Dai più classici simulatori di volo a quelli di pandemie (il caso Plague Inc è emblematico in questo senso) si può dire che siamo vicini ad avere un simulatore per ogni cosa. Model Builder rappresenta uno degli ultimi ritrovati del videogioco di simulazione, portando sui nostri schermi un hobby (in certi casi un lavoro e proprio) amato dalle più diversificate categorie di persone: il modellismo.
Moonlit, la software house polacca dietro il titolo, non si è risparmiata per quanto riguarda il proporre quanto di più realistico fosse possibile, in primis ottenendo da alcune aziende produttrici di modellini le licenze per riprodurre in game alcune delle loro creazioni. Stiamo parlando di nomi dal catalogo abbastanza nutrito (per citarne uno: Titan Forge, che ha concesso su licenza alcune delle sue miniature).
Model Builder, la raccolta di un’eredità
Model Builder prevede due modalità di gioco: la principale modalità Carriera e la modalità Sandbox, la quale permette al giocatore di sfogarsi reinterpretando in fase di colorazione i modellini sbloccati durante la prima modalità.
Come da abitudine consolidata del genere da un po’ di tempo a questa parte (vedasi a tal proposito Ranch Simulator), il protagonista di Model Builder, sebbene anonimo, ha una propria pur blanda caratterizzazione e un proprio non voluminoso background narrativo.
Il titolo si apre con il suddetto che riceve in eredità dal proprio scomparso nonno un seminterrato di cui quest’ultimo, affermato modellista, aveva fatto il proprio laboratorio. Toccherà dunque al nostro eroe dal tocco iperdelicato e dallo sguardo fino il compito di continuare a portare lustro al nome della sua famiglia realizzando capolavori in miniatura di ogni forma e colore.
Quello del nonno infatti non era solo un mero hobby: si trattava di una vera e propria raison d’être che gli permetteva anche di guadagnarsi da vivere. Opera dopo opera conosceremo anche i vari committenti ed ammiratori che si affidavano a lui per gli scopi più disparati, dal puro collezionismo agli effetti speciali cinematografici (un tempo, prima dell’era della CGI, molte scene filmiche coinvolgenti esseri o veicoli mastodontici venivano realizzate tramite l’ausilio di modellini, non ultimi i primi Star Wars).
Procedendo nel lavorare aumenteranno le nostre competenze ed anche il nostro budget, il quale ci consentirà di procurarci attrezzi sempre più sofisticati per lavori via via più precisi e migliori.
Così tanti modellini…
Se il modellismo fa per te, e ancor di più se fa per te ma non puoi praticarlo nella vita reale per ragioni di tempo o di spazio (entrambe crucialmente significative per quanto riguarda quest’arte), Model Builder potrebbe essere un’ottima soluzione per dare sfogo al tuo genio interiore. I modellini che esso propone sono molti e dotati di estrema varietà.
Non abbiamo infatti a che fare solo con le classiche automobili di varia natura o gli ancora più classici aerei: i nostri modellini saranno anche miniature degne di un wargame fantasy oppure sculture di animali mitologici.
Moonlit ha fatto un lavoro estremamente minuzioso nel cercare di rendere queste opere aderenti ad eventuali controparti reali (alcune infatti non sono concesse su licenza, bensì totalmente originali).
Ogni modellino richiederà tempi sempre più lunghi in base alla difficoltà via via crescente (dopotutto si tratta di un simulatore), per cui dovrai armarti di molta pazienza, specie in fase di colorazione.
Quest’ultima è senz’altro la fase più complessa del gioco in quanto le interfacce non offrono molte indicazioni visive sul risultato finale, concentrandosi sulla percentuale di completamento basata più che altro sull’assemblaggio di esso, il quale avviene in maniera piuttosto automatizzata se non si considera la necessità di orientare i moduli già costruito tramite il mouse in maniera da incastrare virtualmente i vari pezzi uno dopo l’altro.
Non mancano poi le altrettanto psichedeliche decalcomanie, la cui unica difficoltà d’applicazione consiste nell’orientamento sul modellino.
Ogni lavoro portato a termine, a seconda del proprio scopo (vendita o collezionismo) potrà o meno essere esposto nelle teche di vetro presenti nel seminterrato/laboratorio, scelta stilistica che soddisfa ancora di più l’eventuale vena collezionistica di chi gioca.
… e così poca precisione
A paragone con qualche sgranatura grafica che non rende giustizia alla cura con cui nei fatti sono stati riprodotti i modellini presenti in game, il vero problema di Model Builder è la navigazione: le interfacce sono infatti orchestrate in maniera molto poco agevole, con a rincarare la dose una presenza quasi costante di input lag, che si risolve nel mandare in confusione chi gioca, al punto da costringere a sfogliare e risfogliare i vari manuali di montaggio mentre i vari pezzi gli scorrono davanti uno dopo l’altro.
La poca precisione dei controlli non consente una colorazione adeguata neanche a chi abbia la mano più ferma esistente, e l’impossibilità di correggere i propri errori tramite un’apposita opzione fa a tratti spazientire.
Anche per quanto riguarda i manuali stessi a volte si riscontra poca chiarezza in merito all’assemblaggio, facendo di Model Builder nei fatti un simil puzzle game, epiteto che poco si addice a un simulatore.
Una nota positiva va invece alla colonna sonora, che fa lavorare su note chillout melliflue al punto giusto da intrattenere chi gioca senza deconcentrarlo, mentre l’effettistica è anch’essa vittima degli input lag.