Diplomacy is Not an Option nella sua versione early access ci è recentemente capitato tra le mani, si tratta di un gestionale dalla grafica semplice ma dal concept ben elaborato e un gameplay ancora più accattivante!
Non voglio però anticiparti altro, in quanto oggi sono pronto a parlartene dopo averlo provato assiduamente. Bando alle ciance e iniziamo subito perché oggi ti consiglio di rimanere qui se vuoi sapere tutto su Diplomacy is Not an Option!
Diplomacy is Not an Option: un gioco che promette bene!
Al momento di questa anteprima Diplomacy is Not an Option si trova nella sua versione early access ed è persino disponibile una demo qui se proprio vuoi testare il titolo in prima persona. Nonostante questa piccola ma doverosa premessa, una cosa te la voglio dire subito: il gioco funziona e promette molto bene! Prima d’introdurre il gameplay però, voglio subito rasserenarti.
Per mettere mano al titolo, non devi per forza essere un assiduo giocatore di gestionali in quanto Diplomacy is Not an Option è letteralmente alla portata di chiunque abbia la voglia di cimentarsi e sperimentarne le meccaniche!
Un tutorial necessario!
In ogni gestionale che si rispetti ci deve essere un tutorial d’introduzione e Diplomacy is Not an Option non fa eccezione! Nello specifico al primo avvio sarà il menu stesso a consigliarti di accedere al tutorial.
Si tratta di una piccola infarinatura sul gameplay che se proprio voglio essere pignolo ti consentirà d’imparare ad andare in bicicletta, ma non senza rotelle: il tutorial è fin troppo breve, vengono spiegate le basi del gioco ma nulla in più.
Avrei sicuramente apprezzato una serie di tutorial più dettagliati selezionabili magari a parte, soltanto per i player più curiosi di approfondire le meccaniche del titolo. Poco male però perché giocando, pian piano padroneggerai il titolo di tuo conto!
Una campagna con tanto di trama!
Diplomacy is Not an Option offre una modalità “infinita” (di cui parleremo tra poco) e una campagna con tanto di trama! Sarai un ricco e annoiato signore feudale che non ha mai visto in vita sua una battaglia, quando a un tratto verrai disturbato in una delle tue infinite giornate di ozio totale da una rivolta di contadini e dovrai prendere in mano la situazione prima di venire assediato e ridotto in pezzi da forconi e lance!
Da questo breve incipit ha inizio una lunga campagna di cui ovviamente non ti dirò nulla in più ma che sono certo saprà sicuramente strapparti più di qualche risata! Inoltre, la difficoltà di ogni missione della campagna sarà regolabile e questo ti consentirà di scegliere il livello di sfida che più ti soddisfa.
Una modalità infinita che si adatta al tuo stile di gioco!
La modalità infinita è un’aggiunta interessante che gli sviluppatori hanno pensato d’inserire all’interno di Diplomacy is Not an Option. Essa ti permetterà di andare avanti nella costruzione del tuo castello fino a quando vorrai a patto di resistere ai nemici. Fattore chiave è che potrai scegliere tu se vorrai una partita tranquilla oppure una all’insegna degli attacchi.
Insomma, che tipo di giocatore sei? Vuoi vedere quanto avanti potrai andare con il tuo castello oppure vuoi metterti alla prova ogni secondo con attacchi da ogni dove?
La pianificazione è tutto!
Veniamo ora al punto forte del gioco, cioè il suo gameplay! In Diplomacy is Not an Option la strategia e la pianificazione sono due delle parole chiave principali se vorrai sopravvivere per più di due minuti.
Partirai con nulla in mano su una mappa che con mio grande stupore si genera randomicamente, permettendoti di doverti riadattare ogni qualvolta deciderai di ripetere una missione. Legna, cibo e mura saranno i primi 3 comandamenti durante le fasi iniziali di gioco.
