Asteroids è uno dei giochi arcade più famosi della storia, nonché uno di quelli che ha avuto più successo. Il titolo, persino nell’età dell’oro degli arcade, si distinse per la sua struttura di gioco peculiare, che cambiava almeno in parte le carte in tavola. Piuttosto che essere bloccato in una parte dello schermo, il giocatore era posto al centro di uno scenario pieno di minacce che arrivano da tutti i lati.
Asteroids: Recharged, quindi, ha la responsabilità di riportare in auge un grande classico arcade che, per quanto divertente, pecca di una certa macchinosità. Proprio come già accaduto con Missile Command: Recharged, Centipede: Recharged e Black Widow: Recharged, anche questa nuova versione del titolo si propone come un remake che possa svecchiare l’opera originale, senza però snaturarla. Sarà un esperimento riuscito anche questa volta?
Storia? La vecchia scuola non ne ha bisogno!
Asteroids: Recharged non ha una trama o una contestualizzazione narrativa ma, come molti giochi dell’epoca, riprende il classico setting spaziale. Questa volta, però, non affronteremo terribili invasori alieni ma, al contrario, saremo al comando di una navicella bloccata in un campo di asteroidi. Niente di più e niente di meno.
Asteroids: Recharged – il ritorno di un classico
Asteroids: Recharged segue le orme delle precedenti riedizioni, prendendo un gameplay che parte da basi solide, ma ormai datate, e svecchiandolo con particolari accorgimenti che possano rendere la struttura di gioco veloce e dinamica, senza però rovinare il classico bilanciamento che ha reso celebre il titolo in questione.
Le partite ad Asteroids si svolgono in modo molto semplice: al comando di una navicella, dobbiamo destreggiarci in un campo di asteroidi che fluttuano nello spazio. Per sopravvivere bisogna evitare la collisione con i corpi celesti, cercando di distruggerne il più possibile. Ogni asteroide distrutto si divide in frammenti progressivamente più piccoli, fino a scomparire.
Chiaramente, distruggere gli asteroidi permette di aumentare il nostro punteggio che, alla fine di ogni partita, verrà registrato. Come sempre, il centro dell’esperienza diventa proprio la sfida personale per il punteggio più alto, quindi il gameplay non si riduce a una mera sopravvivenza.
A questo si aggiungono le navicelle UFO, che passeranno occasionalmente nello scenario cercando di spararci. Anche in questo caso, distruggendole otteniamo punti preziosi.
Ma non finisce qui. Ciò che caratterizzava Asteroids era la simulazione dell’inerzia con cui si muovono i corpi nello spazio. La nostra navicella, infatti, non si controlla con la semplice levetta, ma con un solo pulsante. Premendolo, infatti, otteniamo un’accelerazione verso la direzione in cui stiamo puntando, per poi continuare a vagare per inerzia sullo stesso vettore.
Chiaramente, possiamo ruotare la navicella e dare una spinta verso una direzione diversa e, in questo caso, l’inerzia del movimento precedente non si arresterà subito, ma cambierà in parte il movimento della navicella. Nonostante a parole possa sembrare complicatissimo, in realtà questo sistema di controllo è immediato e contribuisce in modo originale ad aumentare il tasso di sfida del titolo.
Allo stesso modo, peraltro, anche gli asteroidi si muovono per inerzia verso la direzione in cui sono “lanciati” quando spawnano e la loro traiettoria può quindi essere prevista facilmente.
Come sempre, Asteroids: Recharged parte da queste basi, per poi modificare il gameplay in modo da renderlo più moderno e veloce. Da una parte abbiamo infatti una generale velocità superiore a quanto visto in passato, proprio come accade con Centipede: Recharged, e dall’altro lato vediamo la tipica aggiunta di power up.
Questi, come sempre, vengono ottenuti distruggendo elementi specifici, in questo caso le navicelle UFO, e possono decisamente fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Troviamo infatti potenziamenti per il rateo di fuoco, per sparare proiettili laterali o persino per innescare una serie di esplosioni intorno a noi.
La presenza di power up, però, non rovina il delicato equilibrio del titolo originale, dato che Asteroids: Recharged bilancia questa risorsa con l’aumento di difficoltà dato dal maggior numero di bersagli su schermo, chiedendo quindi al giocatore di avere una buona destrezza con i movimenti stessi della navicella.
Il risultato è una versione moderna del classico arcade, in grado di soddisfare tanti i nostalgici, quanto chi si approccia al gioco per la prima volta. Come in tutti gli altri casi, però, tieni a mente che parliamo di una formula di gioco che sostiene l’intero peso della produzione, rischiando quindi di diventare ripetitiva nel caso di lunghe sessioni di gioco. In ogni caso, possiamo dire di essere davanti alla miglior versione possibile di Asteroids.
Per fortuna, anche in questo caso troviamo le sfide ad aggiungere un pizzico di varietà. Queste sono, appunto, delle varianti della formula base, che aggiungono diversi modificatori al tipico gameplay di Asteroids: Recharged. Anche stavolta, però, troviamo una struttura di gioco legata al tipico loop arcade, quindi torna lo stesso discorso di prima: qualità davvero ottima, ma varietà di gioco limitata dalla sua stessa formula.
2D, ma bellissimo
Asteroids: Recharged vanta un comparto tecnico decisamente degno di nota. Il titolo presenta infatti un’estetica che combina sprite minimali, con effetti visivi di tutto rispetto, creando un risultato davvero piacevole. Nonostante le animazioni siano, chiaramente, ridotte al minimo, gli effetti visivi danno molta dinamicità alle varie schermate e il tutto si mantiene sempre stabile e senza cali di frame.
Il comparto sonoro richiama invece le musiche tipiche del genere e, allo stesso modo, gli effetti sonori contribuiscono a creare un’atmosfera che urla arcade da tutti i pixel.