Se ti reputi un videogiocatore, ci sono determinati titoli che per forza di cose devi aver provato una volta nella vita. Questi sono giochi considerati dei veri e propri “masterpiece” e il non averli giocati dovrebbe farti provare un certo malessere e, perché no, pure un po’ di vergogna. Quindi giusto perché ti si vuole bene ecco una serie di articoli dove elencherò i titoli che se non hai mai giocato dovresti proprio vergognarti. Dico una serie perché le console uscite nella storia sono davvero tantissime quindi mi pare giusto fare una sorta di suddivisione.
Partiamo con il mai troppo lodato e decantato Nintendo NES, quella che potrebbe essere considerata la mamma di tutte le console a venire, ma soprattutto colei che riuscì a mettere una pezza a tutto il casino che aveva combinato ATARI qualche anno prima…non ne sai nulla? Beh, questo sarà materiale per un articolo futuro! Prima di partire ci tengo a precisare una cosa, il “Trovo assolutamente inacettabile che titolo X non sia presente!” oppure “Sono davvero sconcertato che non hai messo titolo Y”, sono commenti che non hanno senso, se non ho citato qualcosa che secondo te ci doveva stare, basta lasciare un commento sotto e dire perché doveva essere menzionato a tutti i costi!
Super Mario Bros. 3
Partiamo in maniera davvero scontata, forse fin troppo. Super Mario Bros. 3 è semplicemente il più bel videogioco che c’è su Nintendo NES senza sé e senza, ma. Non ci sono questioni soggettive, semplicemente perché ha delle idee che sono ancora oggi utilizzate da tutti i videogiochi come ad esempio la mappa per esplorare i mondi. È un prodigio assoluto di tecnica sia dal punto di vista grafico che sonoro e ti posso dire che se lo giochi oggi è dannatamente divertente. Non solo se non hai mai giocato a Super Mario Bros. 3 ti dovresti vergognare, ma dovresti proprio cambiare hobby e magari passare ai lavori a maglia.
Piccola curiosità, in occidente Super Mario Bros. 3 viene presentato grazie al film, il quale era semplicemente uno spot pubblicitario camuffato da lungometraggio, Il Piccolo Grande Mago dei Videogames (ne abbiamo già parlato in passato).
The Legend of Zelda
Shigeru Miyamoto era un bambino a cui piaceva esplorare luoghi sconosciuti e grotte. Grazie a questa sua passione e curiosità, riuscì a mettere le basi per quella che sarebbe diventata una delle saghe più celebri del mondo tanto da essere sinonimo di Action RPG; sto parlando della saga di Zelda. Parti e hai tutto il mondo da poter esplorare. Da un certo punto di vista potremmo quasi definirlo il primo gioco open world di sempre, visto che non c’erano paletti per l’esplorazione. C’è da ammettere che giocarlo oggi risulta un po’ pesantuccio, ma almeno per rispetto verso una saga così leggendaria, una partita va fatta.
Anche qui fact. The Legend of Zelda, con la sua cartucciona d’orata, fu il primo titolo al mondo a dare la possibilità di salvare i nostri progressi grazie ad una batteria tampone integrata.
Excitebike
Siamo in un’epoca dove i giochi di corse devono fare i salti mortali per dare la sensazione di velocità. Per avere un vero e proprio gioco di corse, senza dover sforare nel mondo PC o Arcade, dovremo aspettare almeno il Super Nintendo. Tuttavia Excitebike rappresenta il gioco di corse più riuscito e divertente presente sulla grigia scatolina di Nintendo. I controlli sono estremamente semplici ed è questo il segreto dietro al titolo, bastavano infatti un paio di partite per capirne il funzionamento.
Vabbè dai facciamo che metto un fact per ogni titolo e la chiudiamo qui. Excitebike fu anch’esso creato da Shigeru Miyamoto e non solo, i controlli di questo gioco di moto, furono di ispirazione per niente popò di meno che il primo Super Mario Bros..
Contra
In un mondo dove ti lamenti che Dark Souls, Bloodborne e Elden Ring sono troppo difficili, io ti invito a provare Contra e a inventare nuove bestemmie da aggiungere al tuo colorito vocabolario. In Contra il concetto era semplice, prendi il pad ed inizia a sparare a tutto ciò che si muove sullo schermo. Fine. Ah, devi schivare anche i proiettili, un colpo e sei morto.
In Europa conosciuto come Probotector, visto che non si può mostrare a schermo gente che uccide altra gente (qualcuno pensi ai bambini per carità), Contra è un titolo assolutamente da giocare e poi c’è da dire che la copertina è uno dei più grandi plagi della storia (anche se meravigliosa). Infatti abbiamo: Schwarzenegger in Commando, Stallone in Rambo e uno Xenomorfo di Alien sullo sfondo. Praticamente il sogno di ogni bambino nerd nato negli anni ’80.
La curiosità su Contra riguarda il famigerato Konami Code. Se infatti si premeva sul pad su, giù, giù, sinistra, destra, sinistra, destra, B, A, Start nella schermata del titolo, si potevano ottenere 30 vite. Contra non fu il primo titolo ad avere il Konami Code, ma sicuramente fu quello che lo rese celebre a causa della sua difficoltà.
Punch-Out!!
Siamo negli anni ’80 e il mondo è in fissa con la saga di Rocky prima e l’esplosione di Mike Tyson dopo. Grazie a queste due cose, lo sport della boxe diventa per un certo periodo super popolare. Tu ti chiami Nintendo e di mestiere crei videogiochi, quindi perché non provare a fare un titolo su questa nobile arte?