Da un lato dovrai prepararti agli assedi che in base alla difficoltà scelta ti ritroverai a dover affrontare nei giorni successivi, dall’altro dovrai mettere insieme quanto prima possibile una solida economia che ti garantirà la sopravvivenza nelle fasi più dure di gioco.
Le risorse sono finite!
Uno degli aspetti che più mi ha convinto di Diplomacy is Not an Option è la gestione delle risorse. Partiamo dalla legna, necessaria per ogni struttura e indispensabile per le mura più semplici.
Una volta che avrai dato il via ai tuoi boscaioli, essi cominceranno ad assaltare le foreste sulla mappa e quando avranno raso a zero ogni albero di una determinata zona, potrai dire addio alla fornitura di legno di quell’area e dovrai trovarti un altro posto in cui mandarli.
Questa banale quanto ben realizzata meccanica è in realtà un fattore chiave del titolo, che ne aumenta di molto la strategia richiesta. Nelle prime fasi di gioco, in cui i nemici difficilmente riusciranno a dare filo da torcere, ti conviene sfruttare gli alberi distanti dal castello per poi tenerti quelli più vicini durante le fasi d’assedio e non rimanere conseguentemente senza legna.
Stesso discorso si applica per il cibo. Bacche e pesci non sono infiniti e come ti avvertirà anche il breve tutorial, una volta prosciugato un lago dai suoi pesci potrai farci ben poco. Un consiglio d’oro che mi sento di lasciarti è: attenzione a quali risorse usi e quali no!
Un sistema di popolani che non sempre convince!
Uno dei pochi elementi che mi hanno frustrato di Diplomacy is Not an Option è senza dubbio il sistema di gestione della popolazione.
Chiariamo subito, non è la sua struttura il problema in quanto rispecchia quella di qualsiasi altro gestionale: costruisci case, di conseguenza apri le porte a più persone e ovviamente questo porterà ad avere maggiore manodopera da impiegare nell’esercito o nelle varie attività di palazzo.
Il problema è legato al bilanciamento interno di questa meccanica. Molte volte ci si ritrova ad avere una crescita della popolazione irrisoria che costringe a costruire più case e di conseguenza a richiedere più cibo per sfamare i tutti.
Ma è un cane che si mangia la coda, in quanto i lavoratori disponibili verranno impiegati per la maggior parte nella produzione di cibo e di conseguenza non se ne avranno abbastanza per l’esercito e le altre attività.
Un consiglio che mi sento di lanciare è quello di bilanciare meglio il numero di popolani che arrivano al castello in seguito alla costruzione di case oppure di diminuire la quantità di cibo richiesta per sfamare x numero di persone.
Ricerche e miglioramenti ovunque!
I miglioramenti e le ricerche sono due importanti fattori per sopravvivere in Diplomacy is Not an Option. Le ricerche nello specifico ti permetteranno di migliorare l’efficienza dei tuoi uomini e delle strutture, per esempio potrai avere dei costruttori molto più veloci nel loro lavoro o dei falegnami che porteranno più legna.
Al contrario i miglioramenti ti apriranno la strada verso strutture ben più che necessarie. Portare per esempio la rocca principale al livello 2 ti darà accesso ad abitazioni più grandi e strutture più capienti.
Insomma, giocare senza badare a questi due fattori equivale a farsi annientare in tempo piuttosto breve.
I morti vanno rispettati!
Uno degli aspetti che più mi ha fatto sorridere e allo stesso tempo mi ha tenuto impegnato in Diplomacy is Not an Option è la gestione dei morti. Fin da subito ti dovrai munire di un becchino e di un cimitero o i cadaveri dei tuoi nemici cominceranno a puzzare e di conseguenza a trasmettere malattie alla popolazione.
In più c’è una cosa che ti consiglio di non fare mai ed è quella di distruggere un cimitero! Il perché? Di certo non voglio rovinarti la sorpresa dicendotelo! Insomma, il dover pensare anche ai cadaveri è una meccanica in più che aggiunge maggiori elementi da tenere sotto controllo nell’ambiente di gioco e io non posso che apprezzarlo!
L’esercito è tutto!
