Dopo più di un anno dalla sua uscita su PC (QUI il link alla pagina Steam) il 1° settembre 2020, Crusader Kings III arriva anche su console di nuova generazione, Xbox Series X/S e PlayStation 5 (e solo lì, dato che non è disponibile sulla old-gen), dal 29 marzo 2022. Successore di uno dei gestionali/strategici più apprezzati di sempre, la nuova produzione di Paradox Interactive migliora notevolmente la formula dei capitoli precedenti, introducendo diverse migliorie in quasi tutti i meccanismi di gioco.
Obbiettivo principale di questo simulatore dinastico, sarà proprio quello di far prosperare la propria dinastia nel corso dei secoli, intraprendendo campagne militari e diplomatiche, intessendo rapporti di ogni tipo con altri regni, vicini e lontani, espandendosi tramite la guerra o i matrimoni e così via.
Ora, sebbene la parola “definitivo”, lascia il tempo che trova, in quanto, prima o poi, ci sarà un prodotto che in minima parte migliorerà le meccaniche di un suo predecessore, bisogna comunque porsela al tempo presente; e dunque, “Crusader Kings III è lo strategico gestionale dinastico definitivo?”. Scoprilo nella nostra recensione!
Crusader Kings III inizia tanto tanto tempo fa, in un regno antico (ma non troppo)…
Ambientate a cavallo tra il IX e l’XI secolo, le campagne di Crusader Kings III ci metteranno al comando di uno dei signori feudali più importanti dell’epoca: una volta selezionato il periodo storico, compreso tra l’867 o il 1066 d.C., avremo la facoltà di impersonare un importante personalità storica, le quali varieranno dai Duca d’Europa, ai Conti delle terre danesi, sino ad arrivare ai più famosi figli di Ragnarr Loðbrók, per un totale di 30 personaggi selezionabili.
I territori di partenza spazieranno dalla Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles) alle terre danesi (Danimarca, Svezia), includendo anche vari territori europei (come l’intera penisola Iberica) e persino una contea africana. Alla scelta del nostro sovrano, sarà collegato un livello di difficolta della campagna, il quale si baserà su diversi fattori, quali: ampiezza del regno, disponibilità di risorse, rapporti iniziali con il vicinato etc.
Unico obbiettivo del gioco, far prosperare la propria dinastia, sia a livello territoriale che politico; ma come fare? Vediamolo!
Crusader Kings III: Gameplay
Mettiamo subito le cose in chiaro: in Crusader Kings III la guerra non è (quasi) mai l’opzione migliore. Intendiamoci, è tranquillamente perseguibile una campagna da guerrafondai, tant’é che alcuni regnanti avranno quest’ultima come caratteristica principale, ma il titolo di Paradox offre talmente tante alternative che spesso e volentieri ci renderemo conto dell’inutilità nell’impugnare a tutti i costi una spada.
Ciascuna personalità all’interno del gioco, partendo dal proprio sovrano e arrivando all’ultimo dei servitori, avrà un complesso sistema di opinioni verso gli altri personaggi (ovviamente, il personaggio da noi controllato, risulterà infinitamente più approfondito), e saranno proprio quest’ultime a delineare il successo o l’insuccesso di qualsivoglia rapporto intrattenuto, sia esso diplomatico, religioso, bellico o di altra natura.
Sin dai primissimi minuti di gioco, infatti, sarà importante valutare quali potrebbero essere i possibili alleati e chi i possibili nemici, con quali territori sarà meglio collaborare per ottenere vantaggi o quali di questi andranno invece inglobati con la forza o con la diplomazia. Ci sono talmente tanti modi per far prosperare la propria dinastia in Crusader Kings III, che il solo scoprirli tutti ti porterà via ore ed ore di gioco.
Da ribadire, dunque, come il lato militare non sia preponderante in Crusader Kings III, quanto, piuttosto, accessorio, rispetto a tutti gli altri mezzi utilizzabili ai fini dell’espansione. A confermarlo è la mancanza vera e propria di una meccanica di combattimento, il quale si basa unicamente sul numero e sulla qualità delle truppe schierate. Ribadiamolo, anche quest’ultima fase di gioco ha la sua importanza, con meccaniche gestionali in merito all’esercito e perseguire la via della guerra è una scelta assolutamente libera di essere intrapresa.
