Phantom Breaker Omnia è il più recente e quasi sicuramente ultimo aggiornamento di uno storico picchiaduro doujinshi 2D del 2011, Phantom Breaker per l’appunto. Del movimento dietro ai picchiaduro realizzati dai circoli doujin avevo già brevemente parlato nell’articolo sulle 10 saghe di picchiaduro che devi assolutamente giocare, ma magari un giorno approfondirò di più l’argomento. Indubbiamente inizia ad essere necessario.
Quello che ti interessa sapere è che Phantom Breaker era, al pari di Mely Blood, uno dei titoli doujin più conosciuti nella nicchia di fan di questo genere. Dopo il successo di Melty Blood Type Lumina, sorprende quindi davvero, davvero poco scoprire che anche questo gioco ha ricevuto un simile trattamento e si appresta adesso a sbarcare, in modo finalmente ufficiale e completo, sui mercati occidentali. Il 15 marzo Phantom Breaker Omnia sarà disponibile in tutto il mondo per PlayStation 4, Steam, Xbox One e Nintendo Switch!
Dietro la realizzazione di Phantom Breaker Omnia c’é un’alleanza notevole di forze. Da una parte gli autori originali, lo studio 5pb, divisione videoludica di Mages! Questo può essere un nome che dice poco ai fan di picchiaduro, ma alcune delle visual novel più di successo degli ultimi anni (Chaos;Child, Steins;Gate, Corpse Party e Psycho Pass) sono state prodotte da questo studio. Insieme a loro troviamo GameLoop, ovvero lo stesso studio che ha assistito nella realizzazione di Melty Blood Type Lumina, a sottolineare ancora una volta i punti in comune tra questi due giochi.
A occuparsi della distribuzione sono infine degli specialisti di questo genere, ovvero Rocket Panda Games. Questi hanno imbastito una campagna di marketing davvero notevole che, tra sito ufficiale denso di informazioni e trailer reveal a profusione, non ha nulla da invidiare ai picchiaduro tripla A più rinomati. Insomma, Phantom Breaker Omnia ha tutte le carte in regola per essere un signor videogioco, ma, a conti fatti, vale davvero l’acquisto? Dietro questo incarto luminoso c’é un contenuto valido?
Il tuo tipico anime adolescenziale in versione picchiaduro
Il titolo di questo paragrafo dice tutto sulle caratteristiche della storia di Phantom Breaker. Un uomo misterioso, conosciuto solo come “Phantom,” appare in Tokyo e prende contatto con numerosi adolescenti vulnerabili. Dice loro che sono prescelti e che grazie a questo possono evocare una potente arma mistica, conosciuta come “Fu-mension Artifact,” e possono usarla per far esaudire il loro più grande desiderio. Perché questo avvenga, però, devono sconfiggere gli altri prescelti.
Ovviamente è tutto un inganno e, all’insaputa dei combattenti, lo scontro dei Fu-mension Artifact e l’energia prodotta dall’ardore dei loro desideri, sta causando numerose distorsioni nello spazio-tempo che rischiano di compromettere i confini tra gli universi paralleli. Questo è un elaborato piano dello stesso Phantom che sta manipolando i ragazzi ed i loro sogni per far collassare il multiverso e rompere il sigillo che contiene il suo enorme potere distruttivo. Riusciranno i nostri protagonisti a evitarlo?
Siamo onesti, come trama è abbastanza classica e l’abbiamo già vista riproposta più e più volte. Se sei un fan di manga e anime potrai richiamare alla memoria almeno una dozzina di storie con elementi simili. Per altro questa storia è molto simile a quella di FATE, quello che è a mani basse il media-franchise originato da una visual novel più noto e conosciuto in occidente. Insomma, non si può certo urlare ad originalità parlando di Phantom Breaker.
Tuttavia tutto questo è voluto dagli autori che vogliono immergere i videogiocatori proprio in un’ambientazione così familiare, dando loro la sensazione di star “vivendo” un universo più grande basato su un qualche shonen, ovvero un manga/anime per adulti. Non a caso insieme a Phantom Breaker Omnia è uscito anche un epilogo a fumetti sul sito ufficiale (da leggere dopo aver finito il gioco) che narra la conclusione della storia… e accenna ad un possibile seguito!
Si può essere accessibili e complessi allo stesso tempo?
A livello di gameplay Phantom Breaker Omnia è il tipico picchiaduro doujinshi 2D a cui però si aggiunge un piccolo twist con la scelta dello stile. Infatti, dopo aver scelto uno dei 20 personaggi disponibili (i 18 di Phantom Breaker Extra più 2 completamente nuovi), dovremo scegliere anche uno stile tra Quick, Hard e Omnia. Lo stile andrà a modificare lievemente le caratteristiche del personaggio e modificherà in parte gli attacchi speciali, cambiando sostanzialmente come funziona a tutto tondo il personaggio scelto.
