Finalmente ci siamo, non potevamo certo dire di non aspettarcelo, anzi, gli appassionati non vedevano l’ora della sua uscita sul mercato; stiamo ovviamente parlando di MotoGP 22, il simulatore motociclistico per eccellenza, sviluppato dalla nostrana Milestone, da poco arrivato sugli scaffali fisici e digitali dei negozi videoludici.
Resta in compagnia di iCrewPlay e avventurati con noi in questa disamina della nuovissima iterazione sportiva del campionato mondiale di motorsport più veloce del mondo (per quanto riguarda le 2 ruote); saranno finalmente stati introdotti i miglioramenti che i fan chiedevano da tempo? Ci saranno stati passi falsi in fase di sviluppo? Queste ed altre domande troveranno risposta nella nostra recensione di MotoGP 22.
MotoGp 22: il lato tecnico è finalmente next-gen?
Purtroppo, siamo di fronte all’ennesimo titolo cross-gen, e come è ormai consueto, il comparto visivo risulta essere una semplice versione potenziata ed ottimizzata per sfruttare l’hardware delle nuove console, ma sempre partendo dalla base dei supporti precedenti, i quali, ricordiamocelo, hanno ormai quasi 10 anni sulle spalle.
Questo ovviamente non toglie valore al risultato finale raggiunto, che risulta si essere solo “leggermente migliore dell’anno prima”, ma che comunque è un punto positivo nell’insieme degli elementi che compongono MotoGP 22. Per onor di cronaca, va detto che sono state aggiunte nuove animazioni ed i modelli 3D hanno subito una rinfrescata generale.
Insomma, è ormai assodato che, per compiere un effettivo balzo generazionale, il team di sviluppo dovrà scegliere di lavorare nativamente sui nuovi hardware, spingendoli al limite delle proprie capacità. Per adesso, comunque, il risultato raggiunto non fa certo storcere il naso…lo fa però la mancanza delle effettive livree 2022, per le quali, molto probabilmente, bisognerà aspettare un update in arrivo a metà maggio.
Realismo estremo!
Un simulatore sportivo ha, tra i suoi obbiettivi primari, quello di rendere nella maniera più realistica possibile quelle che sono le sensazioni dei piloti ed il comportamento dei motoveicoli; in questo, MotoGP 22 sembra aver raggiunto un traguardo importante, distaccandosi quasi del tutto dal capitolo del 2020 ed evolvendo la formula introdotta nl 2021.
I movimenti dei bolidi su 2 ruote, dalla Moto3, passando per la Moto2 e la MotoGP, sino ad arrivare alle moto storiche, rispondono in maniera estremamente verosimile: il peso si avverte nei cambi di direzione, lo spostamento delle masse rende la moto dura in staccata con le sospensioni che pompano quando necessario, mettere mano al gas mentre si è in piega ci porterà inevitabilmente a compiere un high-side etc. etc.
L’introduzione di piccole chicche come “l’abbassatore” (o sistema RHD) e le tante modifiche effettuabili sul setting della moto, che agiscono sensibilmente sulle prestazioni in pista di quest’ultime, concorrono a dare sempre più realismo al lato meccanico-gestionale del titolo.
Ho personalmente apprezzato alcune limitazioni che rispecchiano i limiti reali delle moto, una su tutte, l’impossibilità di modificare i rapporti delle singole marce nella categoria Moto2 (ma solo il rapporto finale), in quanto, il motore Triumph di derivazione stradale, non può, meccanicamente parlando, prestarsi a tali modifiche, presenti invece sia in Moto3 che in MotoGP.
Peccato però che, l’intelligenza artificiale A.N.N.A. non sia ancora riuscita a cambiare l’IA dei piloti, i quali si comporteranno sempre come se stessero correndo da soli. Nessuno mai rallenterà per evitare di finirti addosso, piuttosto ti pianteranno il loro anteriore nel fianco della moto e ti faranno volare per aria.
Assai più snervante è quando, durante le prove libere, avere un pilota d’avanti ti impedirà di fare qualsiasi cosa, in quanto quest’ultimo avrà i soliti comportamenti da gara, non concependo minimamente l’idea di farti passare d’avanti pur essendo più lento di te.
Lo stile di guida Arcade è dunque stato abbandonato?
Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, MotoGP 22 si sta lentamente lasciando alle spalle ogni possibilità di offrire un’esperienza arcade ai giocatori. Realismo estremo e accessibilità totale sono, per forza di cose, incompatibili, ancor più su 2 ruote che non su 4, e il team di Milestone è ormai proteso verso la prima opzione.
