Sviluppato da Shinobi Games, Labyrinth Legend è prima di tutto un videogioco per mobile. Un videogioco che ha saputo intrattenere così bene da provare l’azzardo del porting prima su Steam e infine, a inizio 2022, su Nintendo Switch. Oggi ti parleremo proprio di quest’ultima versione. Sarà riuscita l’opera di Shinobi Games a difendersi contro gli innumerevoli avversari del pubblico delle console?
Labyrinth Legend e la sua emh… trama? No, incipit!
Iniziamo dalla trama. Che non è una trama, è più un incipit. Un incipit visto e rivisto, ma c’è. Tra l’altro, lo diciamo subito, il porting è a opera di NIS America e quindi il gioco – come la maggioranza dei titoli promossi dal citato publisher – è completamente in inglese, sottotitoli inclusi. Ma tranquillo, l’inglese utilizzato è molto semplice e le frasi da leggere sono decisamente poche.
“Poco” è l’aggettivo ideale per descrivere il canovaccio narrativo e l’intera lore dell’opera. Ma partiamo con ordine: ti trovi a Kanata, una terra fantasy decisamente anonima. In questa terra c’è un labirinto… che poi non è neanche così “labirintico” ma ne parleremo dopo. La cosa fondamentale da sapere è che in questo labirinto c’è un tesoro e tu vuoi quel tesoro. Fine.
Vai e combatti
Come avrai intuito, Labyrinth Legend è un classico – veramente classico – dungeon crawler. Anche la personalizzazione del proprio eroe è “poca roba”. Inizio scegliendo un nome e un aspetto che non muterà mai. Quale che sarà l’equipaggiamento. Oltre all’aspetto – da segnalare una carina skin simil mannaro – dovrai scegliere una classe.
Le classi su Nintendo Switch sono tre: Strider, Wizard e la novità, il Nightcrawler. Una volta scelto aspetto e classe, la tua avventura inizia subito. Ti ritroverai in un piccolo hub – che poi sarebbe una città – dove potrai acquistare armi, oggetti, migliorare l’equipaggiamento, attivare la modalità cooperativa e andare sull’isola dei mostri.
Un mostro per amico
L’isola dei mostri è un elemento interessante e si tratta di una sorta di allevamento – che richiama vagamente quello presente in Pokémon Sole e Luna o Digimon Cyber Sleuth – dove un tizio avrà cura dei tuoi mostri. Tu potrai selezionarne uno e portarlo con te lungo i viaggi nel labirinto. Una gradevole aggiunta che va a potenziare l’esperienza in singolo ma anche a facilitarla ulteriormente.
Il labirinto che non è un labirinto
Sempre dall’hub potrai accedere al labirinto… che come già detto più volte, non ha niente del labirinto. La mappa esterna è divisa in livelli, ogni livello è diviso in diversi piani – tutti rigorosamente procedurali – e alla fine c’è un boss da massacrare di botte. Ogni livello però, non ha nulla di labirintico, anzi. Lo scopo tra l’altro è semplice: sterminare i nemici, raccogliere monete e oggetti, trovare il mostro con la chiave… recuperare la chiave, aprire il portale e procedere oltre.
Farai sempre questo, in ogni livello, fino alla fine. I nemici standard, purtroppo, variano abbastanza poco. In compenso ci sono i boss. Non lasciarti scoraggiare dal primo… gli altri sono decisamente più affascinanti, complessi e piacevoli da devastare di botte!
Le boss fights, infatti, sono uno degli elementi più riusciti dell’opera, richiedendo un minimo studio dei pattern d’attacco e anche un po’ di sana strategia per evitare di soccombere inesorabilmente.
La morte non fa paura
Labyrinth Legend ha anche elementi roguelike, o almeno ci prova. Se muori, infatti, dovrai ricominciare il livello. Tranquillo, non tutto il labirinto, solo il livello. Per fortuna – o sfortuna – quando muori non subisci altre penalità. Mantieni infatti esperienza, soldi e perfino oggetti. La morte, quindi… non fa così paura. Senza contare che il livello di difficoltà è decisamente accessibile.
Gameplay base
Anche il gameplay di Labyrinth Legend non sorprende ma funziona e soprattutto è immediato. La sua semplicità lo rende così ideale per i novizi o per chi vuole un gioco rapido, per partite “mordi e fuggi”, senza troppi pensieri. Ma è anche un gioco godibile da condividere!
In due è meglio
Sì, l’opera di Shinobi Games presenta una modalità co-op ed è anche uno degli elementi migliori del prodotto. In due, infatti, l’esperienza ne risente positivamente e i viaggi nel labirinto risultano più piacevoli e perché no, memorabili!
Grafica e sonoro
La grafica del gioco mostra una pixel art gradevole seppur dimenticabile. Anche qui… mostri e location non spiccano per originalità ma fanno il loro lavoro discretamente. Il sonoro, invece, prova a osare di più, sfruttando “jingle” e musiche di sottofondo gradevoli.
Il gioco è finito… e ora?
Anche il post-game di Labyrinth Legend è… poco. Finita l’esplorazione del labirinto non c’è molto da fare. Si possono riaffrontare i boss, magari a un livello di difficoltà maggiore ma… non si è invogliati più di tanto. C’è anche una modalità extra, più roguelike e che prevede la perdita dei propri progressi in caso di morte ma rimane comunque un qualcosa di marginale e che poteva essere sfruttato meglio.