Nintendo da sempre è stata la paladina del politicamente corretto. Solo in tempi recenti abbiamo visto la casa di Kyoto spingersi un po’ più la con titoli maturi, basti pensare alla forte censura imposta ai tempi del Super Nintendo a Mortal Kombat, dove al posto del sangue si vedevano fiumi di sudore, poi Acclaim (casa di distribuzione che al tempo portò la saga di Midway su console casalinghe) mise con le spalle al muro i giapponesi con i capitoli successivi dicendogli: “Sul Mega Drive il sangue lo facciamo vedere, qui cama ‘a fari?” (in tipico accento siculo nipponico tipico della periferia di Hokkaidō).
Prima di questo piccolo affaccio della casa di Mario al mondo della violenza, però, Nintendo non permetteva a nessuna software house di mostrare contenuti troppo gore o espliciti, visto che certe scene erano inadatte al popolo più giovane (I bambini! Qualcuno pensi ai bambini per l’amor del cielo!), ma nonostante ciò alcuni produttori riuscirono in qualche maniera ad aggirare questa nipponica censura e a far scorrere sangue a fiumi, con tanto di mutilazioni e sbudellamenti anche sul mitico, leggendario Nintendo NES. Non ci credi? Eccoti 10 esempi di titoli stranamente gore per NES.
Capiamoci, non tutti i giochi citati presentano caratteristiche simili, ma avranno almeno una scena discutibile per gli standard che Nintendo pose al tempo.
NARC
Adattamento arcade creato da niente popò di meno che RARE (sì esatto, gli stessi di Donkey Kong Country) nel 1990, NARC è uno di quei titoli dove la violenza è praticamente la protagonista reale del gioco.
Come detto prima questo gioco nasce come titolo da sala, dove certe tematiche, il sangue e le scene un po’ più spinte erano state ampiamente sdoganate, tuttavia per sua conversione console in molti si aspettavano un qualcosa di più soft e invece…invece, la frenesia, le scene splatter e gli smembramenti quando lanci una granata, rimasero intatte in tutta la magnificenza degli 8 bit che il NES sfoggiava.
Monster Party
Creato dalla semisconosciuta Sonata, nel 1989, Monster Party è un titolo che alla prima occhiata da l’idea di essere il classico platform puccettoso e adatto ad ogni età. Tuttavia ci sono degli elementi che più avanti nel gioco lo trasformano nel classico incubo videoludico e anche un po’ fuori di testa.
Infatti se prosegui nel in Monster Party potrai notare che per nemici avremo delle gambe che escono dal terreno e, oltre a queste, l’atmosfera generale cambierà donandogli quel tocco da film horror con sangue che scorre dalle piattaforme fatte di teschi e le occhiute colline dello sfondo prenderanno un aspetto particolarmente minaccioso.
Hokuto no Ken
Una cosa che non ho mai capito è perché se i cartoni animati (o se vuoi chiamarli Anime, be my guest) degli anni ’70 e ’80 mostravano tranquillamente gente che sanguinava e moriva, perché i videogiochi no. Questa domanda me la sono fatta almeno finché non ho visto e provato Hokuto no Ken, titolo basato sulle vicende di Ken Shiro e prodotto nel 1986 da Shouei System.
Diciamola tutta, un picchiaduro a scorrimento basato su Ken Shiro senza esplosioni di teste sarebbe stato davvero poco fedele e infatti qui troviamo tutta la violenza e il gore presente nell’anime originale. Piccola chicca, ad ogni colpo si sentirà un suono che cerca di scimmiottare l’urlo tipico del protagonista.
Splatter House: Wanpaku Graffiti
Splatterhouse diciamola tutta è una leggenda. Ha fatto partire la violenza e il sangue nel videogioco ben prima di Mortal Kombat e ha messo un disclaimer sui suoi contenuti non adatti a tutti quando Resident Evil lo face solo nel 1996. Uscito per TurboGrafX-16, logicamente non si poteva portare su NES, visto che la console di Nintendo non aveva la potenza sufficiente per farlo girare.
Si vira verso una versione più puccettosa, ma non per questo meno violenta e si da in mano lo sviluppo a Now Production nel 1989. Il tutto è estremamente giocoso, infatti il personaggio a schermo viene presentato con una grafica super deformed e pure la scatola di vendita è creata come se si stesse per acquistare un cartone animato, ma all’atto pratico il gore dell’originale restava davvero tutto.
