Bethesda, lo sappiamo benissimo, è una delle software house più conosciute e importanti nel settore del gaming. L’azienda, che negli anni ha sviluppato titoli storici come Fallout 3, Oblivion, Skyrim e moltissimi altri, ormai da qualche tempo è stata ufficialmente acquisita, insieme all’intero gruppo Zenimax, da Microsoft.
La stessa, quindi, è di fatto uno studio interno dell’azienda statunitense, infatti Starfield, l’immensa epopea fantascientifica che è attesissima, uscirà in esclusiva su console Xbox e su PC (ovviamente dal day one su Game Pass).
L’acquisizione però, oltre a comportare una rinnovata stabilità economica e finanziaria, ha anche provocato diversi importanti cambiamenti nelle politiche aziendali. Scopriamo insieme quali.
Bethesda e l’addio alla pratica del crunch
Il crunch, lo ricordiamo, è quella pratica malsana messa in piedi da aziende e software house per concludere in tempo un progetto videoludico. Stiamo parlando di turni massacranti fatti di moltissime ore, condizioni di forte stress e ansia, pochissimo tempo libero e un clima davvero tossico.
Fortunatamente, dopo le proteste di diversi programmatori e lavoratori del settore, moltissime cose stanno cambiando e sempre più aziende stanno modificando le loro azioni, prevedendo pratiche sempre più a misura d’uomo che possano tutelare la salute psico-fisica di tutti i lavoratori.
Proprio per questo, da quando Bethesda è entrata ufficialmente nella famiglia degli Xbox Game Studios, le cose sono molto cambiate. Il boss di questa divisione, a tal proposito, ha voluto fare il punto della situazione.
La pioggia di critiche che era stata scatenata contro Bethesda dopo un articolo di una nota testata che aveva riportato pratiche di crunch durante lo sviluppo di Fallout 76 non è passata inosservata. L’argomento, infatti, è stato affrontato durante un meeting aziendale dal Presidente degli Xbox Game Studios Matt Booty che ha voluto discuterne apertamente.
Ecco parte delle sue dichiarazioni:
“Abbiamo preso molto seriamente le accuse mosse contro Bethesda. Le problematiche con questi articoli sono che tendono a riferirsi ad eventi di molto tempo fa. La cultura del crunch si riferisce ad eventi avvenuti 10 o più anni fa, allora forse è ingiusto criticare solamente uno studio. Il crunch è stato per moltissimo tempo parte di questo settore, e non voglio di certo giustificarlo, ma anche io negli anni ho dormito sulla mia scrivania, e con i colleghi vedevamo la questione come motivo di orgoglio. Ho avuto modo di discuterne con Bethesda e so molto bene che situazioni simili non accadranno più, e mi fido delle loro parole”.
Insomma, tutto è bene quel che finisce e speriamo vivamente che questa pratica possa definitivamente scomparire.