Negli ultimi giorni Days Gone è tornato a far parlare di se con i diversi messaggi su Twitter dell’ex game director di Bend Studio Jeff Ross, e nel video di David Jaffe a cui hanno partecipato Ross e John Garvin, direttore creativo dell’avventura open world. In quel discorso hanno rivelato uno dei motivi per cui Days Gone 2 è stato rifiutato, ovvero la mancanza di Shawn Layden di Sony.
Ricordiamo che Shawn Layden è stato CEO di Sony Interactive Entertainment America e SIE Worldwide Studios fino alla sua partenza nel 2019. Secondo Ross, il leader è stato anche uno dei difensori del primo Days Gone nonostante le varie critiche che ha ricevuto da critici e giocatori. Senza Layden dalla parte del nostro team, convincere Sony ad approvare lo sviluppo di un sequel era un compito molto impegnativo se non impossibile.
Days Gone: un inizio difficile
A quanto pare già del primo Days Gone ci furono difficolta: “era abbastanza ovvio che non dovevamo parlare di Days Gone mentre stavamo lavorando alla presentazione e produzione”, ha detto Ross nella chiacchierata con Jaffe, “e non c’era nulla nella presentazione che rendesse il manager locale di Bend Studio e il suo capo ottimisti sul progetto. Probabilmente è stato un fallimento del team creativo; è stata una dure battaglia per tutta la durata del progetto”, conclude il game director.
Dallo stesso discorso è arrivata anche un’altra notizia, ovvero il rifiuto di Days Gone 2; il team creativo di Bend Studio suggeriva di realizzare un gioco open world come Resistance: Fall of Man, la saga di sparatutto creata durante la generazione di PlayStation 3 da Insomniac Games. Certamente per i fan del gioco si tratta di una grossa perdita e anche Days Gone si unisce alla lista di titoli one-shoot come The Order 1886.
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