Chivalry 2 è il sequel ufficiale di Chivalry: Medieval Warfare, sviluppato da Torn Banner Studios e pubblicato da Tripwire Interactive e Koch Media (mentre Deep Silver ha curato la pubblicazione in formato fisico). Il gioco è sbarcato su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e su PC. Ma cos’è Chivalry 2? In sintesi: è un parco giochi medievale dove due fazioni se le danno di santa ragione inseguendo diversi obiettivi. Noi abbiamo macinato ore e ore di gioco sulla nostra PlayStation 5 e siamo pronti a condividere la nostra recensione! Pronto a scendere in campo?
Chivalry 2: dove regna il caos
Chiariamo subito una cosa: Chivalry 2 non ha una modalità single player. Non c’è una trama da seguire. Le uniche attività che farai da solo sono il tutorial (con un addestratore dalla voce decisamente irritante) e l’allenamento offline (utile per prepararsi al caos delle modalità principali). Entrambe le modalità in singolo sono comunque destinate velocemente all’ombra visto che il fulcro dell’opera è su vasti campi online, dove 64 giocatori divisi in due squadre, affrontano battaglie cruenti inseguendo obiettivi da raggiungere nel minor tempo possibile.
Le fazioni di gioco sono due: Agatha e Massoni. A queste si aggiungono i Tenosiani, recentemente aggiunti con un aggiornamento dedicato. Sì, perché la lore Chivalry la ha eccome, condividendola col primo capitolo (dove appunto i Tenosiani erano già presenti). E parlando di aggiornamenti, uno dei punti a favore di Chivalry 2 è proprio la cura che gli sviluppatori stanno offrendo alla propria creatura. Questi aggiornamenti gratuiti (e parliamo di vere e proprie espansioni) portano infatti il gioco a espandersi notevolmente non solo col numero di fazioni ma anche in termini di mappe diverse (e relative missioni da compiere). Altra nota positiva riguarda poi lo stato dei server (non abbiamo riscontrato alcun problema) e il numero di giocatori attivi (file d’attesa molto brevi, grazie anche al crossplay). Ma basta parlare, è tempo di passare all’azione!
Gameplay
Chivalry 2 è principalmente uno slasher medievale in prima persona (ma è disponibile anche la terza persona) e l’utilizzo delle armi bianche è semplicemente delizioso. Il gameplay è decisamente approfondito, ben studiato e soprattutto differenziato a seconda dell’arma che si impugna. Grazie al già citato tutorial, imparerai gran parte dei comandi e verrai subito messo alla prova. Scommettiamo che resterai sorpreso dall’affidabilità del sistema di combattimento, tanto preciso quanto strategico (grazie a una serie di sfaccettature molto interessanti).
In Chivalry 2, se vuoi resistere per oltre cinque minuti, devi avere tempismo, capendo quando difenderti, quando indietreggiare e quando e come contrattaccare. I comandi sono quasi tutti molto intuitivi: affondi, fendenti, colpo dall’alto (che è anche uno dei colpi più potenti anche se lento), calcio (utile per destabilizzare l’avversario) e parata (a cui va ad aggiungersi anche una mossa speciale). Tutte quste azioni sono legate alla barra della stamina (visibile in modo costante e posizionata sotto la barra dell’energia).
L’unico comando che ci ha richiesto più tentativi per essere padroneggiato riguarda la possibilità di effettuare un colpo “prolungato” da effettuare con lo spostamento della telecamera. Per farla breve, se attacchiamo da destra a sinistra ruotando la telecamera (e quindi l’analogico) accompagnando il colpo, questi può permetterci di falciare più avversari insieme. Apprendere questa tecnica richiede tempo (e ammettiamolo, non è molto pratica) ma può salvarci anche se, come altre tecniche più complesse, una volta sceso in campo difficilmente riuscirai ad attuarla come si deve.
Tralasciando il fatto che possa essere più o meno facile accompagnare un colpo ruotando la telecamera, c’è da dire che le partite di Chivalry sono piene di caos. 64 giocatori che condividono un’arena (la quale cambia col progredire delle missioni aprendo e/o chiudendo alcune zone) non possono che dar vita al peggiore degli scontri (soprattutto quando entrano in campo i cavalli). Effettuare un duello con un singolo avversario alla volta è quasi impossibile. Ci sarà sempre un furbone che proverà a colpirti alle spalle mentre sei impegnato a duellare con un altro. Quindi, la complessità del gameplay con tutte le sue numerose e intriganti sfaccettature viene inevitabilmente utilizzato poco.
