Il genere dei dungeon crawler, dopo essere stato relegato a un pubblico di nicchia per diverso tempo, si sta sempre più espandendo coinvolgendo un numero crescente di utenti, questo anche grazie al continuo aumento di giochi di questa tipologia. A rimpolparne le fila arriva anche Hellslave, ultima fatica dello sviluppatore Ars Goetia, disponibile su PC tramite Steam.
Il titolo si presenta con toni molto cupi e maturi, una ambientazione dark fantasy curata nel minimo dettaglio mescolata a meccaniche molto funzionali anche se tipiche del genere, con pochissima innovazione e un ottimo livello di personalizzazione delle abilità del nostro personaggio. Andiamo a scoprirne di più.
Hellslave: cosa sei disposto a fare?
L’incipit narrativo del gioco, vede un mondo ormai in rovina sull’orlo del baratro, con gli esseri umani in via di estinzione a causa di una inarrestabile invasione demoniaca. Non riuscendo a resistere all’avanzata dei demoni, alcuni individui disposti a tutto pur di salvare quel poco che rimane dell’umanità, decidono di stringere un patto col diavolo e di adorare uno dei sei demoni maggiori, ottenendo così dei poteri demoniaci e tentare il tutto per tutto.
Da questo espediente, Hellslave trae spunto per offrire al giocatore come impostare il proprio personaggio a inizio partita. Oltre che modificarne l’aspetto fisico, potremo scegliere anche quale fra i sei demoni maggiori adorare e riceverne i relativi poteri. Scelto anche il nome, avremo finito con la creazione del personaggio e saremo catapultati nel cupo mondo di gioco.
Quello che salterà subito agli occhi di tutti, sarà il grandioso comparto artistico: ogni sezione di gioco sarà rappresentata da tavolozze e artwork pittoreschi e di atmosfera, con uno stile grafico che ricorda quello di Darkest Dungeon ma davvero molto più dettagliato. Che sia la mappa di gioco, un’immagine in evidenza, il ritratto del nostro personaggio, oppure NPC e nemici, in Hellslave tutto sarà caratterizzato da questo spettacolare quanto cupo stile artistico.
Inizieremo sulla mappa del mondo di gioco e puntando sui vari punti di interesse, come città, caverne e altro, potremo esplorarli; inizialmente parecchie sezioni della mappa saranno inaccessibili, e le sbloccheremo man mano che avanzeremo con la storia principale. Il primo luogo da visitare sarà forzato e servirà per introdurci alle meccaniche di gioco. Nella prima cittadina infatti, conosceremo tutte le varie strutture utili a progredire nel gioco, come l’alchimista, il bibliotecario, il fabbro, l’immancabile taverna e altri, ognuna delle quali ci offrirà diversi servigi, come la guarigione, l’acquisto di oggetti utili, la creazione di armi e armature e molto altro.
Qui saranno presenti anche diversi NPC che ci forniranno missioni principali e secondarie, come in ogni gioco del genere che si rispetti, e saranno veramente tante, anche se nella maggior parte dei casi si tratterà di andare nel luogo X a far fuori X nemici o recuperare X oggetto; in realtà poco male per le missioni secondarie, anche perché il cuore di Hellslave risiede nel suo gameplay. La situazione migliora invece con la storia principale che pur non avendo picchi altissimi, riesce a motivare la partita del giocatore e immergerlo nel mondo di gioco, anche grazie allo (non finiremo mai di dirlo) stupendo comparto artistico.
Hellslave: meccaniche e gameplay
Una volta selezionata la nostra destinazione dalla mappa principale, vedremo la nostra pedina muoversi in tempo reale e raggiungerla. fatto ciò la mappa cambierà in una specie di planimetria vista dall’alto in pieno stile gioco da tavola o Dungeons & Dragons. Muovendo la nostra pedina all’interno della mappa potremo scoprire diversi punti di interesse marcati con un simbolo, con i quali potremo interagire e compiere diverse azioni, come frugare, ispezionare e diverse altre, scatenando così una reazione, che va dal trovare del prezioso equipaggiamento, a incontri casuali con NPC e nemici, oppure delle trappole che attiveranno degli eventi in quick time che se superati ci ricompenseranno con esperienza aggiuntiva, mentre se li falliremo subiremo danni o malus.
Oltre che ispezionando i punti di interesse, anche semplicemente esplorando la mappa potremmo imbatterci in scontri casuali con i nemici. Questi si svolgeranno a turni, scanditi da una time line nella parte superiore dello schermo. Ogni nostro attacco o abilità, causerà un diverso ritardo sul nostro prossimo turno, oltre che un costo in una delle risorse, come mana o rabbia. Il nostro patto col diavolo ci permetterà anche di assumere una forma demoniaca, la quale ci garantirà bonus alle statistiche e nuove abilità, ma pagando un costo, che in questo caso sarà il raggiungere un numero di nemici uccisi, cumulabile anche fra le battaglie.
Altra meccanica intrigante è il momentum, che si attiva dopo che sarà trascorso un certo numero di tempo nel combattimento, e ci permetterà di usare fino a 3 abilità (una per volta) che avremo precedentemente impostato. Al termine della battaglia, se avremo avuto la meglio riceveremo del loot e anche la possibilità di scegliere un potenziamento fra quelli proposti, che però avrà solamente durata per quel dungeon, in pieno stile roguelike.
Personalizzazione
Un’altra parte dove Hellslave si comporta benissimo è nella grande varietà di abilità ed equipaggiamenti proposti per personalizzare il nostro personaggio. Partendo dall’equipaggiamento, avremo a disposizione diverse tipologie di armi con diverse rarità e abilità, oltre che tanti pezzi di armature con vari bonus, in modo da permettere al giocatore l’approccio desiderato al combattimento.
Le abilità invece vedranno due alberi separati, uno per le attive e uno per le passive, composti da veramente un gran numero fra le quali scegliere. La scelta però dovrà essere un po’ ragionata perché Hellslave ci permetterà di volta in volta il poter sbloccare solo abilità adiacenti a una già ottenuta, per entrambe le categorie.
Inoltre sarà possibile equipaggiare il nostro personaggio con uno strumento di supporto fra quelli disponibili, il quale a inizio battaglia attiverà il suo effetto. Davvero tante opzioni per personalizzare il proprio stile di gioco, il che fa di Hellslave un titolo con un altissimo fattore di rigiocabilità.
Patto tecnico
Detto e ridetto, ma uno dei punti di forza di Hellslave sarà il comparto grafico-artistico il quale con i suoi disegni stupendi e dettagliati, riesce a coinvolgere il giocatore e immergerlo in questo mondo cupo e ormai in rovina, il tutto accompagnato da un comparto sonoro adattissimo alla tipologia e alle atmosfere del gioco, fatto di motivetti cupi nei villaggi e versi agghiaccianti nei vari dungeon.
Il gameplay risulta ben bilanciato come difficoltà, e la presenza di 4 livelli selezionabili non fa che rendere il titolo accessibile anche ai neofiti del genere. Le meccaniche pur non presentando niente di eccessivamente innovativo, si fondono bene assieme e rendono l’esperienza del giocatore appagante, sia in combattimento che nelle fasi esplorative. Per concludere, una cosa che ormai non si può dare per scontata, è la totale assenza di bug o errori durante le ore trascorse su Hellslave.