Activision Blizzard ritorna a essere al centro dell’attenzione con nuove testimonianze, questa volta da parte di una dipendente: Christine. Non sappiamo il suo cognome, poiché è stato espressamente richiesto di non divulgarlo per mantenere la privacy della giovane. Le sue parole hanno fatto raggelare l’intero ufficio stampa in diretta su Instagram.
Nella sua dichiarazione ha confermato di essere stata vittima di abusi, quali molestie fisiche e verbali da parte di altro personale e, come viene incitato più volte da parte dei media e dalle associazioni, provò a denunciare il fatto alle risorse umane. La reazione da parte loro fu veramente aberrante.
“Mi lamentavo con i miei supervisori e loro rispondevano dicendo che dovevo stare al gioco e di non andare alle risorse umane” ha spiegato, aggiungendo successivamente di essere stata retrocessa per le sue lamentele.
Activision Blizzard: quanti altri dipendenti faranno, in futuro, dichiarazioni simili?
Durante la testimonianza è stato toccato l’argomento della retribuzione mensile e Christine ha reso chiaro come la paga fosse veramente misera per il lavoro che svolgeva. Inoltre, in tutti gli anni di egregio servizio, ha ricevuto solo un minimo aumento di stipendio. Parliamo di una piccola somma a seguito di ben quattro anni all’interno dell’azienda.
Premio che, in teoria, le spettava di diritto per il tempo trascorso nella società. Ad assistere Christine c’era l’avvocato Bloom, nota ormai per il suo impegno in questa terribile causa legale e lei stessa ha incalzato durante la conferenza sul fondo di $18 milioni creato per risarcire le vittime. Ha dichiarato come questa risorsa sia profondamente inadeguata, poiché i dipendenti che avrebbero ricevuto abusi sono centinaia e la somma spettante per ognuno di essi sarebbe veramente minima. La sua proposta è stata quella di alzare la soglia ad almeno $100 milioni, in modo da poter accontentare tutti.
Non solo, perché l’avvocato ha richiesto delle scuse ufficiali dal dipartimento interno delle risorse umane dell’azienda statunitense.
Ecco la risposta da parte di Activision, mentre continua a combattere nella sua causa legale:
“Apprezziamo il coraggio dei nostri attuali e passati dipendenti che si fanno avanti con report sui comportamenti scorretti, e ci dispiace tanto per tutte le vittime delle persone la cui condotta non è stata all’altezza dei nostri valori. Come abbiamo continuato a ribadire nelle nostre recenti comunicazioni, una reale condotta non è concorde con i nostri standard, le nostre aspettative e con quello che i nostri dipendenti raggiungono tutti i giorni.”
“Nella nostra compagnia o nella nostra industria, o in qualsiasi altra, non c’è posto per la condotta sessuale inappropriata o per le rappresaglie di ogni tipo. Non tollereremo nessun comportamento che non sia allineato con i nostri valori e riterremo responsabili i dipendenti che non saranno in grado di soddisfarli.”
“La compagnia è determinata a creare un ambiente di lavoro di cui tutti possiamo andare orgogliosi. Siamo sulla via per implementare dei cambiamenti significativi e dei miglioramenti che servano a questo scopo, la struttura e l’efficacia dei nostri team delle risorse umane, i sistemi per le segnalazioni, la trasparenza nei nostri procedimenti di indagine. La sicurezza e il supporto verso i nostri dipendenti, soprattutto verso coloro che hanno sofferto, rimangono la nostra priorità assoluta.”