Call of Duty è uno dei brand più importanti della storia videoludica, uno di quei marchi capaci di generare enormi profitti grazie al numero di videogiocatori che ogni giorno popolano i server di gioco.
La serie, dopo il successo clamoroso di Call of Duty: Warzone, è comunque andata avanti, proponendo, di anno in anno, videogiochi più o meno riusciti che sono comunque andati più o meno bene in termini commerciali.
In molti, ormai, segnalano un abbassamento qualitativo nei videogiochi del brand, anche a causa dell’uscita a cadenza annuale per essi.
Microsoft, recentemente, ha letteralmente generato un terremoto mediatico con la storica acquisizione dell’intero gruppo Activision Blizzard per la cifra monstre di poco meno di 70 miliardi di dollari. Nonostante questo acquisto sia in realtà un processo lungo e complesso, e non abbia ancora generato formali cambiamenti nelle aziende, qualcosa sembra già muoversi nelle strategie delle compagnie.
Call of Duty e l’uscita annuale
Secondo alcuni rumor, soprattutto a seguito dell’acquisizione, i dirigenti di Activision starebbero seriamente pensando di modificare la pianificazione d’uscita dei videogiochi di questa IP. Le vendite, nonostante abbiano sempre generato ricavi, sono state decisamente sottotono per l’ultimo capitolo, ovvero Call of Duty Vanguard.
Un cambio, quindi, sarebbe necessario, secondo alcuni boss, per rinnovare l’immagine della serie e per dare più tempo agli sviluppatori per proporre titoli meglio rifiniti, più originali e ovviamente con una maggiore ispirazione.
Dopotutto è risaputo che una delle caratteristiche migliori di Microsoft, nel rapporto con i suoi team, sia quello di garantire adeguate finanze, flessibilità e pazienza per avere prodotti all’altezza delle aspettative. Phil Spencer, dopo aver chiarito che Call of Duty resterà su PlayStation (almeno fino alla fine degli accordi già esistenti), ha anche sottolineato la sua volontà di ridare lustro ad IP dimenticate o non valorizzate adeguatamente.
Che il trattamento Microsoft possa fare bene, almeno a livello artistico, anche a brand come Call of Duty che, sotto il profilo meramente finanziario, vivono in ottime condizioni?
Inside Activision Blizzard this week:
– Lots of cautious optimism about the merger and Kotick being gone
– Excitement for more creative freedom under Xbox
– Fear of layoffs
– Call of Duty could ditch the yearly release schedule
New story: https://t.co/QftblHXUzz— Jason Schreier (@jasonschreier) January 20, 2022
Jason Schereir, in un tweet, ha sottolineato queste ipotesi.