L’HUD di Phantom Breaker Omnia è classico: una barra per la vita in alto ed una per le super mosse in basso (chiamata Burst Gauge). C’é anche una barra sotto il tempo chiamata Tension Gauge che aumenta quando due attacchi di uguale potenza si scontrano e che, quando piena, fa partire un timer per la cui durata i personaggi infliggono e subiscono più danni. I tasti sono quelli tipici dei picchiaduro doujin. Abbiamo quindi un pulsante per gli attacchi deboli e veloci, uno per gli attacchi medi ed uno per gli attacchi forti, ma lenti. In Quick Style ogni tasto genera veloci combo da tre, in Hard Style solo gli attacchi forti lo fanno e in Omnia Style qualsiasi tasto genera una combo automatica.
Il quarto tasto è usato per le mosse speciali. Se usato da fermo esegue un Counter Burst, una mossa speciale caricabile che ha una breve fase di auto-guard. Se caricata al massimo questa diventa un Critical Burst, ovvero un Counter Burst che, al prezzo di una barra di Burst, lancia via l’avversario. Combinando le direzioni con il tasto speciale, si hanno le varie mosse speciali uniche per ogni personaggio. Se si usa la combinazione di attacco debole e speciale insieme alla direzione, si esegue una variante più leggera e con meno recupero della mossa speciale. Viceversa, usando attacco forte e speciale insieme alla direzione, si esegue una variante potenziata che infligge grandi danni e consuma una barra di Burst.
Ci sono poi una serie di attacchi superspeciali. Premendo attacco forte e tasto speciale senza direzione mentre si ha due barre di Burst e si è in Quick o Hard Style, si attiva la Phantom Breaker, una supermossa speciale che varia da uno stile all’altro e da un personaggio all’altro. Se si sta usando l’Omnia Style, dovremo invece attendere di avere quattro barre Burst, ma l’attacco sarà particolarmente devastante, avrà una portata enorme e avrà anche una componente di invulnerabilità. Insomma, ne vale la pena.
In Quick e Hard Style, se si ha una barra di Burst, si può anche premere il tasto debole e quello medio per attivare la propria Overdrive, ovvero una modalità che potenzia le caratteristiche del personaggio per un breve lasso di tempo. In Quick questa consiste nell’essere estremamente più veloci mentre in Hard si diventa più resistenti e si evita che gli attacchi avversari interrompano le nostre azioni. Infine, usando la stessa combinazione di tasti e sempre una barra Burst mentre si viene attaccati si entra in Emergency Mode, una manovra speciale che permette di interrompere le combo avversarie.
Chiudendo l’analisi del gameplay di Phantom Breaker Omnia, questo può dare l’idea di essere molto complesso e… effettivamente lo è. La scelta dello stile è importante e ogni personaggio ha molte sfaccettature. Tuttavia è anche un sistema di gioco molto accessibile ed intuibile che permette ad un neofita di poter entrare subito in partita senza troppi problemi, anche se difficilmente comprenderà fino in fondo tutte le sfaccettature di quello che sta facendo o di quello che sta succedendo. Per quello serve fare molta più esperienza.
Di per sé avere un gameplay sia accessibile che profondo lo intendo come un punto di forza. Il problema serio è che Phantom Breaker Omnia non presenta nessuna tipologia di tutorial o mission mode che ti insegni le basi del gioco, le caratteristiche dei personaggi e magari qualche combinazione interessante. Dovrai improvvisare tutto da solo e questa è una grossissima mancanza per un picchiaduro moderno. In realtà questo vale per tutto in Phantom Breaker Omnia. Il gioco avrebbe davvero beneficiato di una qualche guida che aiutasse a comprendere il gameplay e le varie modalità.
A tal proposito, l’offerta per giocatore singolo è decisamente soddisfacente. Abbiamo 4 diverse varianti di Arcade Mode (classica, a tempo, a punti ed infinita) ed uno story mode finalmente più che soddisfacente. Questa comprende 11 storie diverse, quelle dell’originale Phantom Breaker, e anche le 4 storie aggiunte in Phantom Breaker Extra, per un totale di 15 personaggi con una propria storia. Rimangono fuori solo il boss finale, i due guest character e i due nuovi personaggi aggiunti in Omnia. Ogni storia è narrata nel dettaglio come una vera visual novel, d’altronde questo è il cavallo da battaglia di Mages!
Ovviamente non può mancare una componente online divisa tra scontri classici e ranked, ma questa, in contro-tendenza con quanto sta avvenendo nel genere dei picchiaduro oggi, non sembra molto curata o approfondita. Non sono neanche riuscito a capire se usa o meno il rollback netcode, un componente fondamentale per evitare il lag in un genere che richiede una precisione assoluta. In generale non mi è parsa granché e dubito possa avere la stessa attenzione che sta ricevendo invece Melty Blood Type Lumina (che in questi giorni è stato persino annunciato nella line-up dell’EVO 2022). Peccato, ma sono pronto ad essere smentito appena il gioco uscirà ufficialmente e ci saranno più persone disponibili online per testarlo.
