L’universo dei videogiochi pullula di personaggi memorabili, sia maschili che femminili: ognuno di noi ha però delle precise preferenze su quali siano i propri personaggi preferiti, quelli che ci sono rimasti scolpiti nel cuore.
Ci tengo a precisare, infatti, che questa classifica è assolutamente soggettiva: questa sono i miei personaggi femminili preferiti, cioè quelle donne che sono riuscite a rimanere impresse nel mio cuore col loro carisma, la loro personalità, la loro storia.
Top 10 personaggi femminili dei videogiochi
10. Senua
La protagonista di Hellblade: Senua’s Sacrifice merita sicuramente di stare in questa top 10. Senua è un personaggio di una complessità immensa, interpretato perfettamente da Melina Juergens (vincitrice, non a caso, del Game Award per la Migliore Performance nel 2017).
Senua non è solo una giovane forte, capace di sopportare tutte le difficoltà del proprio viaggio per ritrovare il suo amato Dillion, ma riesce anche a spezzare la quarta parete e a penetrare nella quotidianità del giocatore.
Affetta da una grave forma di psicosi (vicina allo schizofrenia), la giovane vichinga si ritrova continuamente circondata da decine di voci che le danno consigli diversi (“cosa stai facendo?”, “non farlo!”, “sì, fallo!”, “vai di là!”), ma nonostante questo è in grado di affrontare i demoni del proprio passato.
Il viaggio di Senua è in parte il viaggio di tutti noi: è il percorso di una persona in grado di fare i conti con i propri traumi, riconoscerli e andare oltre; per farlo, tuttavia, è necessaria un’immensa forza di volontà, la capacità di trasformare il piombo in oro.
Proprio questo fa Senua alla fine del proprio viaggio, accettando la morte di Dillion e, soprattutto, il proprio disturbo psicologico; quest’ultimo non è più visto come una maledizione, bensì come una fondamentale parte di sé stessa.
Sono infatti molto curioso di vedere cosa ci regalerà il sequel, che già dal trailer mostrato sembra estremamente promettente.
9. Jill Valentine
Da fan sfegatato di Resident Evil non potevo non inserire il personaggio femminile più amato della saga. Fin dall’uscita del primo capitolo nel lontano 1996, Jill si è imposta fin da subito come protagonista iconica del titolo, facendo appassionare fan di tutto il mondo.
Forte, agile, carismatica e intelligente: Jill è il perfetto agente addestrato dalla S.T.A.R.S., i servizi speciali della polizia di Raccoon City. Nonostante la sua abilità, di fronte agli orrori di Villa Spencer l’agente Valentine si mostra a tratti molto umana, provando sensazioni di forte terrore.
Il personaggio fu talmente apprezzato che venne reso l’unico protagonista di Resident Evil 3: Nemesis, ambientato in una Raccoon City devastata e con la terribile creatura Nemesis continuamente alle calcagna.
È sicuramente in questo capitolo che Jill risalta di più: sangue freddo, ingegno, tenacia, ma anche attaccamento a tutto ciò che ha definito il proprio passato, in particolar modo Chris Redfield, l’inseparabile partner con cui sembra ci sia stata anche un’attrazione sentimentale (ma sono solo speculazioni dei fan).
Elaborando una top 10 personaggi femminili dei videogiochi non potevo non inserire questo personaggio: non solo la saga di Resident Evil è uno dei miei capisaldi videoludici, ma credo che l’agente Valentine sia un personaggio profondo e ben caratterizzato, capace di imporsi nella memoria di tutti i videogiocatori.
8. 2B/A2
Per parlare di un personaggio di Yoko Taro bisognerebbe scrivere un intero articolo, specialmente se questo personaggio è il protagonista di uno dei titoli più acclamati degli ultimi anni, NieR: Automata. Ho deciso di inserire sia 2B che A2, in quanto non sono altro che due facce della stessa medaglia.
Dopo la “morte” di 2B, infatti, il giocatore prende il controllo di A2, l’androide reietto che fino a quel momento sembrava il villain. In realtà, anche A2 compie lo stesso percorso di 2B: entrambe scoprono cosa significa provare sentimenti; in altri termini, cosa significa essere umani.
All’inizio dell’avventura 2B vede il coinvolgimento emotivo come un ostacolo: esso offusca il giudizio degli androidi e compromette l’esito della missione. In questo senso, per 2B il suo compagno androide 9S deve essere più distaccato, meno curioso, meno sentimentale nei confronti del mondo.
A2, in maniera simile, cerca di allontanarsi il più possibile da ogni tipo di emotività, ma alla fine, di fronte alla promessa finale di 2B, anch’essa viene “intaccata” dal virus dei sentimenti umani. 2B, infatti, affida ad A2 la protezione di 9S, quel compagno di avventura per cui ha iniziato a provare un attaccamento emotivo.
