The Textorcist: The Village è il primo DLC di The Textorcist: The Story of Ray Bibbia, un titolo a metà tra un bullet hell e un typing game. Il progetto è stato sviluppato da Morbidware, uno studio indipendente italiano fondato a Roma nel 2012 da Diego Sacchetti. Dopo il primo videogioco, Sunshine, rilasciato per iOS, e alcuni altri progetti su diversi canali di distribuzione, nel 2016 lo sviluppatore prende parte alla Global Game Jam.
Ed è proprio in questa cornice che in collaborazione con Danjel Ricci nasce l’idea di unire gli stili di gioco di un bullet hell con quelli di un typing game. L’obiettivo è realizzare un ambizioso progetto che richiederà tre anni di sviluppo, concretizzandosi nell’uscita di The Textorcist: The Story of Ray Bibbia su Steam il 14 febbraio 2019. Ora, a distanza di poco più di due anni dall’uscita del gioco di base, arriva un nuovo DLC, The Textorcist: The Village.
The Textorcist: The Village, un anacronistico villaggio
Gli eventi di The Textorcist: The Village si svolgono dieci anni prima rispetto alla timeline del gioco principale. Siamo nel 198X e vestiamo i panni di Ray Bibbia, un giovane esorcista reduce dall’Unholy war avvenuta circa 30 anni prima. Il nostro protagonista viene convocato attraverso una lettera in un piccolo villaggio, Castel di Vania, che si rivelerà ben presto essere molto singolare.
Giunto a bordo di una carrozza trainata da cavalli, Ray si ritrova in un villaggio incredibilmente tecnologico rispetto al resto del mondo. Tra bistecche cibernetiche e dolci NFT, Ray si scontra con dei cittadini che hanno ormai abbandonato la fede. Una sola persona, il Conte Cardula, crede ancora nel soprannaturale, ed è proprio colui che ha invitato Ray al villaggio a indagare su degli eventi bizzarri. In questo scenario nei panni di Ray saremo chiamati a scoprire il mistero che aleggia intorno a Castel di Vania.
Gli errori ti costeranno caro
The Textorcist: The Village è una fusione demoniaca tra un typing game e un bullet hell che metterà a dura prova la nostra coordinazione e la velocità nell’uso della tastiera. Le interazioni con tutti gli elementi dell’ambiente, con i personaggi e finanche con i menu del gioco avverranno esclusivamente digitando i comandi. Per esempio per iniziare una conversazione con qualcuno dovremo digitare “talk” dopo esserci avvicinati al nostro interlocutore, e così via.
Perfino durante i combattimenti dovremo utilizzare le parole per permettere a Ray di lanciare gli hollet ed esorcizzare così le persone possedute. Il potere di Ray risiede proprio negli hollet, vale a dire negli holy bullet, una sorta di proiettili esorcizzanti generati dalla formulazione degli esorcismi. Solo se tutte le parole dell’esorcismo sono state formulate correttamente, si riesce ad avere la meglio sui nostri avversari.
I nostri avversari, ovviamente, non resteranno fermi sotto la nostra raffica di parole sante, ma ci scaglieranno contro tutta la loro potenza sotto forma di proiettili e sfere di energia di ogni sorta.
Come in ogni bullet hell che si rispetti, i posseduti, utilizzeranno delle dinamiche di attacco che seguono degli schemi precisi che, una volta appresi ci permetteranno di aumentare le nostre possibilità di sopravvivenza sul campo. In The Textorcist: The Village ci saranno tre boss fight, ognuna delle quali introdurrà una nuova meccanica che aumenterà la difficoltà e che dovremo apprendere per sconfiggere il boss.
Le boss fight non sono affatto semplici da superare, perché richiedono di digitare le parole per l’incantesimo di esorcismo con una mano, e contemporaneamente ci impongono di muoverci per schivare gli attacchi e recuperare la Bibbia con l’altra mano.
La difficoltà può essere parzialmente ridotta condividendo la tastiera con un amico in modo che uno dei due si occupi di schivare i colpi e l’altro si concentri sulla scrittura in latino dell’esorcismo. In realtà, però, è dannatamente difficile anche in due e il gioco ci porterà a inveire contro svariate divinità, non più in uno, ma in due.
Inoltre, per poter pronunciare l’incantesimo siamo obbligati ad agire entro un certo raggio d’azione e questo significa avvicinarsi inevitabilmente al nemico e ai suoi colpi. A questo si aggiunge un ulteriore livello di difficoltà dato dal fatto che gli errori di digitazione ci penalizzano costringendoci a riscrivere il testo: una lettera sbagliata cancella una lettera corretta già digitata, obbligandoci a riscriverla.
Essere colpiti, inoltre, ci farà cadere la Bibbia e ci renderà vulnerabili ai colpi del nemico. Se verremo colpiti perderemo un cuore e avendone solo tre a disposizione, ogni errore potrebbe essere decisivo. Oltre a renderci vulnerabili, perdere la Bibbia, attiverà un timer entro il quale dovremo recuperare il tomo se non vogliamo dover riscrivere l’intero verso daccapo.
Exorcizamus Te
Il titolo ha una grafica in pixel art e una calzante colonna sonora synthwave, firmata dai Carbon Killer, che ricordano i vecchi giochi su SNES. The Textorcist: The Village è un’espansione che aggiunge un prequel al gioco di base con tre nuove boss fight. Il DLC può essere avviato anche prima di iniziare la campagna e quindi costituire un prequel a tutti gli effetti per i nuovi giocatori. Nonostante il gioco sia volutamente difficile, non è impossibile, e dopo innumerevoli tentativi si riesce a portarlo a termine con soddisfazione.
L’espansione è piuttosto breve, la trama è abbastanza coinvolgente e ci viene raccontata nei dialoghi che intercorrono tra una boss fight e l’altra. Infatti, non ci sono altri combattimenti, altre interazioni o elementi investigativi, ma il gioco ci porta in maniera lineare verso l’esito della storia. Ciononostante The Textorcist: The Village è una valida aggiunta per chi ha apprezzato il gioco di base.