Bentornato su PlayerOne, la nostra rubrica settimanale dedicata all’approfondimento dei nostri personaggi videoludici preferiti.
La scorsa settimana abbiamo parlato di Dutch Van Der Linde, uno dei personaggi più complessi e affascinanti di quel capolavoro che è Red Dead Redemption.
Oggi ci concentreremo, invece, su qualcuno di molto più enigmatico e sicuramente meno conosciuto: sto parlando di Sheik, il misterioso ninja di The Legend of Zelda: Ocarina of Time (strano che io parli di un personaggio di Zelda, vero?).
Una storia fatta di segreti
Il primo incontro con Sheik avviene durante il momento più importante di Ocarina of Time: Link Bambino ha appena estratto la Spada Suprema dal piedistallo ed è stato catapultato avanti nel tempo di 7 anni, diventando un giovane adulto.
Una volta tornato nel Tempio del Tempo, Link si ritrova alle spalle un personaggio misterioso, che crede essere un nemico: sfoderando la spada e voltando le spalle, il giovane vede un individuo biondo, avvolto in stracci blu e bianchi.
Ti stavo aspettando, Eroe del Tempo. Quando il male controllerà ogni cosa, un grido di risveglio dal Sacro Reame chiamerà coloro che sono destinati a essere Saggi, i quali vagano nei cinque Templi.
Sheik si presenta fin da subito come assolutamente enigmatico eppure estremamente profondo: i suoi discorsi sono piuttosto brevi e gli incontri molto misurati, eppure fondamentali per guidare Link durante la sua avventura.
Il giovane afferma di essere un superstite del clan Sheikah, la storica tribù che un tempo proteggeva la famiglia reale di Hyrule; a seguito di una cruda guerra civile, gli Sheikah furono costretti a dividersi in fazioni, e coloro fedeli al Re e alla Principessa rimasero ben pochi (tra cui Impa, la bambinaia e tutrice della piccola Zelda).
Sheik si presenterà al giocatore prima di ogni dungeon del gioco, apparendo dal nulla grazie alle proprie abilità ninja. In tutte le rare scene in cui vediamo Sheik, quest’ultimo fa sostanzialmente due cose: si presenta a Link (e a noi giocatori) con un discorso filosofico e ci insegna una melodia da ripetere con l’Ocarina del Tempo.
Il giovane Sheikah, infatti, suona la lira: insieme a Link, i due sono autori di alcune tra le cutscene più belle della storia di Zelda, nonché musicisti di alcune soundtrack assolutamente memorabili. Ogni canzone rispecchia uno stato d’animo, un particolare sentimento rappresentante di quel momento, di quel dungeon, di quell’ambiente.
Una delle scene più incisive (e a mio parere la migliore tra quelle in cui è presente Sheik) è il momento prima di affrontare il Water Temple: il ninja sbuca improvvisamente alle spalle di Link, pronunciando un discorso estremamente profondo e dando coraggio all’eroe per proseguire la propria avventura.
Il tempo passa, le persone cambiano… Come lo scorrere di un fiume, nulla è mai fermo. Un pensiero infantile si trasformerà in nobile ambizione, un affetto giovanile diventerà un amore profondo: la superficie cristallina dell’acqua riflette la crescita. Ora, ascolta la Serenata dell’Acqua per riflettere su te stesso…
Frasi criptiche, messaggi profondi, parole apparentemente fuori contesto che vengono condensate nelle splendide note suonate subito dopo: è questo il classico pattern attraverso cui Sheik si presenta a noi, non svelandoci assolutamente niente del suo personaggio eppure creando una personalità memorabile e incisiva.
Per tutto il resto del gioco, infatti, Link non saprà nulla sulla natura di Sheik: ogni volta che l’eroe prova ad avvicinarsi al personaggio quest’ultimo scompare senza lasciare traccia. L’alone di mistero è totale, eppure il giocatore si sente vicino al giovane ninja, e rimane assolutamente affascinato dal suo carisma e dalla sicurezza con cui si muove nel mondo che lo circonda.
La rivelazione finale e l’importanza di Sheik
Solo dopo avere completato l’ultimo dungeon e avere salvato tutti i Saggi, Link si ritroverà in un faccia a faccia decisivo con Sheik. All’interno del Tempio del Tempo, il giovane racconta all’eroe la storia della Triforza, e di come essa sia stata divisa in 3 parti, ognuna assegnata al Prescelto dalle Dee più idoneo a ricoprire uno dei 3 tratti, ovvero saggezza, coraggio e forza.
Ganondorf, l’Imperatore del Male e antagonista del titolo, possiede la Triforza della Forza; Link, il giovane dalla tunica verde, detiene la Triforza del Coraggio; infine, quella della Saggezza è nelle mani di Sheik in persona, che finalmente, in un bagliore di luce, svela la propria vera identità: la principessa Zelda.
Dal mio punto di vista, questa rivelazione è il momento “io sono tuo padre” della storia dei videogiochi: un plot twist incredibile e ben studiato, che illumina il personaggio e la storia generale di una luce completamente nuova. Zelda racconta di essere stata addestrata da Impa nelle arti ninja degli Sheikah, e di avere assunto un’identità in incognito in modo da non farsi individuare da Ganondorf, il quale bramava di mettere le mani sui restanti pezzi della Triforza.
La principessa non ha insomma rinunciato ad aiutare l’eroe, e ha deciso di fornirgli un indispensabile supporto dalle ombre, svelandogli segreti, insegnandogli canzoni di teletrasporto, infondendogli coraggio. Attraverso Sheik, Zelda ha tenuto fede alla promessa che lei e Link si erano scambiati sette anni prima nel giardino del castello: due bambini pieni di speranza e di coraggio, con l’obiettivo di salvare il mondo dalle grinfie del male.
Dopo Ocarina of Time, il personaggio di Sheik ha continuato ad affascinare i fan di tutto il mondo, diventando oggetto di fanart, discussioni nelle community, speculazioni sulla sua vita, tanto che Nintendo ha deciso di inserire Sheik come personaggio giocabile all’interno di Hyrule Warriors, il MUSOU ambientato nell’universo di Zelda.
Anche in quest’ultimo titolo, Sheik compare come un individuo totalmente anonimo, le cui origini sono avvolte nel mistero; solo verso la fine egli rivelerà la propria identità, ovvero la principessa Zelda. Personalmente, ho apprezzato molto il rendering del personaggio di Sheik: combatte con kunai e acrobazie, come un vero ninja, e attacca utilizzando anche i poteri magici della lira, tramite cui riproduce le canzoni di teletrasporto di Ocarina of Time.
Dopo Ocarina of Time il personaggio non è mai più stato ripreso in un titolo principale di Zelda: la principessa ha spesso cambiato identità e ha assunto altre discendenze, eppure non è mai tornata a rivestire i panni del ninja misterioso. A svolgere questo compito ci ha recentemente pensato la giovane Impa in Hyrule Warrios: L’Era della Calamità, dove ha assunto uno stile di combattimento molto simile a quello di Sheik.
Insomma, per quanto il giovane ninja sia un personaggio misterioso e presente in poche scene del celebre titolo Nintendo, la sua caratterizzazione è talmente curata ed efficace da farlo risultare memorabile anche solo in pochi minuti di dialogo. Sheik è profondo, filosofico, misterioso e potente; la sua presenza basta a rassicurare il giocatore, che lo vede come un vero e proprio mentore durante la difficile avventura che si trova a intraprendere.