In uno dei finali del gioco (il finale C, quello non canonico), A2 sorride per essere riuscita a mantenere la promessa fatta a 2B, e allo stesso tempo ammira il paesaggio terrestre, di cui finalmente riesce a capire la bellezza.
Le due protagoniste di NieR: Automata ci insegnano insomma la semplicità delle emozioni. Il sentimento di amore per una persona cara, lo spirito di sacrificio, lo stupore di fronte al bello: tutte cose che noi umani diamo per scontato, ma che agli occhi di un ingenuo androide appaiono come un universo sconosciuto.
7. Ellie
The Last of Us è stata una saga che negli ultimi anni è riuscita a riscuotere un immenso successo in ogni ambito videoludico: dalla narrativa al gameplay, dalle soundtrack alle motion capture, ogni sfumatura del capolavoro Naughty Dog è stata approfondita e amata.
In tutto questo, un ruolo di primo piano spetta ad Ellie: la protagonista di The Last of Us, nonché co-protagonista di The Last of Us Parte II, è infatti un personaggio estremamente complesso, dal background coinvolgente e reso da un’eccellente attrice (Ashley Johnson).
Ciò che rende Ellie unica è riuscire ad essere un personaggio tragico, umano e resiliente allo stesso tempo: la sua vita drammatica, infatti, la porta a costruire un’immensa empatia con il giocatore, ma allo stesso tempo la costringe a innalzare una corazza intorno al proprio cuore.
Il passaggio dal primo al secondo capitolo della saga è infatti netto: della ragazzina curiosa e a tratti insicura non rimane infatti quasi più nulla; la Ellie di The Last of Us Parte II è infatti già una donna, una giovane che ha chiuso il proprio cuore, animata esclusivamente dal desiderio di vendetta.
La storia di Ellie ci insegna insomma che l’odio e il rancore creano un ciclo infinito di sangue e violenza; Ellie, purtroppo, può capire questo solo alla fine della propria avventura, quando scopre la pietà verso Abby e la stanchezza infinita di chi nella propria vita non ha fatto altro che combattere, perdendo tutte le persone amate.
6. Rosalinda
Per quanto rivesta un ruolo minore all’interno dell’universo di Super Mario, la principessa delle stelle è riuscita a diventare uno dei personaggi più iconici del mondo Nintendo. Con le sue apparizioni nella saga di Super Mario Galaxy, Rosalinda è diventata a tratti più popolare della famosa (e odiosa) Principessa Peach.
Credo che Rosalinda meriti un posto nella top 10 personaggi femminili dei videogiochi per la potenza della sua storia e il modo in cui viene raccontata: elegante, delicata, rassicurante. Narrando agli Sfavillotti la propria storia sotto forma di fiaba, Rosalinda svela di avere cercato per anni il proprio pianeta e la propria madre.
Piena di nostalgia e commozione, la giovane principessa non smetterà mai di cercare la sua casa per tutto l’universo; alla fine, tuttavia, capisce che la propria mamma è morta, sepolta proprio sotto l’albero da cui madre e figlia ammiravano il cielo stellato sterminato.
In quel momento, è proprio lo Sfavillotto che consola la ragazza, trasformandosi in una cometa che attraverserà periodicamente il pianeta natale di Rosalinda. Quest’ultima trova quindi una nuova ragione di vita: gli Sfavillotti diventano la sua nuova famiglia, e la bambina diventa la protettrice delle stelle e dell’equilibrio dell’universo.
Alla fine di Super Mario Galaxy, una volta recuperate tutte e 120 le Super Stelle, Rosalinda si rivolge direttamente ai giocatori e li ringrazia per il loro impegno, giurando di vegliare continuamente su di loro dallo spazio.
Una storia semplice eppure profonda, dolce ed emozionante, capace di creare un personaggio affascinante e laconico, che non ha bisogno di molte parole per rimanere impresso nel cuore dei giocatori.
5. Aloy
Difficile scrivere una top 10 personaggi femminili dei videogiochi e non citare la protagonista della saga di Horizon. Fin dall’uscita del primo capitolo nel 2017, Aloy è entrata di diritto nell’Olimpo delle eroine videoludiche, tanto da meritarsi una statua nel centro di Firenze.
Come molti dei personaggi di cui ho parlato finora, anche Aloy si distingue per la propria storia: la giovane inizia infatti la propria avventura senza sapere chi siano i propri genitori, cresciuta da Rost come un padre, per poi arrivare a scoprire di essere la “figlia clonata” della più famosa scienziata dell’epoca passata.
