Con Area Man Lives siamo di fronte a un’esperienza VR molto particolare; parliamo infatti di un gioco che non basa buona parte della sua essenza sulle meccaniche tradizionali della VR, come l’esplorazione e le interazioni ambientali, bensì sul coinvolgimento dettato dalla componente narrativa e sull’utilizzo del fattore vocale.
Difatti, anche se nel gioco rimarremo quasi interamente segregati nel nostro piccolo studio radiofonico, gli eventi nei quali verremo coinvolti direttamente e indirettamente saranno molteplici, e soprattutto davvero strani. Curioso? Procediamo.
In Area Man Lives vestiremo i (all’apparenza tranquilli) panni di Taylor, nel suo primo giorno di lavoro come deejay nello studio radiofonico della sua città. Una volta arrivati sul posto di lavoro, verremo lasciati a noi stessi, con solo una scaletta di cose da fare per procedere nella trasmissione. Cosa mai potrà andare storto? Un po’ tutto a essere sinceri.
Se quello che cerchi in un titolo VR è l’impatto, probabilmente con questo gioco non lo troverai, o meglio non lo troverai subito; ma se invece sei alla ricerca di un qualcosa di particolare, con una narrazione ottima e coinvolgente, stai pur tranquillo che arriverà. Parlando di impatto, quello grafico non è sicuramente dei migliori o dei più coinvolgenti visti in VR, anzi è davvero basilare, forse troppo, con una grafica stile cartone animato ma cono pochissimi dettagli.
Diciamo che in alcuni casi questa scelta potrebbe essere comprensibile, ma trattandosi di un titolo che si svolge per intero in una stanza, mi sarei aspettato qualcosa di più, magari non di trascendentale ma di più immersivo. Gli oggetti sullo schermo non saranno pochi, e avranno quasi tutti il loro perché durante la nostra partita, ma è proprio nel colpo d’occhio e nei dettagli grafici che il titolo mostra tutta la sua penuria.
Area Man Lives: vite interconnesse
Come detto prima però, con Area Man Lives l’intenzione dello sviluppatore è quella di coinvolgere il giocatore con la narrazione, e mi scuso già per alcuni periodi un po’ vaghi di questa recensione, ma sarà l’unico modo per non fare spoiler di nessun tipo sugli eventi che capitano durante la partita.
Inizieremo la nostra giornata lavorativa scegliendo una fra le tre storie disponibili a inizio partita, ognuna delle quali avrà ovviamente i propri avvenimenti. Arrivati in studio, dovremo svolgere tutti i compiti stabiliti per il nostro turno lavorativo, che ci verranno spiegati tramite una scaletta da seguire lasciata dai nostri colleghi. Già da queste fasi si inizia a respirare l’atmosfera particolare che il gioco vuole proporre.
Mettere musica scegliendo fra i vari dischi, registrare e trasmettere spot pubblicitari e ascoltare le telefonate dei nostri ascoltatori, saranno la base della nostra attività lavorativa, e quasi ogni nostra interazione nel gioco, anche con i semplici oggetti nello studio, avrà un effetto butterfly nel proseguimento della storia. So che detto in questo modo potrebbe confonderti, e in effetti è la prima sensazione che si ha giocando ad Area Man Lives; sensazione che progredendo nella partita va a diminuire fino a scomparire.
Area Man Lives fa un ottimo uso della componente vocale della realtà virtuale, difatti uno dei nostri primi compiti sarà quello di recitare l’intro della nostra trasmissione che troveremo scritto sulla scaletta lavorativa. Non basterà pronunciare versi casuali, ma bisognerà in linea di massima riuscire a dare un’assonanza con quello scritto, anche se per non frustrare, il gioco è di manica larga sul riconoscimento vocale, e questo non può che far piacere vista la mancata localizzazione in lingua italiana.
Ascoltando le varie chiamate dei nostri ascoltatori si innescheranno un’insieme di avvenimenti apparentemente casuali ma che invece saranno tutti connessi alla nostra attività lavorativa, e ogni nostra scelta o azione, farà avanzare la storia fino a uno dei tantissimi falsi finali di quella partita; saranno presenti veramente tante scelte e finali, ma uno solo sarà quello corretto per ogni storia. Fortunatamente se dovessimo imbatterci in uno di questi finali falsi, il gioco ci riporterà un po’ indietro e potremo prendere altre decisioni per vedere come si svolge la storia.
Anche se un po’ vaga, la meccanica di Area Man Lives è proprio questa, ma credimi che aggiungendo altro rischierei di fare spoiler e per un titolo del genere sarebbe davvero brutto.
A livello tecnico, Area Man Lives non si presenta sicuramente bene dal punto di vista grafico che, come detto prima, risulta essere davvero basico e povero di dettagli. Di tutta altra pasta il comparto sonoro, con il doppiaggio effettuato da professionisti del settore e musiche davvero adatte e orecchiabili; dopotutto siamo dei deejay.
Il gameplay è davvero ridotto all’osso e utilizza solamente le meccaniche base della realtà virtuale, eccezione fatta per l’ottimo riconoscimento vocale.