I videogiochi made in Poland sono ormai una garanzia, sia sul versante tripla A che su quello indipendente. Da quest’ultimo proviene Bloodhound, opera d’esordio di Kruger & Flint Productions, software house di nuova fondazione composta da veterani e veterane che hanno lavorato a titoli d’eccezione, quali Dying Light 2 e l’ancora in gestazione Witchfire.
Il titolo è stato finanziato tramite una campagna di crowdfunding su kickstarter.com, mentre una demo è già disponibile gratuitamente su Steam. Nel corso del 2022 arriverà anche una versione Xbox, mentre per le console Sony bisognerà attendere il 2023.
Bloodhound, un titolo tradizionale al sapore di fuoco e sangue
L’evidente ispirazione di Bloodhound alle glorie FPS di ogni tempo è confermata da Rafał “Flint” Krzemiński, CEO di Kruger & Flint Productions, che così lo descrive:
Si tratta di un gioco tratto dalla nostra passione, ovvero il tipo di gioco a cui vorremmo giocare: brutale, intenso e sanguinoso. Presenta un’atmosfera greve che ricorda il genere horror. Nostri ispiratori principali sono Doom, Quake e Painkiller, oltre alle opere di Zdzisław Beksiński [pittore e grafico polacco deceduto nel 2005, n.d.r.], ricca di elementi decadenti e motivi apocalittici.
Tanto da come si presenta esteticamente quanto dalla descrizione degli elementi in game provvedutaci dalla software house, l’influenza dei tali e tanti Doom è oltremodo lampante: una campagna single player divisa in quattro atti; quindici tipi di nemici; dieci tipi di armi e quattro boss, oltre alla colonna sonora metal.