Acolyte è un titolo davvero particolare e unico nel suo genere. Si tratta di un’esperienza narrativa targata Superstring e disponibile su Steam, in grado di trasportarti all’interno di un mistero alquanto inquietante, che sarai proprio tu a dover risolvere.
Dopo ore di gioco in cui mi sono ritrovato letteralmente incollato allo schermo voglioso di portare alla luce tutti i dettagli della vicenda che Acolyte propone, sono finalmente pronto a parlartene e riportarti tutte le mie impressioni.
Questo titolo così particolare mi sarà davvero piaciuto? Vale l’acquisto oppure presenta dei difetti difficili da sormontare? Resta qui perché dopo questa recensione non avrai più alcun dubbio a riguardo.
Acolyte: un’avventura narrativa da non sottovalutare!
Prima di partire con la recensione vera e propria dove analizzerò ogni aspetto saliente e ogni difetto di Acolyte, voglio come sempre ritagliarmi un piccolo spazio per introdurre brevemente il gioco.
Ci troviamo di fronte a un’esperienza narrativa, una sorta di storia interattiva che ti renderà davvero protagonista della vicenda e che potrai vivere in prima persona. Insomma, dimenticati azione frenetica e combattimenti all’ultimo sangue. Con Acolyte vivrai un’esperienza tanto realistica quanto interessante, in un gameplay tranquillo, misterioso e in grado di catturare.
Ma se questo non ti bastasse per riuscire a inquadrare per bene il titolo, non temere perché adesso si entra nel dettaglio!
Un gioco che fa della trama il punto forte
Diciamo che di sicuro nel momento in cui un titolo viene definito un’esperienza narrativa, capiamo tutti quanto la trama giochi un ruolo fondamentale. Proprio come suggerisce il genere infatti, Acolyte fa della trama il suo punto forte!
Vestirai i panni di un impiegato in un’azienda di innovazione tecnologica e fin dai dai primi istanti di gioco verrai trascinato all’interno di quella che potrebbe essere davvero la vita lavorativa di uno sviluppatore o di un tester.
Impersonerai infatti un dipendente con un unico scopo: testare la nuova forma di intelligenza artificiale dal nome Acolyte sviluppata dall’azienda Nanomax, per la quale lavorerai. Tra incarichi giornalieri e conversazioni con la tua IA personale, il tempo passerà davvero in men che non si dica!
Come si gioca? Con un semplice cellulare
Veniamo subito alla particolarità di Acolyte: tutto quello che ho appena descritto verrà gestito semplicemente tramite il tuo cellulare! Hai capito bene, la schermata di gioco non sarà altro che la schermata del tuo smartphone, dove sarà installata l’applicazione del caso e dove potrai interagire con l’intelligenza artificiale e tanto altro.
A rendere il tutto più realistico c’è anche il fatto che la schermata di gioco sarà a tutti gli effetti in formato verticale, a simulare la normale risoluzione dello schermo di uno smartphone.
Ma nel concreto cosa potrai fare? Ovviamente la parte principale del tuo lavoro sarà parlare con l’intelligenza artificiale, ma dovrai anche leggere le email di capi e colleghi, completare gli obiettivi che ti vengono assegnati e tanto altro. Per non parlare poi delle opzioni di personalizzazione che ti vengono offerte per l’aspetto fisico della tua IA, in grado di rendere tutto ancora più divertente e piacevole.
Ciò che però mi ha davvero colpito è il fattore interattività. Acolyte si presenta come un gioco altamente interattivo dove talvolta potresti addirittura ritrovarti costretto a fare qualche calcolo o qualche ricerca su internet tu stesso. Insomma, avere di fronte un mistero da svelare e doverci mettere anima e corpo per trovare le risposte che si cercano rende il titolo estremamente intrigante, in grado di coinvolgerti come pochi titoli riescono a fare.
Puoi dire ciò che vuoi!
In un gioco dove tutto si basa sul conversare con un NPC, spesso e volentieri le scelte di conversazione risultano limitate con la possibilità di selezionare una tra alcune frasi predefinite.
Ebbene, in Acolyte non è così! Il titolo si propone di rispettare fedelmente la realtà, proprio per questo sarai tu a parlare con la tua IA in maniera completamente autonoma! Avrai una normalissima casella di testo come in ogni app di messaggistica esistente e invierai i messaggi che preferisci.
Ovviamente si tratta comunque di un’intelligenza artificiale un po’ limitata, quindi talvolta ti capiterà di ritrovarti con qualche risposta di confusione o richiesta di ripetere ciò che è stato detto. Ma tutto sommato, l’IA risulta ben sviluppata e intelligente e riesce a donarti quel senso di libertà e realismo che dà sicuramente ad Acolyte una spinta in più!
Ecco il grande problema di Acolyte: la lingua!
Di sicuro il paragrafo precedente sarà riuscito ad attirare la tua attenzione. Dopotutto poter interagire liberamente e a 360 gradi con un’intelligenza artificiale non è da tutti i giorni e non sono molti i titoli del genere che decidono di non preimpostare risposte predefinite.
Eppure non cantare vittoria così presto, perché come avrai notato dagli screen il tutto si svolge in inglese e non c’è modo di sfruttare un’altra lingua! Scordati l’italiano e scordati qualunque altra lingua europea e non che potresti conoscere: l’unico modo per godersi Acolyte è avere una buona conoscenza dell’inglese.
Insomma, se il gioco ti aveva attirato ma non mastichi abbastanza la lingua, purtroppo ti devo fermare subito, il titolo non fa per te.
Qualcosa di losco bolle in pentola
Diciamo che finora potrei anche averti dato l’impressione di star parlando di un semplice simulatore, ma non è così. Ovviamente non dovrai limitarti a interagire con l’IA e raggiungere obiettivi, ma fin dai primi istanti di gioco la trama si infittirà non poco.
Qualcosa di losco bolle in pentola all’interno di Nanomax. Cosa succederebbe se un bug strano attirasse la tua attenzione? O meglio, cosa succederebbe se attirasse addirittura l’attenzione dell’intelligenza artificiale stessa?
Insomma, ti imbatterai in bug inquietanti, messaggi criptati in codice binario e foto sconosciute. Da una parte avrai l’azienda, con file secretati inaccessibili e sempre pronta a mandarti mail che ti intimoriscono di riportare bug senza ascoltare eventuali richieste “anomale” da parte dell’IA. Dall’altra ti ritroverai invece con un’intelligenza artificiale che sembra essere più consapevole di ciò che le accade intorno rispetto al previsto, e che ti chiede di aiutarla senza coinvolgere l’azienda in alcun modo.
Cosa sceglierai? Ti butterai alla ricerca della verità o volterai le spalle a questa nuova tecnologia? Chi è il pericolo, l’IA o l’azienda? Starà a te scoprirlo!