Tutto è partito nel corso degli anni Ottanta, quando c’è stato un vero e boom dal punto di vista sociologico e anche culturale: la passione per i videogame si è sviluppata in perfetta simbiosi con la musica e ha rappresentato una sorta di cocktail più unico che raro per tutti gli adolescenti di quel periodo.
Nell’ambito dell’industria dei videogiochi, come svelato anche dall’interessante ricerca svolta dal casinò online di Betway, gli anni Ottanta hanno dato il via a una passione incontrastata, che si è evoluta di pari passo con la tecnologia e ha coinvolto un po’ tutti, dai più grandi fino ai più piccini.
Pac-Man, un videogioco di enorme successo
Impossibile realizzare una classifica con tutti i titoli che hanno scritto la storia, anche per via del fatto che i gusti sono soggettivi, però la ricerca pubblicata sul blog L’insider ha individuato quelli più famosi. Ebbene, se provaste a chiedere a qualsiasi appassionati di videogiochi degli anni Ottanta un titolo, nella maggior parte dei casi la risposta sarà Pac-Man. Si tratta di un titolo che è nato nel corso del 1980.
Pac-Man è stato realizzato come gioco arcade proposto in modo particolare per la sala giochi, ma in men che non si dica il successo è arrivato con tante altre piattaforme. Le caratteristiche che hanno stimolato questa grandissima diffusione? Semplicità, un divertimento infinito e una genuinità che solo i giochi arcade degli anni Ottanta hanno saputo trasmettere.
Donkey Kong, Tetris e Bubble Bobble
Avete presente lo scimmione più rude e scontroso di Mario Kart? Si chiama Donkey Kong, la cui storia risale molto più in là nel tempo. In questo caso, è il grande protagonista di un videogioco lanciato nel 1981, realizzato da parte di Nintendo e poi oggetto di un apposito riadattamento per le varie console in uscita.
Questo titolo si può considerare a tutti gli effetti un’anticipazione della saga di Mario Bros. Tra le caratteristiche più divertenti di Donkey il fatto che il suo nome era originato da un errore di spelling della parola “monkey” in lingua inglese. È stato il suo creatore, però, a sfatare questo falso mito, dato che Shigeru Miyamoto ha sempre detto che il suo nome non deriva affatto da questo presunto errore di spelling.
Tre anni dopo Donkey Kong ecco che arrivare sul mercato Tetris. Questo titolo è stato sviluppato in Russia, nel corso di un periodo in cui l’industria videoludica stava attraversando un vero e proprio periodo di crisi. Ebbene, questo gioco ha completamente rivoluzionato l’intero settore, diventando un vero e proprio punto di riferimento tra i giochi open source. Ha dato il via a una nuova categoria di videogiochi, ovvero quella dei rompicapi.
Nel 1986, due anni dopo, ecco sbarcare in commercio Bubble Bobble: si tratta di un videogioco realizzato da parte della Taito, che ha ideato dei protagonisti estremamente buffi e divertenti, ovvero dei draghetti colorati in verde e in blu. Ci volle veramente poco per la conversione di Bubble Bobble in un gioco per le più importanti console dell’epoca, versione a cui poi vennero aggiunte nuove opzioni e funzionalità, come ad esempio una nuova lista di armi e nemici. Indimenticabile la sua colonna sonora, anche in questo caso diventata un cult.
Cosa può succedere se due colossi del calibro di SEGA e KONAMI collaborano per creare un titolo di successo? Nascono capolavori del calibro di Frogger, anche se probabilmente questo videogioco non è stato apprezzato completamente. Se i nemici erano semplicemente un’autostrada, con un notevole traffico di vetture, e un fiume, si trattava di una proposta completamente differente dalle costanti dell’epoca, che vedevano gli animali come principali antagonisti verso il superamento dei vari livelli.