Da esule reietta a eroina ammirata da tutti: Aloy riesce insomma a cambiare il suo destino facendo esclusivamente affidamento sulla propria forza d’animo. La protagonista di Horizon è un personaggio memorabile grazie anche alla propria sagacia e all’ironia che accompagnano molti dialoghi di gioco.
Instancabile, sempre pronta a mettersi in gioco, empatica verso il prossimo: Aloy incarna una serie di valori che si possono ritrovare solo in una persona genuina, cresciuta sentendosi un’esclusa ma non per questo perdendo mai il sorriso o la fiducia verso gli altri.
Altra caratteristica importante è la curiosità: Aloy è un personaggio innamorato della bellezza del mondo, che vuole scoprire tutto ciò che si cela al di là dei confini che normalmente dovrebbero limitare l’essere umano; è insomma un personaggio senza barriere, capace continuamente di andare oltre le apparenze.
4. Bayonetta
Cosa si può dire sull’iconica strega di Umbra? Chi non si è innamorato almeno una volta del suo charme, della sua ironia, dei suoi tacchi a spillo o delle sue pose sexy? Bayonetta, non a caso, è stata definita un Dante in gonnella, cioè la controparte femminile del famoso protagonista di Devil May Cry.
La somiglianza con Dante non riguarda solo il genere del gioco (stylish hack ‘n’ slash), ma soprattutto l’attitudine: Bayonetta è irriverente, sprezzante, sempre pronta a lanciare al nemico provocazioni o a rispondere a tutto con ironia pungente.
Ciò che rende Bayonetta iconica è sfoggiare senza alcuna preoccupazione questo carattere così forte, come se il gioco fosse un vero e proprio palcoscenico: esibendosi in pose sexy e ammiccando mentre mostra il suo lato B, la strega di Umbra ha da sempre affascinato giocatori di tutti i sessi e di tutte le età.
Forse quello che ci piace così tanto di Bayonetta è essere una sorta di supereroina: con i suoi poteri sovrannaturali e invincibili è sempre pronta a mettersi in gioco per ciò che ritiene giusto; tuttavia, non lo fa in nome di un bene superiore, ma spesso per un proprio tornaconto personale.
È questo che rende Bayonetta umana: le sue avventure sono definite in base alla sua personale storia. Ignara (all’inizio del primo capitolo) della sua vera discendenza e dell’identità dei genitori, progressivamente la strega affronterà i fantasmi del proprio passato.
Tuttavia, anche di fronte a rivelazioni tragiche, Bayonetta ha sempre la forza di andare avanti strizzando l’occhio, con l’ironia e la sfrontatezza di sempre: inserita in una trama profonda e ben studiata, la strega di Umbra riesce sempre e comunque a farci sorridere e a farsi amare per la sua iconicità.
3. The Boss
Il discorso che ho fatto prima per Yoko Taro vale anche per Hideo Kojima; anzi, se per i personaggi creati dal primo servirebbe un articolo intero, nel caso del secondo non basterebbe un libro. Metal Gear Solid, infatti, è forse la saga che ci ha regalato i personaggi più complessi della storia dei videogiochi.
In questo senso, un ruolo di primo piano spetta a The Boss, uno degli apparenti antagonisti di Metal Gear Solid 3: Snake Eater. Uso il termine “apparente” non a caso: uno dei grandi insegnamenti della saga di Kojima è proprio il fatto che non esiste un nemico assoluto.
“L’alleato di oggi può diventare il nemico di domani”; questa frase viene pronunciata proprio da The Boss, che in un certo senso incarna tutta una serie di valori fondamentali per la saga. L’eroina ideata da Kojima merita un posto in questa top 10 non solo per la sua storia, ma anche per la sua immensa complessità.
Big Boss, Zero e Ocelot, i più grandi ammiratori di The Boss, cercheranno per tutta la vita di realizzare il sogno di quest’ultima: creare un mondo senza confini, unito sotto un’unica regola, al di là di qualunque individualismo o tornaconto personale. In un mondo del genere, il concetto stesso di guerra e violenza sarebbe risultato obsoleto.
The Boss sacrificherà ogni aspetto della sua vita per raggiungere questo scopo: la propria maternità (il figlio Adamska le verrà tolto il giorno della nascita), la propria vita, il proprio onore. Tutto per adempiere a un unico obiettivo finale: lasciare la propria eredità a Naked Snake, colui che The Boss ha cresciuto come un figlio.
Ti ho allevato. Ti ho amato. Ti ho dato le armi, insegnato le tecniche e fornito le conoscenze. Non c’è altro che io possa darti. Non ti rimane che prendere la mia vita… Con le tue stesse mani. Uno deve morire e uno deve vivere.
