagevole al pari di Xbox).
Un’altra analisi interessante riguarda una feature molto amata dagli utenti: la possibilità di sbloccare e collezionare achievement/trofei tramite i giochi.
Sony propone dei pop-up dalla durata inferiore rispetto alla console della casa di Redmond, ma anche meno informazioni significative (quindi notifiche che richiedono ulteriori click e azioni per capire di cosa si tratta) mentre Microsoft ha optato per un più duraturo ma anche più invasivo avviso che, oltre allo sblocco dell’achievement, fornisce dettagli sullo stesso tramite tre diverse animazioni.
In generale poi, le due interfacce vengono descritte come poco empatiche e confusionarie, mentre la loro qualità generale e performance è suscettibile di ampi miglioramenti, aspetto quest’ultimo che ho personalmente testato su Xbox Series X e che di base condivido circa la necessità di migliorare molto (sebbene alcuni graditi miglioramenti rispetto al lancio ci siano effettivamente stati).
Ad esempio, entrambe le console propongono schermate ricche di informazioni ed avvisi, i quali però non forniscono la possibilità di risolvere i problemi riscontrati (Ramsey cita a mo’ di esempio il Wi-Fi, con notifiche di “Wi-Fi disattivo” che però non forniscono dettagli o meglio ancora una scorciatoia per riattivarlo), mentre talvolta è richiesto l’intervento dell’assistenza utente per far funzionare al meglio attività basilari, come il rimborso per un acquisto effettuato su entrambi gli store.
Mancano informazioni che sarebbero necessarie agli utenti circa le funzionalità di menu e app ed eventuali problematiche riscontrate durante il loro utilizzo, come ad esempio fornire dettagli sul funzionamento di un SSD esterno (come la velocità di trasferimento dei dati) ma senza specificare in tempo reale se quella velocità è sufficiente per spostare file e contenuti in tempi ragionevoli (lo stesso dicasi per la velocità e stabilità delle connessioni di rete) o per vivere un’esperienza di gioco nel modo corretto.
Critiche pesanti anche per quanto riguarda la gestione dei profili utente su entrambe le piattaforme, mentre la user experience viene giudicata davvero pessima e inferiore persino a quella di uno smartphone circa basilari operazioni tecniche: nell’operazione di spegnimento per esempio, e in particolare su PlayStation 5, le critiche sono assai amare.
Ecco alcuni aspetti in particolare che proverebbero questo paragone (decisamente imbarazzante) con dispositivi dal costo e utilizzo potenzialmente più contenuti:
- Mancanza di auto-focus sui contenuti delle schermate in base al tipo di funzione ricercata dall’utente
- Insufficienza nei rispettivi calendari dei mesi e giorni della settimana
- Azioni e avvisi “vuoti”, cioè senza interazione (come nel sopracitato caso del Wi-Fi non attivo)
- Scarsità di etichette per spiegare cosa sono le varie funzioni e le rispettive differenze (come fra Avatar e immagini di profilo)
Un aspetto che fa pensare, è la necessità di smontare (letteralmente) PlayStation 5 in ordine a sostituire l’SSD interno ed effettuare così un upgrade dello stesso a una versione più capiente, ottenendo così di poter conservare un maggior numero di giochi sfruttando l’architettura interna della console. L’esperienza viene descritta come frustrante a dir poco, soprattutto se non si è pratici – o addirittura smanettoni – nel dis-assemblare e riassemblare hardware come PC e simili.
E se lo stress in casi come questi è più che comprensibile, le schermate visualizzate (fredde e prive di informazioni confortanti circa il corretto svolgimento delle operazioni) peggiora ulteriormente la UX complessiva.
Decisioni da prendere circa le modalità di utilizzo (come un fast start della console consumando più energia, o un riavvio completo a ogni accensione che sciupa meno elettricità ma è più lento) non sono dettagliate a dovere e finiscono col diventare decisioni istintive e non ragionate, in assenza di dati concreti.
Ancora, la creazione di un utente ospite è migliore su PlayStation (con il vantaggio concreto spiegato in modo dettagliato ma breve, contro il semplice tasto “aggiungi ospite” di Xbox), mentre i menu rapidi su entrambe le console sono si funzionali, ma spesso difficili da comprendere e utilizzare per chi non ha grande esperienza (come gli utenti occasionali), e non guidano o accompagnano la ricerca di un’azione in modo soddisfacente.
Insomma, Built for Mars ci fornisce una analisi dettagliata – per quanto naturalmente opinabile – del contesto di user experience che possiamo vivere utilizzando le nuove console di casa Microsoft e Sony, attualmente fra gli hardware più desiderati e difficili da trovare al mondo.
La mia considerazione finale su questa analisi è che sono abbastanza intrigato: da una parte, Ramsey conclude giustamente dicendo che tali osservazioni non incideranno più di tanto sul desiderio di acquistare questi hardware (come è giusto che sia); Ma dall’altra, l’analisi fornita ci permette di notare in modo analitico alcuni limiti di Xbox Series X/S e PlayStation 5 che magari non eravamo in grado di notare facilmente giocando (non essendo gli utenti in genere specialisti di software e hardware vari).
Inoltre, essa rappresenta uno spunto interessante per riflettere sul lavoro svolto dalle due più grandi compagnie nel settore del gaming moderno, entrambe nel tentativo di estendere la platea dei giocatori e creare nuove tendenze a tal fine.
Nuove funzionalità (come lo Smart Delivery e il Quick Resume delle due console Xbox) hanno giustamente reso la vita più semplice ai giocatori, mentre il senso di novità e la piacevolezza nello scoprire le nuove funzioni su console PlayStation 5 permette di appassionarsi all’utilizzo della macchina prima ancora che nell’esperienza videoludica (e lo stesso posso confermare circa la piacevolezza di esplorare i menu di Xbox relativi al Game Pass e la personalizzazione).
Si tratta di paragoni che – se fatti in modo sereno e non esclusivamente legato dalle proprie personali preferenze e gusti – permettono di confrontarsi con i “supporter” di altre piattaforme (incluso il PC e altri device) senza il rischio di scadere nella più becera delle console war.
Giudizio sull’analisi delle due console
Personalmente, ritengo Xbox Series X e PlayStation 5 delle ottime macchine, sebbene la mia esperienza si limiti alla prima delle due (la Serie X) e a PlayStation 4, oltre al documentarmi sull’esperienza utente di chi gioca su PlayStation 5 (con una esperienza generale di solito più che positiva).
Hanno dei limiti (accidenti se ne hanno), ma si comprende come Sony e Microsoft abbiano lavorato a lungo sulle due macchine, per quanto le due esperienze differiscano su molti punti, in perfetta coerenza con le due differenti strategie adottate: focus su Xbox Game Pass e Community per Microsoft (in attesa di vedere come la casa di Redmond dirà la sua nel confronto con Sony a colpi di esclusive) e avanti tutta su esclusive di gran peso circa la strategia di Sony.
In attesa di vedere i frutti concreti di questo lavoro, soprattutto sul lato delle esperienze di gioco realmente next gen che hanno ancora da mostrare i classici pezzi da novanta, solo poche esclusive di nuova generazione sono state rilasciate, e in pratica solo da parte di Sony.
Gestire l’hype per God of War Ragnarök e Starfield è davvero dura, ma intanto stiamo per mettere le mani su Halo Infinite, e a pochi giorni da oggi, sull’impressionante Forza Horizon 5: Eccoti nuovamente l’eccitante reveal trailer!