Bentornato in un nuovo episodio della nostra rubrica Player One! La settimana scorsa abbiamo parlato di Tom Nook, l’avido procione protagonista di Animal Crossing. Oggi ci concentreremo invece su un personaggio molto profondo, proveniente dalla saga di Metal Gear: Revolver Ocelot.
La famosa opera di Hideo Kojima, si sa, è estremamente complessa: i dettagli di lore sono infiniti, e ogni personaggio meriterebbe uno spin-off di approfondimento a parte. Tuttavia, in questa complessità Ocelot ha sicuramente un ruolo di primo piano: è forse il personaggio da cui dipendono tutti i futuri esiti della storia, e le sue scelte hanno influenzato ogni singolo avvenimento.
La nascita di Revolver Ocelot e il rapporto con Big Boss
Revolver Ocelot nasce il 6 giugno 1944, il giorno dello sbarco degli Alleati in Normandia. I suoi genitori erano The Boss (nome in codice The Joy) e The Sorrow; la madre di Ocelot, quindi, era proprio la mentore di Big Boss, il personaggio forse più importante e caratteristico di tutta la saga. Al futuro Revolver Ocelot venne dato il nome di Adamska, ma subito dopo la nascita venne preso in custodia da agenti dei Filosofi.
Questi ultimi sono la storica organizzazione al centro della trama di Metal Gear: essi crebbero Adamska come una perfetta spia, addestrata nelle arti di combattimento, tortura, illusione e doppiogiochismo. Adamska divenne insomma il perfetto agente infiltrato, e infatti venne arruolato dal colonello Volgin come Maggiore Spetsnaz, mentre in realtà passava informazioni sia al KGB che alla CIA.
Nel 1964, durante la famosa operazione Snake Eater, il Maggiore Ocelot conobbe Naked Snake, il soldato americano che in seguito sarebbe stato conosciuto in tutto il mondo come Big Boss. Adamska rimase fin da subito impressionato dal carisma e dalle abilità di Snake, tanto da seguire i suoi consigli su armi da fuoco e tecniche di combattimento ravvicinato (CQC, Close Quarter Combat).
Il soldato americano riconobbe le abilità di Revolver Ocelot, per quanto inferiori alle sue, e pronunciò una frase che rimase per sempre impressa nella memoria del Maggiore Spetsnaz: “you’re pretty good”.
Durante gli avvenimenti della Guerra Fredda, Ocelot sviluppò quindi un’ammirazione assoluta per Naked Snake, creando un rapporto di rivalità ma allo stesso tempo di immenso rispetto. Per tutta la vita Ocelot vedrà infatti Big Boss come un grande modello da imitare, l’incarnazione di quei valori in cui anche Ocelot cominciò lentamente a credere.
La visione di The Boss
Il forte legame con Big Boss venne confermato dalla creazione dei Patriots, l’organizzazione voluta dal Maggiore Zero il cui scopo era realizzare la visione del mondo in cui credeva fortemente The Boss, l’eroina che si era sacrificata per salvare il proprio paese (nonché mentore di Big Boss e madre di Ocelot).
Ocelot (il figlio biologico) e Big Boss (il figlio “adottivo”) cercarono di unire le forze per potere portare avanti la visione che, secondo loro, The Boss aveva sperato per il futuro dell’umanità: creare un mondo senza confini, in cui ogni individuo potesse rispettare l’altro. Un mondo che valorizza insomma l’individualismo di ciascuno e combatte l’egoismo, in cui persino il concetto di guerra risulta obsoleto.
Al di là dei conflitti e degli odi di parte, l’obiettivo più alto rimane l’unità del mondo, che nella sua vastità è qualcosa di infinitamente più importante di ogni guerra o guadagno personale. Big Boss e Revolver Ocelot si fanno interpreti di questo sogno di The Boss, creando l’esercito privato dei Militaires Sans Frontières (abbreviato in MSF) e poi dei Diamond Dogs (abbreviato in DD).
L’idea di Big Boss, nonché quella di Ocelot, era quella di creare un rifugio sicuro per tutti coloro che cercavano di ottenere un posto nel mondo. Gli MSF e i DD rappresentavano la possibilità per l’individuo di affermarsi attraverso ciò che più di ogni altra cosa fa sentire all’uomo di essere vivo: la guerra. Proprio attraverso il combattimento e la frenesia della battaglia gli uomini raggiungono la pienezza di vivere, e così affermano il loro individualismo.
Tuttavia, ciò non significa che gli MSF e i DD fossero dei guerrafondai: nella visione di Big Boss e Revolver Ocelot i loro soldati agivano in missioni di pace, per aiutare i più bisognosi e combattere gli altri eserciti privati che si preoccupavano solo del proprio tornaconto personale. Seguendo questa visione, Revolver Ocelot accompagnò per anni Big Boss, diventando uno dei suoi confidenti diretti nonché amici più cari.
Liquid Snake, Shadow Moses e il trapianto chirurgico
Dopo gli avvenimenti di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, Revolver Ocelot decise di addestrare in segreto uno dei figli di Big Boss, Liquid Snake, mentre il fratello di quest’ultimo, Solid Snake, venne cresciuto da Master Miller, l’altro braccio destro di Big Boss.