Smash TV
Nuovo giro, nuova corsa con un altro adattamento di un classico Arcade creato da Williams e portato su console casalinghe da Probe Software nel 1991. Possiamo definirlo come l’antesignano dei Mosou, visto che in un’arena dovremo uccidere una moltitudine di nemici che cercheranno di farci la pelle. Nell’originale il sangue scorre davvero a fiumi e nella versione NES anche. Infatti i nostri nemici esploderanno sotto i nostri colpi in spettacolari macchie rosse, per non parlare delle armi particolarmente fantasiose che ci verranno date per triturare i nostri antagonisti.
Sweet Home
Di questo ne avevamo già parlato qui. Si tratta a tutti gli effetti del nonno di Resident Evil con Capcom che nel 1989 osa nel fare un GDR a tema horror (davvero una novità assoluta per il tempo). Capiamoci non sto parlando di chissà quali scene piene di sangue o splatter, tuttavia l’atmosfera era davvero terrorizzante, così tanto che non uscì mai dal territorio nipponico, visto che era stato considerato assolutamente inadatto ai popoli occidentali.
Alien 3
Anche qui stesso discorso fatto per Hokuto no Ken, come puoi fare un adattamento di un film come Alien 3, se non ci metti un pizzico di violenza? È impossibile! È infatti Probe Software ci da un platform tie in, tutto sommato divertente, dove è vero che non ci sono scene di morte esplicita, ma gli Alien che ci si pareranno davanti moriranno sotto i nostri colpi in maniere particolarmente fantasiose. Ah, se cadi da una certa altezza e atterri sulle scale inizierai a rotolare giù…ok non si vede sangue, ma l’idea fa male comunque.
Fist of the North Star
Torniamo sempre ad un titolo dedicato a Ken Shiro con Fist of the North Star, seguito di Hokuto no Ken, di cui ti ho parlato prima. Prodotto sempre da Shouei System nel 1987, si tratta sempre di un picchiaduro a scorrimento orizzontale e qui la violenza è pure di più del suo predecessore. Questo è stato possibile anche grazie ad un netto miglioramento grafico e a degli sprite molto più dettagliati. Se il primo titolo fu a solo appannaggio del popolo nipponico, Fist of the North Star riesce ad arrivare ad un’audience più ampia sbarcando in uno dei mercati più pudici di sempre, ovvero gli Stati Uniti. Mentre da noi? No, noi poveri europei nada, non ce lo meritavamo di certo.
Chiller
Questo davvero non me lo spiego. Chiller è davvero troppo anche per i tempi nostri, visto che a tutti gli effetti si tratta di un simulatore di tortura. Uscito per NES nel 1990 sotto etichetta Exidy, dovrai con la tua fidata pistola Zapper torturare dei poveri malcapitati legati a delle catene o far scattare delle ghigliottine decapitando le persone. Il bello è che non c’è una vera e propria trama, ma solo della violenza gratuita, senza nessun senso logico, quindi prendi la tua pistola e uccidi tutti nei modi più fantasiosi. Davvero inspiegabile il come Nintendo diede l’ok per la commercializzazione di Chiller…che poi se dobbiamo dirla tutta, non è nemmeno tutto sto granché come gioco.
Bionic Commando
Sì esattamente quel Bionic Commando ovvero il titolo platform di casa Capcom, uscito nel 1989 e particolarmente ben riuscito (oh in Capcom ci lavora gente che ne sa). Nel complesso questo gioco non ha scene particolarmente scioccanti, ma nella sua versione giapponese aveva una peculiarità davvero particolare ovvero il boss finale di tutta la quest; Il cattivo più cattivo di tutti, ovvero Adolf Hitler. Ma la parte gore sta nel fatto che se porteremo a termine il gioco, vedremo la testa del führer esplodere in mille pezzi con una scena estremamente particolareggiata e l’esclamazione che ne conseguirà sarà “Damn!”. Teste che esplodono? Imprecazioni? Su NES? Dai non è possibile!
Bonus: Super Mario Bros.
Un piccolo bonus, che in molti conoscono. Nel libretto di istruzioni del sempiterno Super Mario Bros. c’è una parte dove dice che Bowser ha trasformato tutti gli abitanti del Regno dei Funghi in mattoni. Se fai due più due, tu per tutta l’avventura con l’idraulico baffuto non hai fatto altro che distruggere mattoni, ecco quindi che hai causato una carneficina. Sotto questa luce tutto prende una piega molto diversa, la definirei più gore, vero?