In mezzo al caos di nemici, tra compagni che rischiano di menarti senza farlo di proposito (c’è il “fuoco amico”), nemici che caricano in gruppo e missioni da compiere per poter vincere… la strategia rischia di cedere il passo alla confusione. Rischia… perché, menare fendenti alla cieca difficilmente porterà a grandi risultati. Devi conoscere principalmente te stesso, approfondendo le classi (le principali sono quattro: Arciere, Avanguardia, Valletto e Cavaliere) a disposizione e le rispettive armi (riprodotte in modo decisamente fedele). Altro elemento fondamentale è il gioco di squadra. E qui c’è il problema comune a tanti multiplayer online a squadre: se ti capitano giocatori poco inclini alla collaborazione (e ne troverai di lupi solitari, così come di troll… anche se per fortuna, ci sono capitati pochi casi), la partita e il risultato finale ne risente notevolmente.
Il gioco di squadra è fondamentale perché non potrai mai raggiungere gli obiettivi da soli e sinceramente, non c’è niente di più bello che riuscire a concatenare una serie di eventi grazie al supporto del proprio team. Ad esempio, c’è capitato di dover dar fuoco a una biblioteca e la nostra squadra si era divisa in due team: alcuni imbracciavano i forconi per dar fuoco agli scaffali mentre altri gli facevano da scudo umano per proteggerli dal nemico. Il risultato è stato positivo anche se non sono mancate le sorprese in quanto il nemico è riuscito a bloccarci più volte, soprattutto quando mancava un unico scaffale di libri da incendiare.
E qui c’è un altro elemento positivo di Chivalry 2: ogni partita è potenzialmente diversa dalle altre. E questa diversità non la fanno le mappe o le missioni (che risultano invece abbastanza presto ripetitive e monotone – come da genere di appartenenza) ma i giocatori e le strategie (quasi sempre improvvisate) messe in campo. Quindi sì, il gioco diverte (soprattutto se a piccole dosi) e il caos che nasce in ogni partita è sia un punto negativo (rende inutile parte del sistema di combattimento) che positivo (grazie all’imprevedibilità costante). Ma è un caos con cui bisogna scendere a compromessi e che può non piacere a tutti – chi cerca una sfida competitiva e basata sulla bravura “tecnica”, potrebbe restarne deluso.
E a potenziare ulteriormente il caos ci si mettono i già citati cavalli, aggiunti tramite l’ultima espansione chiamata “Tenosian Invasion”. Questa aggiunta, inedita nella serie, va a espandere il gameplay: i cavalieri a cavallo possono contare su una potenza e una velocità notevole ma è anche vero che non è così difficile disarcionarli. Comandare bene il cavallo, richiede inoltre tempo e, detto sinceramente, difficilmente riuscirai a restare in sella tanto a lungo.
Piccola nota per gli elementi legati alla tecnologia PlayStation 5 che sono decisamente pochi. Parliamo giusto di qualche vibrazione ma in particolare c’è la possibilità di sentire i grilletti adattivi leggermente più “coriacei” quando la resistenza è quasi esaurita. Una piccolezza che, sinceramente, non ci si fa neanche poi tanto caso durante l’azione. Siamo del parere che si poteva far decisamente di più per la versione next-gen.
Personalizzazione
Il gioco consente di personalizzare il proprio personaggio grazie e innumerevoli oggetti estetici ( che non offrono vantaggi di gioco). A tal proposito, la valuta di gioco (ottenibile alla fine di ogni match) serve proprio a questo: ampliare il proprio “armadio” e potenziare la personalizzazione del proprio guerriero (alcun skin per armi e armature sono sinceramente wow). Da segnalare inoltre l’ottima differenziazione delle classi che, salendo di livello, vanno a sbloccare nuove specializzazioni, abilità ed equipaggiamento… il tutto a favore della diversificazione.
E ci sentiamo d’inserire tra le personalizzazioni anche le modalità di gioco disponibili (che potrebbero essere considerate, nonostante qualche aggiunta, ancora esigue). Abbiamo parlato di quella standard ma il gioco permette anche di effettuare partite più rapide con un massimo di 40 giocatori o anche partite “tutti contro tutti” o, se non si vuole essere soli, c’è l’immancabile deathmatch a squadre.
Grafica e sonoro
Graficamente Chivalry 2 si difende abbastanza bene e su PlayStation 5 riesce a non sfigurare, proponendo una risoluzione a 4K a 60 frame al secondo. La stabilità ne risente un po’ durante le fasi più adrenaliniche e con più personaggi insieme su schermo ma l’esperienza non è mai stata penalizzata in modo grave. Alcune location sono discretamente ben realizzate soffrendo un po’ il fatto di essere anonime.
Il sonoro è discreto e accompagna benissimo durante le battaglie anche se, volendo essere onesti… i gridi di battaglia (che all’inizio gasano non poco) dopo un paio d’ore potrebbero dare ai nervi. E non scherziamo.