Ocelot si unì all’organizzazione di Liquid, FOXHOUND, un’unità di forze speciali americana: Revolver Ocelot prese questa decisione non tanto per gli ideali che incarnava FOXHOUND (egli continuò comunque a svolgere il ruolo di spia doppiogiochista), ma per via della somiglianza di Liquid con il padre, che nel frattempo era stato apparentemente ucciso da Solid Snake durante l’incidente di Zanzibar Land.
Ocelot scoprì infatti che la salma di Big Boss era mantenuta in vita attraverso un coma indotto dai Patriots: fece quindi di tutto per riuscire a ottenere il corpo del suo mentore, la persona che ammirava più di qualunque altra. Collaborò insomma con Liquid (anche se in realtà passò informazioni segrete su armi nucleari tramite il mercato nero) e conobbe Solid Snake, l’altro figlio di Big Boss nonché acerrimo nemico di Liquid.
Alla fine degli avvenimenti di Shadow Moses (narrati in Metal Gear Solid 1), Revolver Ocelot perse un braccio e Liquid morì a causa del virus FOXDIE (di cui Solid Snake era, a propria insaputa, il portatore); Ocelot ne approfittò e si fece trapiantare il braccio destro di Liquid Snake, in modo da avere accesso al suo codice genetico.
L’obiettivo di Revolver Ocelot, infatti, era uno solo: distruggere i Patriots. Voleva recuperare il corpo del proprio mentore e vendicarsi di quell’organizzazione corrotta creando il mondo di libertà in cui lui, The Boss e Big Boss avevano sempre creduto. I Patriots, infatti, erano arrivati ad essere un’organizzazione senza volto, controllata da intelligenze artificiali che si occupavano rigidamente dell’ordine mondiale.
Distruggere i Patriots avrebbe significato liberare l’umanità da ogni controllo imposto, dalle divisioni economiche e sociali, dalle leggi dettate dai più ricchi e potenti. Revolver Ocelot voleva fare tornare il mondo a uno “stato di natura”, creando una sorta di anarchia in cui gli uomini avrebbero potuto raggiungere la pienezza del vivere attraverso il combattimento e il valore personale.
Nella sua visione, che poi è quella di Big Boss, era questa la libertà di cui parlava The Boss. Ocelot cominciò quindi a ingannare tutte le persone intorno a lui: attraverso una combinazione di psicoterapia, droghe, autoipnosi e nanomacchine egli diventò il sosia mentale di Liquid Snake. Il suo obiettivo era creare una rivolta contro i Patriots, cercando di distruggere quel sistema corrotto che ormai dominava la realtà.
Liquid Ocelot e la realizzazione del suo piano
Col tempo, Revolver Ocelot lasciò che la personalità di Liquid prendesse sempre più il sopravvento, e così divenne conosciuto come Liquid Ocelot, una sorta di ibrido tra i due personaggi. Era soprattutto nei momenti di vicinanza di Solid Snake che il carattere di Liquid si mostrava con maggiore violenza, per via della rivalità tra i due fratelli.
In Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots, Ocelot riuscì a prendere il controllo dei più grandi eserciti privati del mondo, e col tempo ottenne il codice genetico di Big Boss, necessario per potere accedere alla rete dei Patriots. Il suo obiettivo apparente (quello che fece credere agli altri) era prendere il controllo della rete per sé, in modo da condurre il mondo verso una nuova era.
Solid Snake riuscì a fermare il piano di Liquid Ocelot, inserendo un complicatissimo virus all’interno del sistema e disabilitando così tutta la rete satellitare dei Patriots. Tuttavia, anche questo era tutto parte del piano di Ocelot: il suo obiettivo era proprio permettere a Solid Snake di accedere alla rete dei Patriots e distruggerla dall’interno; così facendo, il mondo era finalmente libero, e il piano della “terra unita” voluto da Big Boss era realizzabile.
Di fronte al fratello, la personalità di Liquid prese tuttavia il sopravvento, e in un epico scontro finale (a mio parere, il miglior scontro nella storia dei videogiochi) entrambe le personalità di Liquid Ocelot morirono. Il primo a esalare l’ultimo respiro fu Liquid Snake, che svelò al fratello la propria visione della realtà:
Questo è solo l’inizio, Snake. L’America piomberà nel caos. Sarà di nuovo un Selvaggio West. Nessuna regola né ordine. Le persone combatteranno, e attraverso la battaglia conosceranno la pienezza della vita. Alla fine, il sogno di nostro padre si è realizzato; là fuori, da qualche parte, so che sta ridendo.
Anche Liquid si fa insomma portatore del messaggio del padre, quella volontà di creare un mondo senza confini in cui Big Boss aveva creduto per tutta la vita. In seguito, a pronunciare la frase finale è proprio Revolver Ocelot, che negli ultimi istanti di vita riprende completamente il controllo della propria mente:
Io sono il sosia di Liquid. E tu sei il suo. Sei proprio come tuo padre.
Fino alla fine, Ocelot mantiene davanti agli occhi l’immagine dell’uomo a cui ha dedicato tutto, quell’individuo che gli ha fornito una ragione di vita e che ha ammirato come un Messia salvifico. Alzando le braccia e mimando lo stesso gesto di un Maggiore Spetsnaz di quarant’anni prima, borioso e sfacciato, Revolver Ocelot rivolge a Solid Snake, che non è altro che Big Boss, il suo ultimo saluto: “you’re pretty good”.