Molto spesso, negli ultimi anni, i sentimenti nei confronti del gaming stanno cambiando, e soprattutto cambia ciò che il pubblico vuole, o pensa di volere, da un videogioco. Naturalmente non voglio generalizzare, i videogiocatori non sono una massa indistinta e ognuno ha i propri gusti, ma è stato strano, nel periodo in cui ci si affacciava alla next-gen, sentire e leggere discorsi di videogiocatori che per la prima volta si interessavano alla potenza bruta e alla performance degli hardware, senza magari avere un’idea del tutto chiara di cosa si stesse parlando.
Ripeto, non voglio generalizzare, ma ho sempre più spesso l’impressione che a determinare il successo o l’interesse nei confronti di uno specifico titolo sia la grafica, l’aspetto estetico della produzione, dimenticandosi talvolta del gameplay e di quanto un’esperienza, pad alla mano, possa essere divertente o meno. Flat Kingdom Paper’s Cut Edition si adatta perfettamente a questo discorso, un titolo di cui non sapevo praticamente nulla, ma che ha saputo divertirmi e intrattenermi fino a farmi fare una cosa che non facevo ormai da tempo: completare un gioco in una volta sola.
L’esperienza col gioco è stata talmente leggera e divertente che non ho percepito per niente noia o stanchezza durante la mia run; non sto parlando ovviamente di un videogioco perfetto o del titolo migliore a cui abbia mai giocato, quanto piuttosto di una piccola avventura senza pretese che, senza prendersi troppo sul serio, riesce a conquistare il giocatore prima ancora che se ne accorga, tornando a un passato videoludico fatto di pochi fondi e buone idee ben sfruttate, ma esploriamo il titolo più nel dettaglio!
C’era una volta…
Le premesse narrative di Flat Kingdom Paper’s Cut Edition sono semplicissime, ma funzionano bene e si sposano alla perfezione con lo stile leggero e scanzonato del gioco. La trama del titolo assume infatti risvolti fiabeschi fin dalle primissime battute: il regno in cui si svolgono gli eventi di gioco basa il proprio equilibrio su sei gemme dotate di poteri magici e misteriosi, tutto andrà bene finché questi potenti oggetti rimarranno al proprio posto, in fondo chi avrebbe interesse nel rubarli?
Un malvagio stregone ovviamente! La trama non si prende troppo tempo per raccontare personaggi e antefatti, che saranno comunque chiariti e approfonditi man mano che si progredirà con l’avventura, e ci scaraventa istantaneamente nei panni di Flat, l’eroe protagonista, convocato dal re non solo per recuperare la gemma rubata e sorvegliare le altre, ma anche per salvare la principessa, che come in ogni classica fiaba è stata rapita!
Ciò che ho davvero apprezzato del titolo è l’espediente utilizzato per far avvertire al giocatore un palpabile senso di catastrofe e che mi ha ricordato parecchio l’ottimo Paper Mario: The Origami King. Esattamente come nell’ultima avventura “cartacea” dell’icona della grande N, un regno in due dimensioni viene scosso da una minaccia tridimensionale. In Flat Kingdom Paper’s Cut Edition avverrà esattamente la stessa cosa, e anzi vedremo il mondo stesso cambiare man mano che ci avvicineremo alle minacce principali, e gli elementi del mondo di gioco in tre dimensioni daranno costantemente una ventata d’aria fresca al gameplay.
Un mondo di gioco, che tra l’altro è davvero ben costruito, per quanto le ambientazioni (ispirate in buona parte agli elementi naturali, il cui potere è racchiuso nelle gemme) puntino su strutture già viste in parecchie produzioni analoghe come grotte, isole, ambienti sottomarini e vulcani, risultano sempre piacevoli da guardare e caratterizzate da pochi elementi che riescono però a delineare in maniera efficace tutti i livelli di cui il gioco si compone.
Sasso, carta, forbice? No! Quadrato, Triangolo, Cerchio!
Anche per quanto riguarda il suo gameplay, Flat Kingdom Paper’s Cut Edition segue la filosofia nel quale una scelta semplice, ma interessante, ripaga. Di base ci ritroviamo di fronte a un classico platform in due dimensioni con visuale laterale, ciò che rende però unico il gioco è un elementare sistema di combattimento che riproduce la classica morra cinese.
Il nostro Flat potrà infatti switchare istantaneamente fra tre diverse forme, ognuna con le proprie caratteristiche. Le forme in questione ricalcano gli ormai storici simboli del pad PlayStation (per quanto il titolo sia disponibile letteralmente per tutte le piattaforme dell’attuale e della passata generazione) e sono: Cerchio, la forma di base con cui partiremo e che ci consentirà di effettuare un doppio salto, Quadrato, una forma che rallenta i movimenti di Flat, ma gli permette di premere alcune specifiche piattaforme e rompere elementi dello scenario, Triangolo, una forma che raddoppia la velocità di Flat e gli consente di compiere scatti velocissimi.
Ciò che rende vario e divertente il gioco sta nella sapienza del team di sviluppo nel proporre combinazioni sempre nuove tra le varie forme, oltre al fatto che, una volta appresi il funzionamento e le caratteristiche di base di ogni forma, alle stesse si andranno ad aggiungere nuove abilità che consentiranno al level design di evolversi in maniera sempre nuova.
Infine, il sistema delle forme è anche funzionale all’eliminazione dei nemici che popoleranno le mappe e, come anticipato, si basa sulla morra cinese nel quale ogni nemico ha una forma specifica e Quadrato batte Triangolo, Triangolo batte Cerchio e Cerchio batte Quadrato. Semplice, intuitivo e divertente, ma non privo di difficoltà! Alcune boss fight richiederanno una discreta velocità mentale da parte del giocatore che dovrà visualizzare per tempo la forma della minaccia in arrivo e rispondere per tempo con la forma corretta che possa battere la prima.
Comparto tecnico, semplice e gradevole!
Come già anticipato a più riprese, Flat Kingdom Paper’s Cut Edition fa della semplicità la sua carta vincente, e dimostra questa volontà anche dal punto di vista tecnico. Per quanto riguarda la grafica, il gioco punta tutto su uno stile cartoon essenziale e colorato in cui si alternano in maniera efficace elementi bidimensionali a inserti tridimensionali, il tutto contestualizzato agli eventi della trama.
Anche per quanto riguarda la colonna sonora, il titolo si difende veramente bene. Sia chiaro, nulla di eclatante, anzi, le sonorità proposte sono lineari, senza particolari guizzi, e dal piglio molto classico per questo tipo di produzioni. Eppure, contestualizzando il tutto a uno stile così leggero e scanzonato le varie tracce risultano gradevoli, mai ripetitive e anzi azzeccate al mood dei vari livelli.
In definitiva, Flat Kingdom Paper’s Cut Edition è un gioco molto gradevole, non un capolavoro ovviamente, ma non ha nemmeno la pretesa di esserlo. Un titolo che riporta a un passato videoludico spensierato nel quale a farla da padrone erano produzioni modeste dal punto di vista tecnico, ma con idee di gameplay semplici e brillanti che riuscivano a intrattenere il giocatore per qualche ora; un gioco che, tra l’altro, può anche essere tranquillamente affrontato coi più piccoli selezionando la difficoltà più bassa, che consente un’esperienza più rilassata, ma non meno divertente.