Beyond Blue è il nuovo titolo firmato E-Line Media per Nintendo Switch, fortemente ispirato ai più celebri documentari incentrati sugli oceani. Un vero e proprio documentario interattivo dalle ottime premesse che presenta piccoli difetti comunque da tenere in considerazione. L’obiettivo, che è quello di mostrare e insegnare all’utente cosa accade negli oceani, viene raggiunto ma con qualche pecca: vediamolo nel dettaglio!
Una pacifica finestra sull’oceano
Beyond Blue è in sostanza un placido gioco di esplorazione oceanica in terza persona, ambientato in un futuro prossimo: nei panni della ricercatrice Mirai, accompagnata dal collega André dovrai condurre una serie di ricerche scientifiche sulla vita marina, documentando le creature oceaniche. Il tutto avverrà in una diretta streaming chiamata OceanX, frutto della creatività del tuo fidato collega.
Il “prossimo futuro” è la scusa per consetire a Mirai di nuotare senza particolari limiti, né fisici né spaziali con un’attrezzatura estremamente ridotta in acque di qualsiasi profondità. Beyond Blue prevede una piccola introduzione narrativa, in stile visual novel, che presenta Mirai, il collega e il loro progetto streaming. L’azione sullo schermo viene quindi contestualizzata ed è forse l’elemento che di gameplay che più coinvolge il giocatore, andando a toccare l’indole esploratrice di ciascuno.
Il gameplay di Beyond Blue: all’insegna del relax
In Beyond Blue Il giocatore verrà inizialmente guidato da un tutorial, che mostrerà gli aspetti principali dell’interfaccia e del gameplay, attraverso piccoli obiettivi guidati da realizzare. Il personaggio e la visuale vengono controllati tramite gli stick di Nintendo Switch. In Beyond Blue due pulsanti aggiuntivi permettono di salire e scendere senza cabiare la posizione della fotocamera.
Con “L” si attiverà uno scanner da puntare sulle creature, per poi premere “R” per scansionarle. Il titolo non si riduce a un banale punta e clicca: è necessario avvicinarsi alle creature e seguirle con la telecamera mentre si muovono e solo a quel punto si potrà scansionarle. Ciascuna immersione prevede l’interazione con una boa per cercare i bersagli, che sarà il punto di riferimento del giocatore.
Già dall’impostazione della visuale si percepisce che Beyond Blue incoraggia l’osservazione diretta dell’ambiente, poiché la visuale in terza persona è rappresentata dall’avatar di Mirai, situato in basso a sinistra. Ciò viene poi confermato dall’assenza di minacce e pericoli durante tutto il gameplay, che invitano direttamente a sedersi tranquilli e godersi il panorama sottomarino con le varie creature.
L’osservazione in Beyond Blue non è in alcun modo fine a sé stessa, ma funzionale all’apprendimento. Il titolo E-Line Media permette infatti di sbloccare video documentari reali nel menu man mano che la storia procede: il giocatore avrà quindi a disposizione preziosi approfondimenti sugli studi oceanografici fatti da personaggi di spicco in questo ambito.
Inoltre, le missioni proposte includono spiegazioni sull’oceano, anch’esse volte a stimolare l’apprendimento. Insomma, Beyond Blue tenta in più modi di mostrare la meraviglia della vita sottomarina, tramite esplorazione, video e dialogo. Un punto di vista alternativo e apprezzabile in mezzo a vari videogiochi gestionali incentrati più sull’accumulare creature di varie origine in zoo angusti e iper affollati.
I brevi e interessanti video inclusi in Beyond Blue vengono annunciati senza troppo clamore. Si trovano in una scheda del menu, un’interfaccia dallo stile scientifico e schematico, catalogati assieme alla mappa (funzionale all’orientamento) e al registro delle varie creature viste. Il giocatore è quindi costretto ad andare a cercarli ogni volta, mentre potrebbero essere tranquillamente trasmessi all’inizio o alla fine di ciascuna missione senza dare il minimo fastidio, proprio perché piacevoli e inediti.
Questo elemento in particolare evidenzia un difetto in particolare di Beyond Blue che offre numerosi spunti interessanti, dai video al gameplay, ma a lungo andare si percepisce la mancanza di un trait d’union che faccia del gioco un’avventura coesa. Ad esempio, i video non si collegano molto bene con ciò che propongono le missioni.
Procedendo nel gameplay di Beyond Blue si inizia a sentire la mancanze degli ostacoli: va bene l’osservazione e l’intento educativo, ma se mal supportati portano rapidamente alla noia. Mirai continua a nuotare tranquilla per tutto il gameplay, senza particolari intoppi o desideri, con qualche video che ogni tanto alterna i momenti di pura esplorazione. Beyond Blue procede quindi senza intoppi, è sicuramente un titolo rilassante da giocare senza particolare concentrazione ma perde varie occasioni per essere un titolo ottimo, per dare quel qualcosa in più al giocatore.
Gli aspetti tecnici principali
Per quanto riguarda il comparto grafico, il fondale oceanico è reso davvero bene per gli standard di Nintendo Switch, considerando anche gli effetti dell’acqua e della luce. I colori naturalistici aumentano il coinvolgimento del giocatore, ma ciò che influenza l’esperienza complessiva è il fastidioso effetto pop-in.
Il giocatore pensa di trovarsi nel profondo blu ma all’improvviso iniziano a comparire rocce ed elementi di paesaggio, rivelando una visuale in realtà ridotta e ancora in caricamento. A volte i movimenti della protagonista, in basso a sinistra sullo schermo risultano robotici: certo, non le vengono richiesti chissà quali acrobazie, ma in fin dei conti rivelano il suo essere quasi un “fantoccio”.
Per quanto riguarda il comparto sonoro si potrebbe dire “bene ma non benissimo”: la musica è calzante, tanto che potrebbe essere utilizzata per una sessione di meditazione e il suono ovattato dà la sensazione di quando si è sott’acqua. Tuttavia il doppiaggio dei vari personaggi risulta inespressivo e piatto, mentre i vari versi della fauna sottomarina sono apprezzabili.
Beyond Blue è da apprezzare per il suo essere un titolo che rispetta l’oceano, una vera e propria finestra personale sulla realtà sottomarina che suggerisce al giocatore di osservarla in solitudine (infatti è assente il multiplayer) e apprezzarla così com’è senza il bisogno di richiuderla da qualche parte.
Guarda il teaser trailer: