Il 2022 videoludico si porta avanti per quello che riguarda lo sviluppo di nuovi progetti e innovazioni sotto il punto di vista grafico e dell’intelligenza artificiale, sfornando così dei capolavori che sono in grado di offrire ai giocatori delle esperienze immersive a 360 gradi senza tralasciare alcun aspetto al caso.
Se da un lato si possono trovare dei giocatori che sfruttano unicamente titoli moderni e all’avanguardia, dall’altro lato c’è una fetta di pubblico che dalle tradizioni proprio non si stacca, giocando grandi classici del passato senza cambiare mai cartuccia, o cimentandosi in avventurose run a perdifiato nei mondi fantastici di Gynoug, ad esempio.
La casa di sviluppo indie, EastAsiaSoft, è sempre al lavoro per offrire ai giocatori dei nuovi giochi dal retrogusto vintage, mettendo sul piatto dei titoli old style che abbracciano ambientazioni e vicende moderne, come avviene con Queeny Army, sparatutto in pixel art che fa tanto divertire e che a tratti ricorda il buon vecchio Contra.
Il Governo è allo sbaraglio: in Queeny Army la via della fuga è dettata da 12 fanciulle pronte a tutto
Al San Romero College si sono ritrovate anni fa ben 12 bambine, ognuna delle quali con storie, origini e caratteri tutti diversi. Quelle 12 bambine, crescendo insieme, hanno sviluppato man mano un rapporto sempre più stretto, tanto da sentirsi quasi sorelle. Il Prof. Gonzales, direttore dell’istituto, era conosciuto per la sua premura, generosità e gentilezza, grazie alle quali permise a quelle bambine di crescere insieme e di imparare tutto ciò che serve loro per il futuro.
Sembra andare tutto per il meglio quando grazie alle elezioni del Governo, un uomo avaro e malvagio riuscì a prendere il potere, istituendo a Capo del Dipartimento di Polizia di San Romero il corrotto Alfredo, amico stretto del nuovo Presidente appena eletto. Per garantire i suoi servizi di protezione, Alfredo richiede al Prof. Gonzales una tangente: inutile dire che l’offerta fu rispedita immediatamente al mittente. La conseguenza fu una, e grave: il Prof. Gonzales fu assassinato con un colpo d’arma da fuoco da Alfredo.
Nelle vicinanze c’è una delle 12 ragazze, che, nascosta dietro a un muro, ascolta tutta la conversazione e assiste alla scena. Dopo aver raccolto delle armi lasciate incustodite da alcuni poliziotti all’interno della struttura, torna dalle sue compagne per dire loro che ormai la pace è stata spezzata: l’Istituto non è più un posto sicuro. In preda all’adrenalina le 12 ragazze scappano, giurando vendetta ad Alfredo, mentre quest’ultimo da ordine ai suoi uomini di inseguirle e di ucciderle, se necessario.
Sulla scia di Contra: Queeny Army è semplice, ben strutturato e divertente
Dopo il prologo e un menu decisamente spartano (saranno presenti le selezioni “Nuova Partita” e “Opzioni”) ci si può catapultare nell’azione, scegliendo tra una delle 12 ragazze fuggite dall’istituto. Ogni ragazza avrà delle caratteristiche differenti e delle abilità ben determinate: dopo aver scelto la nostra protagonista si sarà immediatamente catapultati in azione.
Una visuale molto semplicistica ci verrà mostrata in alto a sinistra dello schermo, comprendente lo sprite della ragazza scelta, la barra della vita, le vite a disposizione e l’arma impiegata, con annesse munizioni disponibili. A primo impatto il titolo ricorda subito il buon caro vecchio Contra: nemici costantemente in arrivo, varie armi da raccogliere man mano che si progredirà nel livello e frenesia a tutto spiano.
L’arma principale con la quale si partirà sarà una semplice pistola, dalla gittata limitata: infatti i colpi, una volta sparati, si fermeranno dopo un breve tragitto, non riuscendo a colpire i nemici più lontani. Problema che viene subito risolto dai vari potenziamenti che si potranno trovare in giro per il livello dopo aver distrutto dei barili arancioni. All’interno degli stessi barili distrutti si potranno trovare due tipi di oggetti: potenziamenti armi e rifornimenti.
I potenziamenti armi, rappresentati come dei cubetti di vari colori con su scritto il nome dell’arma, danno al giocatore una particolare arma potenziata, come ad esempio un fucile che spara una decina di colpi contemporaneamente in un’onda ad ampio raggio, oppure un lanciagranate. Viceversa i rifornimenti saranno rappresentati da lattine di soda, bottigliette d’acqua, caffè e vari: avranno la funzione di restituire della vita al giocatore.
Scorrevole e pulito, ma solo dopo essersi abituati
Il titolo si fa giocare da solo: risulta molto fluido e pulito, davvero un piacere da giocare. L’unico difetto si può ritrovare se si è dei “fuggiaschi in erba”: all’inizio delle danze, quando ancora non si conoscono i comandi, potrebbe risultare davvero complicato progredire di livello in livello. Il sistema di salto sarà probabilmente l’ostacolo più grande da affrontare in quanto non troppo comodo da padroneggiare data l’elevata sensibilità del comando, ma come detto precedentemente basterà soltanto farci l’abitudine.
Stesso discorso vale per la mira stabile: per poter mirare stando totalmente fermi basterà premere il pulsante R2: qualcuno potrebbe avere delle difficoltà iniziali e confonderlo col tasto per la capriola, ovvero L2, la quale farà avanzare il personaggio e schivare dei colpi con una rapida capriola in avanti: il problema si presenta se si sbaglia a utilizzare il comando in prossimità di un burrone o un precipizio.
Benedetti checkpoint!
Il titolo risulta in un misto tra frenesia e tecnica, una foresta in cui il giocatore deve saper destreggiarsi per far fronte alla minaccia delle orde di nemici che arrivano sul suo cammino. Capiterà non di rado, per fretta o inesperienza col titolo stesso, di morire o di precipitare da un burrone. Il giocatore, per la gioia di molti, verrà immediatamente riportato all’ultimo checkpoint, rappresentato da una bandierina verde e nera, dove manterrà i potenziamenti acquisiti, a meno che non perderà una vita. L’opzione introdotta darà davvero tanto sollievo, soprattutto dopo aver affrontato un’orda di nemici davvero molto tosta.
Un tuffo nel passato, l’aria che si respira è tipica degli anni 80′
Una grafica in pixel art davvero ben curata, con colori giusti e non troppo saturi, ambientazioni riprodotte in modo molto lucido e curato. Giocare a Queeny Army risulterà molto piacevole sotto il punto di vista grafico, poiché riuscirà a richiamare in tutto e per tutto quella tipica atmosfera da anni 80′ che un vintage gamer ricerca solitamente in questi genere di titoli indie. Menzione d’onore anche per la colonna sonora, che seppur non troppo meritevole, riesce in ogni caso ad accompagnare bene il titolo, dando al giocatore quel ritmo e quella spinta che senza la quale non farebbe vivere a pieno l’esperienza.
Queeny Army è quel titolo indie che gli amanti del genere cercano
Azione, tecnica, ambientazioni ben curate e tante armi a disposizione: Queeny Army ha tutte le carte in regola per eccellere, cosa che riesce a fare discretamente bene. Si rivela essere un titolo apprezzabile per gli amanti del genere, ricalcando vagamente le orme di Contra. Il titolo è disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5 e Nintendo Switch al prezzo di €4,99.