Crusader Kings III: Complesso o Complicato?
Complesso è un miscuglio, un insieme di cose che possono essere anche molto semplici, ma che insieme generano qualcosa di nuovo e completamente diverso, da cui a volte non sai cosa aspettarti. Complicato è qualcosa di macchinoso e che non possiede nessuna logica interna.
Con queste parole, rubate al compositore musicale Daniel Barenboim, otteniamo una splendida definizione delle meccaniche di gioco di Crusader Kings III.
Tentare di spiegare il funzionamento della simulazione dinastica di Paradox necessiterebbe di davvero troppo tempo (non è un caso che il tutorial del gioco risulti essere particolarmente lungo ed esplicativo, nonché essenziale per chi non ha mai approcciato ad un titolo del genere), dunque, mi limiterò ad una spiegazione teorica: in Crusader Kings III, tutto è gestito da rapporti di causa-effetto, i quali si incrociano con le diverse personalità presenti sul territorio mondiale.
- Un sovrano guerrafondaio, potrebbe anche scegliere la via della diplomazia o dell’intrigo politico per annettere un territorio, così facendo andrebbe ad inimicarsi coloro che lo sostenevano proprio in virtù del suo atteggiamento bellicoso.
- Combinare un matrimonio tra sposi di religioni diverse, potrebbe dar vita ad un vasto impero intercontinentale, ma, allo stesso tempo, potrebbe far diventare nemici, per semplice proprietà transitiva, due popoli in origine neutrali.
- Perdere una guerra, iniziarne una senza un motivo valido (o comunque accettato dalla popolazione), cedere un territorio senza combattere, allearsi con popoli troppo distanzi dalla dottrina religiosa dominante e tanti altri possibili avvenimenti, cambieranno radicalmente il modo in cui sia il popolo che il resto del mondo si rivolgeranno al nostro sovrano.
Ma questa complessità, rende Crusader Kings III un titolo difficile? Assolutamente no, lo rende, per l’appunto, un gioco complesso, il quale necessità di attenzione nell’essere giocato, ma senza mai diventare difficile o incomprensibile da qualcuno.
Lato Tecnico: un piccolo passo in avanti, ma molto gradito
Rispetto al capitolo precedente ogni personaggio è ora mosso da un’animazione 3D, la quale, oltre a fornire dinamicità alle diverse figure, rende anche facile capire la disposizione di ciascun personaggio nei nostri confronti. Non si grida al miracolo, certo, ma siamo di fronte ad un netto passo in avanti generale, anzi, in termini di gusti, ho personalmente gradito molto la rappresentazione del mondo di gioco.
Non degna di nota la colonna sonora che comunque accompagna tranquillamente il giocatore nelle sue decine e decine di ore di gioco.
Rigiocabilità infinita
Recensire un titolo come Crusader Kings III è un’impresa non da poco. La complessità delle meccaniche di gioco del titolo sviluppato da Paradox Intercative è troppa per essere compressa in un solo articolo; tuttavia, una volta spiegate le meccaniche di base, dunque i rapporti di causa-effetto che guidano il mondo di gioco, tutto il resto deriverà dall’esperienza del giocatore. Non esiste una partita uguale ad un’altra, in quanto ad ogni run di gioco, ci saranno alleati diversi con personalità diverse (tolti, ovviamente, i personaggi principali, i quali non cambieranno le loro attitudini), ed in generale, le stesse azioni con le stesse personalità storiche non ci faranno ottenere sempre lo stesso risultato, costringendoci a variare di volta in volta la nostra strategia.
Siamo di fronte ad un titolo mastodontico in termini di varietà di soluzioni di gioco, un titolo che merita di essere aspettato, compreso ed infine apprezzato, anche solo per la mole di intrecci disponibili in termini videoludici.
N.B. Crusader Kings III è disponibile gratuitamente se si possiede l’abbonamento ad Xbox Game Pass.