Per tutto il corso di MGS 3 siamo portati a credere che The Boss sia il villain; solo alla fine scopriamo che la donna non ha fatto altro che fingere il proprio tradimento per fare in modo che Snake la uccidesse, evitando così una guerra nucleare, ripulendo il nome del proprio paese e rendendo Big Boss l’eroe del XX secolo.
“She was a true patriot”: queste le parole finali del titolo, che sigillano la tragicità del personaggio di The Boss. Con la sua immensa dedizione, la sua forza di volontà e il valore di una vera eroina, The Boss merita a tutti gli effetti di entrare nel podio della top 10 personaggi femminili dei videogiochi.
2. Lara Croft
Sembra scontato inserire questo nome nei primi posti dei personaggi videoludici più amati, ma dal mio punto di vista Lara Croft rappresenta un’icona inarrivabile. Ancora oggi l’archeologa inglese continua infatti ad essere conosciuta e amata da tutti i giocatori delle generazioni più diverse.
Lara è stata una delle prime a generare una nuova frontiera per la rappresentazione femminile nel mondo dei videogiochi: fin dal primo capitolo, infatti, la protagonista di Tomb Raider colpì per la sua spavalderia, l’ironia, la forza e lo spirito d’avventura che la caratterizzavano.
Lara Croft è stata insomma in grado di rompere gli stereotipi, creando un nuovo punto di vista non solo per i personaggi videoludici, ma in generale per quelli di tutti i media: basta pensare alla famosa interpretazione cinematografica di Angelina Jolie per comprendere quanto l’archeologa inglese abbia influenzato l’immaginario comune.
Anche la “nuova” Lara, la protagonista della trilogia reboot (Tomb Raider del 2013, Rise of the Tomb Raider, Shadow of the Tomb Raider), è stata molto apprezzata dalle community di tutto il mondo, per quanto tanti abbiano continuato a preferire la Lara “vecchio stile”.
Dall’eroina spavalda, ironica e impavida si è passati a una giovane più insicura, spaventata, umana: la nuova Lara cede infatti spesso di fronte al sangue e alla violenza, ma il suo percorso la porta ancora una volta a rafforzare la propria volontà e il proprio carisma.
Lara Croft ha insomma molte facce: supereroina iconica, sexy e spavalda; archeologa ingegnosa, acculturata e sagace; giovane studiosa con le proprie debolezze e il proprio lato umano più oscuro. Tutto questo non fa che arricchire sempre di più un personaggio che continua ad essere un punto di riferimento imprescindibile.
1. Principessa Zelda
Chi mi conosce sa bene del mio amore sterminato per la saga di The Legend of Zelda; sembra allora scontato vedermi mettere la Principessa Nintendo al primo posto della top 10 personaggi femminili dei videogiochi.
Tuttavia, credo che oltre al fattore soggettivo ci sia anche una verità importante: come molte figure create da Nintendo, anche Zelda ha inciso moltissimo sull’immaginario collettivo. Le community di tutto il mondo continuano ancora a creare infiniti dibattiti su quale sia la “migliore Zelda”.
A differenza di Link, il cui character design è sempre stato abbastanza standardizzato, Zelda è infatti sempre stata più variegata, apparendo sotto diversissime forme e con un carattere sempre nuovo. Questa varietà ha sicuramente contribuito a rendere il personaggio così memorabile.
Credo che il contrasto più forte sia quello tra Twilight Princess e Skyward Sword: nel primo caso troviamo la principessa nobile, seria ma elegante, che non lascia trasparire le proprie emozioni ma che viene rispettata e amata da tutti. Certe cutscene di gioco sono così belle proprio per via della pervasività di questo personaggio.
La principessa di Skyward Sword, al contrario, è molto più sentimentale: è una giovanissima ragazza innamorata del proprio amico d’infanzia, capace di provare sentimenti ingenui ma spontanei, di lasciare parlare il cuore.
La dolcezza di questo personaggio è talmente profonda da fare innamorare il giocatore stesso, che non può non empatizzare con l’eroe desideroso di salvare la principessa.
Nel corso delle generazioni Zelda è riuscita insomma ad assumere delle sfumature sempre diverse, creando personaggi unici e mai banali; allo stesso tempo, nonostante gli anni è sempre rimasta un’icona insostituibile e non ha mai perso niente della sua forza, del suo fascino, della sua bellezza.
Credo che la Principessa Nintendo meriti il primo posto in questa top 10 personaggi femminili dei videogiochi per due motivi: l’enorme valore affettivo che The Legend of Zelda ha per me e l’immortalità di questo personaggio, che è sempre riuscito a mantenersi memorabile grazie a una caratterizzazione unica.