Horizon Forbidden West è uno dei giochi più chiacchierati della settimana. Il titolo, uscito da pochissimo, ha registrato apprezzamenti a destra e manca ed è riuscito nella titanica impresa di girare bene anche su old-gen pur disponendo di un comparto tecnico che su PlayStation 5 è incredibile.
L’ultima avventura di Aloy, come un po’ tutte le produzioni, ha incontrato delle difficoltà durante le fasi di sviluppo per via dei rallentamenti causati dalla pandemia globale che hanno imposto agli sviluppatori di posticipare l’iniziale data di uscita.
Guerrilla, in una recente dichiarazione, ha chiarito le decisioni prese per rispettare il lavoro e la vita di tutti i suoi dipendenti.
Horizon Forbidden West e il posticipo anti crunch
Il direttore del gioco, ovvero Mathijs De Jonge, ha rilasciato un’importante intervista in cui rende conto dei motivi del rinvio e delle scelte che sono state prese a tal proposito.
Nello specifico, si è scoperto, che con tantissimi compromessi e richieste forti ai dipendenti, Horizon Forbidden West sarebbe potuto uscire, come previsto, a fine 2021. Questo però avrebbe richiesto di applicare il cosiddetto “crunch”, ovvero quella cultura aziendale tipica dell’industria videoludica che impone ritmi di lavoro estenuanti e assurdi per un periodo di tempo più o meno lungo per poter rispettare la data di uscita.
Turni massacranti, impiegati costretti a dormire in ufficio e solo per poche ore a notte, stress e ansia sono solo alcune delle componenti che il crunch genera, oltre a creare un clima davvero tossico in azienda. Tutto questo, spiega De Jonge, è stato volutamente evitato. Ecco le sue parole:
“Avremmo potuto rilasciare Horizon Forbidden West l’anno scorso, ma per farlo avremmo dovuto imporre agli sviluppatori di fare gli straordinari. Sappiamo benissimo quali sono i lati negativi del crunch, quindi abbiamo deciso per un rinvio. Per fare un esempio, nel periodo natalizio abbiamo detto a tutti i lavoratori che avremmo chiuso per due settimane, e gli abbiamo chiesto di rimanere a casa in vacanza. In pratica abbiamo imposto a tutti di riposarsi, e abbiamo dato la possibilità di spendere un po’ di tempo in tranquillità con la propria famiglia. Per noi anche questo è fondamentale”.
Insomma, una netta presa di posizione contro certi ritmi davvero esagerati che il sistema economico impone e che dovrebbe far riflettere sulla tossicità di moltissimi ambienti di lavoro, un caso su tutti, ad esempio, Activision, nota per i pesanti abusi.