Roguelike e roguelite (qui un nostro articolo se ti interessa sapere la differenza fra le due categorie), ormai da tempo infestano in maniera positiva il mercato videoludico, con sempre più produzioni che riescono a intrattenere i giocatori grazie alle loro meccaniche caratteristiche . Revita va ad aggiungersi a questi titoli, presentandosi con una bella grafica in pixel art, ma soprattutto con gameplay e meccaniche semplici che riusciranno a coinvolgere gli appassionati del genere e anche i neofiti.
Prodotto dallo sviluppatore BenStar e avente Dear Villagers come publisher, Revita ci vede vestire i panni di un ragazzino risvegliatosi dentro una stazione metropolitana sconosciuta, privo di qualsivoglia memoria, persino del suo stesso nome. Basterà pochissimo per accorgersi che la stazione e la metropolitana stessa, sono abitate da personaggi particolari e creature più o meno pericolose.
L’unico pensiero che il nostro protagonista riesce ad avere è una misteriosa sensazione che lo invoglia a raggiungere la cima della torre dell’orologio, situata vicino alla stazione metropolitana. Lì il ragazzino spera di far luce sui suoi ricordi e sui misteri che avvolgono quel luogo.
Revita: un gameplay alla “ciliegia”
Con il titolo di poco sopra intendo dire che questo gioco è capace di invogliare il giocatore a continuare una partita dietro l’altra, proprio come il detto sulle ciliegie, grazie a delle meccaniche semplici, gratificanti da padroneggiare, tantissimi potenziamenti, sbloccabili vari e livelli veloci da completare.
La stazione della metropolitana farà da HUB per il gioco; è qui dove parleremo con gli strani personaggi per accettare missioni, capire di più sulla storia o sbloccare i diversi potenziamenti che ci porteremo avanti per la durata della partita, mentre il cuore dell’azione vera e propria si svolgerà nei diversi piani della Clocktower.
Ogni piano rappresenterà un livello di Revita, e l’unico obiettivo che il nostro ragazzino avrà al loro interno sarà quello di far fuori tutte le creature che vi dimorano. La particolarità del gioco è che i livelli sono delle vere e proprie stanze, molto piccole e per niente esplorabili, come fossero delle mini arene per combattimenti, adornate con qualche piattaforma ogni tanto, completabili per lo più in meno di un minuto.
I nemici che ci troveremo ad affrontare avranno diversi attacchi a loro disposizione, i quali per lo più andranno a saturare la zona di proiettili vaganti. Noi di base invece avremo una pistola speciale con proiettili infiniti, non molto potente inizialmente ma che potremo potenziare man mano che progrediremo nella partita.
Eliminati tutti i nemici presenti nella stanza, raccoglieremo le anime che alcuni di essi lasceranno cadere, prima di rientrare nell’ascensore e accedere al prossimo livello. Le anime raccolte dai nemici serviranno per curare il protagonista. Raggiunta una certa quantità infatti potranno essere usate per ripristinare i punti ferita, mostrati con gli iconici cuori stilizzati in alto a sinistra dello schermo, un po’ come succede in altri titoli del genere (ad esempio Hollow Knight).
Questo però non deve trarti in inganno: avere la possibilità di ripristinare i punti ferita dopo aver ucciso i nemici non rende molto più facile Revita, visto che le anime raccolte saranno sempre poche e ripristineranno una minima parte del cuore. Al contrario invece, se cercheremo di ripristinare la nostra energia quando gli HP saranno al massimo, andremo ad aggiungere un cuore al numero massimo di quelli che compongono la nostra energia vitale.
Procederemo così fino all’ultimo livello per ogni zona della torre, nel quale ovviamente ci sarà ad attenderci un temibile boss, il quale una volta abbattuto ci ricompenserà con dei potenziamenti e delle reliquie.
Alcuni piani della Clocktower ci offriranno l’accesso a stanze segrete, a patto di avere le chiavi per sbloccare la via, e dentro queste stanze potremo trovare reliquie che potenzieranno il nostro personaggio permanentemente per la durata della run, mercanti che ci offriranno diversi potenziamenti e altre stranezze. Un’altra stanza speciale che troveremo durante la nostra scalata, è quella contenente una statua presso la quale potremo scambiare punti vita in cambio di power up. Più alto sarà il grado del potenziamento e più cuori serviranno per ottenerlo.
In Revita difatti tutto all’interno della Clocktower si paga in salute, anche dai mercanti, mentre all’interno della stazione metropolitana potremo pagare con delle speciali monete che otterremo ogni volta che verremo sconfitti, in base ai nostri progressi compiuti nella run. Per aggiungere carne al fuoco, man mano che progrediremo nella scalata, sempre più personaggi ed eventi saranno disponibili nella stazione, attraverso i quali potremo ottenere diversi benefici per la run successiva, o anche solamente delle migliorie estetiche per la stazione.
Tecnicamente roguelite
Revita secondo me è un titolo davvero riuscito, che realizza un intento importantissimo per un videogioco, ovvero quello di invogliare l’utente a continuare a giocare. Si mostra anche in una piacevole grafica in pixel art 2D, anche se a lungo andare c’è un po’ di monotonia di base nei livelli, mentre personaggi, stazione metropolitana e boss avranno un bel design.
La colonna sonora che accompagna la nostra scalata non è certamente memorabile, ma riesce comunque ad alternare un buon ritmo frenetico della torre, alla finta quiete della metropolitana.
Il gameplay e l’immediatezza nell’apprendere meccaniche e controlli, sono il vero punto di forza per questo titolo, e anche la rapidità con la quale si completano i livelli e l’enorme mole di sbloccabili e potenziamenti, aiutano a mantenere sempre alta la voglia di progredire nella nostra scalata alla Clocktower.
Nota doverosa da segnalare, e che in realtà fa il gioco stesso appena fatto partire, è che Revita nella sua trama tocca argomenti molto sensibili come i problemi mentali, il dolore, la perdita e il suicidio, e sconsiglia vivamente di giocarlo in caso si sia molto suscettibili a essi.
Da non perdere se sei un amante del genere o se pensi di avvicinarti a esso.