Molta cura per uno stile puramente orientale
Passando alla direzione artistica di Phantom Breaker Omnia, non si può non riconoscere quanto questa è curata. Come ha detto la mia ragazza (che non è una videogiocatrice), questi personaggi sono davvero vestiti bene… ed è difficile darle torto. Nel cast di 20 personaggi troviamo molti degli archetipi tipici dei manga/anime, ma anche molte altre trovate interessanti ed originali. Ovviamente, essendo un gioco doujin, la maggior parte dei personaggi sono femminili, ma non manca qualche rappresentante maschile realizzato davvero bene. Ci sono persino due ospiti esterne: Rimi Sakihata da Chaos;Head e Kurisu Makise da Steins;Gate (due visual novel sempre di Mages!).
Complessivamente poi le animazioni dei personaggi sono davvero ben fatte, molto diverse fra loro e con molta varietà, più di quella che mi aspettassi ad essere onesto. Ho apprezzato anche gli effetti speciali di luce, anche se su alcuni attacchi tendono ad avere un effetto 3D che entra un po’ in contrasto con la grafica dei personaggi stessi. Lo stesso problema lo abbiamo nei livelli che sono molto caratteristici e realizzati in un buon cell-shading, ma che tendono anche a staccarsi pesantemente dai modelli 2D dei personaggi. Un po’ troppo spesso si ha l’impressione di vedere dei disegni di carta piatti che si muovono su un grosso sfondo tridimensionale e questo è un po’ un peccato. Inoltre molte arene sono un po’ troppo vuote (anche se c’é un motivo se sono così).
Al contrario non c’é molto di cui lamentarsi per quanto riguarda la colonna sonora di Phantom Breaker Omnia, a patto ovviamente che piaccia il genere, ma questo è un discorso che abbiamo già affrontato. Oltre a tutte le tracce originali di Phantom Breaker e dell’aggiornamento Extra, Omnia presenta anche una variante remixata e ricreata di ognuna di esse. All’inizio di ogni match che non faccia parte della modalità storia o arcade potremo scegliere quale versione sentire. Per le due modalità, invece, basterà scegliere la variante dal menù delle opzioni. Insomma, molta cura per una caratteristica che viene spesso sottovalutata nei picchiaduro.
La vera apprezzatissima novità è però l’audio in sé del gioco visto che finalmente questo è stato completamente ridoppiato in inglese, sia nelle scene della storia che nei match stessi. Una scelta davvero apprezzatissima che dovrebbe essere applicata ad ogni picchiaduro commercializzato in occidente. Inoltre tutti i testi presenti, compresi tutti quelli della modalità storia, sono interamente tradotti in francese, tedesco, spagnolo, cinese e…italiano! Pare una sciocchezza, ma anche questo non è poco, soprattutto perché la qualità della traduzione è molto buona e non si leggono cavolate assurde come a volte capita anche in giochi più rinomati (ce l’ho con te King of Fighters XV, sappilo).
La forma finale di una pietra miliare dei picchiaduro doujinshi
Tirare le somme sulla nostra recensione di Phantom Breaker Omnia non è semplice. Si tratta pur sempre di una versione aggiornata di un titolo uscito originariamente nel 2011 e molta della sua struttura è rimasta quella. Tuttavia, per me che ho giocato l’originale all’epoca e che ho seguito molto del settore dei picchiaduro doujinshi, non può che essere un titolo soddisfacente. Siamo passati da un gioco criticato per la sua piattezza e lentezza, ad un titolo ora molto profondo a livello di gameplay e dannatamente frenetico.
Il problema è che Phantom Breaker Omnia resta un picchiaduro doujinshi con una forte declinazione anime. E’ un genere di nicchia di un genere di nicchia con una community tanto “calda” quanto ristretta. Se fai parte di questo mondo, adorerai Omnia, anche se non hai mai giocato il gioco originale o il precedente aggiornamento. Viceversa, non sarà certo questo il titolo che ti farà appassionare a questo mondo. Troppi difetti, troppe mancanze ed un abuso di tropos che può risultare davvero eccessivo ai non appassionati o a chi proprio disprezza gli anime.
Dal 15 marzo Phantom Breaker Omnia sarà disponibile su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e Steam. Vale l’acquisto? Se fai parte di quella ristretta cerchia che ha giocato l’originale o se hai adorato titoli come Arcana Heart, Under Night in-Birth, Melty Blood Type Lumina e BlazBlue, probabilmente si. Anche se sei un appassionato di anime e picchiaduro, potresti essere felice dell’acquisto, pur non avendo ancora giocato questi titoli (ok, ma che aspetti a farlo?). In caso contrario non credo sia un acquisto sensato. Resta che non esisterà mai una versione migliore di questa di Phantom Breaker.
Quello che si può fare (e che gli sviluppatori di Phantom Breaker Omnia sembrano intenzionati a fare) è andare avanti. Uno dei grossi problemi dei picchiaduro doujinshi è che “si aggiornano,” ma di base non si evolvono mai. Continuano a costruire sulle basi del gioco originale. Invece, come per Melty Blood (dove Type Lumina è un reboot che mira a generare dei sequel veri e propri), anche in Phantom Breaker Omnia troviamo molti indizi che strizzano l’occhio ad un possibile seguito effettivo. Certo, bisogna vedere come andrà a vendite il gioco, ma sono fiducioso che i tempi siano maturi per un Phantom Breaker 2!