In Diplomacy is Not an Option dovrai difenderti da ondate di contadini, banditi e chi più ne ha più ne metta. Sia che deciderai di completare la campagna sia che deciderai di giocare nella modalità infinita, l’esercito gioca un ruolo fondamentale per la tua sopravvivenza.
Partirai sempre con delle truppe che ti regalerà il gioco, poi però spetterà a te costruire la caserma e aumentare i ranghi fino a costruire una vera e propria legione di soldati!
È importante affinare le tue unità anche attraverso le ricerche, per aumentarne abilità e velocità. Nulla è lasciato al caso e ho notato un ottimo principio di realismo nelle dinamiche di guerra: una catapulta può uccidere anche delle tue truppe se si trovano in linea di fuoco, gli arcieri non possono colpire oltre delle mura e così via.
Inoltre, nei casi più disperati potrai contare su delle abilità di summon che ti consentiranno di evocare soldati, colpi inarrestabili e molto altro. Nella mappa saranno sparsi campi di banditi e distruggendoli otterrai gemme che ti daranno accesso a tali abilità. La varietà di certo non manca per quanto concerne il lato tattico.
Purtroppo però non mancano nemmeno alcuni piccoli glitch di poco conto come per esempio le truppe che continuano a muoversi compulsivamente mentre in realtà dovrebbero stare ferme, oppure dei nemici non troppo intelligenti che preferiscono abbattere le mura anche quando hanno un passaggio verso il castello del tutto spianato altrove.
L’intelligenza artificiale è leggermente da rivedere e Diplomacy is Not an Option fa della quantità di nemici la sua vera difficoltà non raffinando al meglio però l’intelligenza di essi.
Un comparto grafico e sonoro non al top!
Finora ti ho parlato del gameplay del titolo, ma ci sono altri fattori di cui tenere conto, perciò ci tengo a spendere anche due parole sulla grafica e sul comparto sonoro. Te lo voglio premettere subito: è proprio qui che il gioco pecca! Perciò bando alle ciance e cominciamo subito!
Una grafica troppo semplice!
Come avrai potuto vedere tu stesso in tutte le immagine allegate a questo articolo, non si può certo dire che la grafica di Diplomacy is Not an Option sappia catturare. Non sto di certo dicendo che il titolo sia inguardabile, però i modelli peccano un po’ di originalità.
Vedere personaggi squadrettati e senza troppi contorni in giro per il mondo di gioco spezza un po’ l’immersione in quello che è un simulatore gestionale medievale di tutto rispetto!
Suoni troppo monotoni
A pari passo con la grafica, anche i suoni di Diplomacy is Not an Option lasciano un po’ l’amaro in bocca. Tanto per fare un esempio, ogni qualvolta che nella caserma arruolerai nuove truppe, si sentirà sempre la stessa identica esclamazione.
Un po’ di varietà non avrebbe guastato. Anche le musiche che accompagnano la fase di costruzione ed espansione non lasciano il segno. Peccato, un comparto sonoro migliore avrebbe sicuramente dato quella ciliegina sulla torta che Diplomacy is Not an Option si merita!
In conclusione, Diplomacy is Not an Option è ancora in accesso anticipato, di conseguenza non si può di certo essere troppo cattivi nei confronti del titolo. Tutto sommato però, anche volendo trovare difetti, Diplomacy is Not an Option se la cava egregiamente ed è già in grado di reggersi pienamente sulle proprie gambe nonostante non sia ancora uscito sul mercato!
Era da molto tempo che un gestionale non riusciva a catturarmi in questo modo. Nonostante sia in accesso anticipato Diplomacy is Not an Option ha tutte le carte in regola per diventare un ottimo gioco con il tempo.
Certo, alcuni elementi vanno rivisti e raffinati, ma già da ora si ha a disposizione un titolo completo e in grado di tenerti incollato allo schermo la maggior parte del tempo, anche se non mancano alcuni frangenti di frustrazione!
Te lo consiglio? Secondo me merita una possibilità!