Certo, non mancano gli aiuti alla guida: frenata automatica o assistita, aiuto-accelerazione, traiettoria ideale da seguire ed altre piccole spintarelle da poter ricevere in soccorso dal gioco, tuttavia, anche attivando al massimo tutte queste opzioni, il titolo non cambia la sua natura. La risposta dei motoveicoli tenderà sempre e comunque al realismo, risultando soltanto più permissiva nei confronti dei nostri errori; in breve, volenti o nolenti, anche tenendo sempre attivi tutti gli aiuti per non voler faticare troppo, saremo costretti ad imparare a guidare, a conoscere i limiti della nostra moto ed a lavorarci su.
N.B. Un piccolo appunto sulla traiettoria ideale, in quanto quest’ultima non si adatta al setting della nostra moto, ma ci suggerirà esclusivamente i punti di frenata e di accelerazione migliori. Starà a noi apportare le dovute modifiche per poterla seguire al meglio.
Finalmente arriva l’Academy!
L’introduzione di tale modalità in MotoGP 22 non è un semplice passo in avanti, ma un vero e proprio salto in lungo, al quale però, nei successivi capitoli, potrebbe essere aggiunta anche un’asta per arrivare ancora più lontano. Mi spiego peggio: da anni si sentiva la necessità di una modalità allenamento guidata, capace di darci informazioni dettagliate sullo stile di guida e sul comportamento delle moto. Grazie all’Academy, tutto questo è effettivamente realtà, potremmo finalmente fare pratica fino allo sfinimento per conoscere e capire al meglio il funzionamento dell’elettronica della moto, i diversi utilizzi del freno posteriore, le modifiche alle sospensioni ed ai rapporti delle marce e altre.
Cos’altro si potrebbe aggiungere ? Semplice, un briefing per ciascuna pista del motomondiale! Punti di staccata e consigli su come affrontarle, visuali a volo d’uccello per vedere il circuito, conoscenza delle vie di fuga e derivati. Nessuno dovrebbe salire in sella a determinati bolidi senza conoscere tutte queste cose.
Piccole aggiunte, ma molto gradite!
La modalità manageriale di MotoGP 22 non è cambiata molto, anzi, diciamo per nulla: una volta creato il nostro pilota potremmo decidere da quale classe iniziare la nostra carriera e, da lì, lavorare sullo sviluppo della moto per diventare campioni mondiali di categoria. Inalterata la schermata di sviluppo del motoveicolo, così come il mercato piloti per il cambio di team.
Una piacevole novità è, tuttavia, la rivoluzione dei test di guida, non più limitati ai soliti giro veloce, percorrenza di curva e simulazione di gara; stavolta siamo di fronte ad una vera e propria serie di obbiettivi da raggiungere nel corso di tutto il week-end di gara, i quali ci porteranno dati di ricerca e sviluppo extra. Questi cambiano di continuo, talvolta chiedendoci di eseguire dei semplici test di velocità o di non cadere nel corso delle qualifiche, altre volte richiedendo un costante abbassamento dei tempi sul giro o l’utilizzo di tutte le mappe motore, e ancora, l’inserimento di un long-lap penalty all’interno dei test.
Nine Season 2009
Ed ecco la vera chicca di MotoGP 22, la modalità Nine Season 2009. Ripercorrendo l’intera annata che ha portato il leggendario Valentino Rossi a vincere il suo 9° titolo in classe regina, verrai messo nei panni dei 4 migliori piloti dell’epoca: Rossi, Stoner, Lorenzo e Pedrosa. Suddiviso in 17 capitoli, uno per ogni Gran Premio, in ciascuno di essi dovrai completare sfide ed obbiettivi, sempre rimanendo fedele alla realtà storica.
Grazie a filmati di repertorio ben raccontati, questa modalità potrebbe diventare uno dei punti di forza anche dei prossimi capitoli, vedremo se riscuoterà successo nei prossimi mesi.
MotoGP 22 in conclusione…
…continua a percorrere il suo cammino designato verso la simulazione totale! Siamo di fronte ad una serie che abbandonerà sempre di più l’accessibilità ai casual-gamer in favore degli appassionati di simulazione. una scelta netta, che non si pone l’obbiettivo di accaparrarsi quanti più giocatori possibili. Con l’aumento della difficoltà, sarà quanto mai opportuno potenziare anche il segmento riguardante l’Academy, qui, solo agli albori, ma siamo sulla strada giusta.