Detto fatto solo che la boxe centra davvero poco, perché Punch-Out!! è un gioco dove non è tanto necessario dare pugni, ma è molto più fondamentale schivare e capire cosa farà il nostro avversario. Una formula che resisterà negli anni a venire perché è divertente e funziona.
Tra un match e l’altro viene fatto uso delle cut scene (se così le possiamo chiamare su NES). Quando il protagonista Little Mac, corre per la città questa è una palese citazione allo Stallone Italiano, Rocky Balboa.
Metroid
Uno dei tanti titoli che su NES è riuscita, insieme a Castlevania, ad inventare un genere, ovvero quello dei metroidvania. Un concept che riesce a resistere ancora oggi e se ci fai caso è ancora presente in tantissimi titoli indie e non solo. Infatti l’ultimo capitolo uscito della saga, Metroid Dread, di base è fondamentalmente questo, ma risulta molto divertente…un motivo ci sarà, o sbaglio?
Samus, l’eroina di Metroid, è stato il primo esempio al mondo di personaggio principale donna in un videogame, ben prima della bella archeologa Lara Croft.
Duck Tales
Se sei un ex bambino degli anni ’80 non puoi non conoscere una delle più belle serie Disney di sempre, ovvero Duck Tales. Beh, sappi che ne hanno fatto un videogioco platform davvero eccezionale. Un gameplay estremamente divertente e con una grafica, per il tempo, davvero da lasciarci gli occhi. Oltre a questo la possibilità di andare nei livelli un po’ come ci pareva, visto che, al contrario di altri esponenti del genere, questi non erano lineari. Semplicemente uno dei migliori titoli su licenza di sempre
La curiosità non è propriamente sulla versione NES di Duck Tales, ma sul suo remake uscito qualche anno fa. Infatti nel 2013, Capcom fece uscire un remake di questo bellissimo platform, che tutto sommato non vendette proprio bene. Dopo qualche anno, all’annuncio del ritiro dal mercato, il prezzo delle copie in circolazione schizzò alle stelle.
Duck Hunt
Questo se hai comprato un NES alla fine degli anni ’80/inizio ’90 per forza di cose lo dovevi avere, perché incluso nel bundle più famoso di sempre insieme, nella stessa cartuccia, a Super Mario Bros. . Cosa dovevi fare in Duck Hunt? Grazie alla tua fidata Zapper (ovvero la riproduzione di pistola venduta insieme al Nintendo NES) dovevi sparare a tutte le anatre. Recuperarlo al giorno d’oggi risulta un po’ difficile visto che la tecnologia usata per far funzionare la Zapper era solo per TV a tubo catodico, dai vai a vedere se a casa di tua nonna ne è rimasta una!
Ma sai che Duck Hunt non nasce come videogame? Infatti Duck Hunt è la trasposizione videoludica di un giocattolo creato proprio dalla grande N, prima che si mettesse a fare videogiochi. Sì anche prima dei famosi Motel dell’amore di Nintendo…ma questo come si suol dire è un’altra storia.
Double Dragon
Double Dragon è uno di quei titoli che porto nel cuore, visto che ho praticamente iniziato la mia carriera videoludica con questo gioco, puoi ben capire che quando il mio io bambino scoprì la sua presenza anche su NES, diventai una palla al piede dei miei genitori per farmene comprare una copia.
Creato da Technos lo scopo era semplice, infatti dovevamo prendere a pugni e calci tutti i nemici che ci si paravano davanti (sì, ok, anche a gomitate). C’è da dire che il paragone con la versione arcade è davvero impietoso visto che la potenza di calcolo è davvero troppo differente e lo faceva risultare quasi un titolo totalmente diverso.
Sempre nel film Il Piccolo Grande Mago dei Videogames, tra Jimmy e Haley, alla fermata degli autobus, parte una sfida a chi fa più punti al cabinato di Double Dragon (anzi, nella versione italiana, al Doppio Drago). Tuttavia la versione mostrata non è quella arcade, ma quella per NES.
Battletoads
Chiudiamo in bellezza e sempre sul filone “difficoltà di Dark Souls spostati un attimo”. La febbre delle Tartarughe Ninja è altissima in tutto il mondo. Escono: cartoni, giocattoli, figurine, film e videogiochi tutti dedicati alle Turtles (tra l’altro bellissimi anche per NES, non li ho inseriti solo perché sono più affezionato a questi 10, ma vale la pena recuperarli).
La RARE (sì, la stessa di Sea of Thieves e Donkey Kong Country) decide che è il momento di copiare, ma senza plagiare (sort of). Che si fa? Semplice! Si sostituiscono le tartarughe con le rane e al posto di Shredder mettiamo una villain parecchio popputa (che fa sempre piacere). Risultato? Uno dei migliori titoli usciti di sempre su console Nintendo. Una grafica paurosa e un gameplay micidiale…eh no, non sono mai riuscito a passare il livello della moto volante.
Battletoads nasce su NES, ma successivamente fu portato anche sulla concorrenza di SEGA. Questi in molti lo sanno, quello che probabilmente non sai è che esiste una rarissima versione arcade dove RARE, liberatasi del controllo da parte di Nintendo, decise di aumentarne la violenza tanto da sfiorare i livelli toccati da Mortal Kombat. Lo voglio vedere dal vivo…ORA!