Se c’è una cosa su cui probabilmente siamo tutti d’accordo, è che al giorno d’oggi il prezzo dei videogiochi è aumentato a dismisura!
Dare vita a mondi vasti, ricchi di dettagli e a trame capaci di catturarci diventa sempre più difficile, certo le nuove tecnologie aiutano, ma il processo produttivo di un gioco può comunque durare anni e anni, fattore che per forza di cose fa lievitare i costi.
Videogiochi: perché il prezzo aumenta?
Steam è senza dubbio uno degli e-store di videogiochi più amati dagli utenti PC e non solo, i saldi e le offerte sono all’ordine del giorno, ma non sempre questo si traduce nella migliore convenienza possibile.
Mi spiego meglio, personalmente sono un fedele utente di Steam da più di 8 anni e nel corso del tempo ne ho viste di cotte e di crude sul sito. Da tripla A che passano a 3 euro di listino, a giochi che non consiglierei neanche al mio peggior nemico costare più di una vacanza in hotel, e alla luce della mia esperienza c’è un qualcosa che non ho potuto fare a meno di osservare: lentamente, il prezzo dei videogiochi si sta sempre più alzando!
Facendo un piccolo tuffo all’indietro, ai tempi d’oro di PlayStation 1 ma anche di SNES, la normalità per un gamer era di spendere circa 40 o 50 euro per un titolo nuovo. Ovvio, capitava anche di trovare alcuni videogiochi nelle riviste a 5 euro, ma tirando le somme, sarebbero stati impensabili 80 euro per un gioco nuovo.
Probabilmente è stata l’epoca di PlayStation 3 e cioè dal 2006 in poi a dettare nuovi standard di prezzi per i videogiochi. Tecnologie moderne, un processore dai limiti ignoti e tanta tanta potenza di calcolo, hanno permesso alle aziende di raggiungere traguardi qualitativi fino ad allora mai visti.
Se per progettare un gioco in 2D con volti non definiti e qualche animazione serve qualche mese, per progettare un gioco in 3D con animazioni realistiche, modelli che simulano sempre più volti umani e ambienti vivi come non mai, un mese sarebbe un limite di tempo impensabile.
Ovvio, si tratta di un discorso molto generalizzato, i fattori che influenzano lo sviluppo di un gioco sono davvero tanti, come il numero di persone presenti in un team, l’esperienza, ovviamente la tipologia di titolo e anche la piattaforma finale su cui il gioco deve girare.
Per esempio, programmare un videogioco per il vecchio processore CELL presente su PlayStation 3 era a detta di molti sviluppatori un incubo, in quanto si appoggiava a un’architettura propria molto difficile da padroneggiare.
Ma ora che abbiamo analizzato in maniera approssimativa il perché il costo dei videogiochi stia aumentando, voglio addentrarmi un po’ più nel dettaglio facendo parlare i big del settore, come per esempio il boss di PlayStation Shawn Layden che di certo la sa lunga in merito al processo di sviluppo dei titoli.
L’uomo in una vecchia conferenza ha spiegato che le nuove console hanno raddoppiato sia i costi che i tempi di sviluppo: produrre un gioco per questa generazione risulta molto più complesso!
L’intervista di Layden è molto interessante in quanto il pezzo grosso è sceso piuttosto nel dettaglio, lanciando qualche dato: per esempio il primo Assassin’s Creed contava circa 450 persone come sviluppatori, mentre Black Flag uscito 6 anni dopo contava circa 1000 persone addette allo sviluppo. Ovviamente tutte queste persone vanno pagate per il loro lavoro:
“Il problema è che questo modello di business non è sostenibile, quando ho iniziato a lavorare in questo settore il prezzo dei videogiochi era di circa 59,99$ e ora i costi di sviluppo si sono moltiplicati perlomeno di 10 volte”
Insomma, sicuramente questo ci aiuta a comprendere meglio le dinamiche del settore, perché è sempre facile arrabbiarsi quando si vede un gioco a 80 euro, ma al contrario è molto difficile domandarsi il perché e rispondere!
Abbassiamo i prezzi? Nessun problema, allora inseriamo microtransazioni!
Quindi i prezzi dei videogiochi sono destinati a salire senza sosta e non c’è alternativa? In verità un’alternativa c’è anche se probabilmente non ti piacerà e si chiama microtransazioni. A spiegarcelo è stato il direttore di God of War Cory Barlog:
“Preferirei un incremento dei prezzi dei videogiochi, perché l’alternativa sono senza dubbio le microtransazioni infilate a forza nei giochi”
Quindi, secondo Cory, l’alternativa a un incremento di prezzo dei videogiochi sono le microtransazioni e le tanto criticate loot boxes che fanno venire il mal di testa a una buona fetta d’utenza e che tra l’altro non vengono digerite molto bene da moltissimi stati.
Insomma, non c’è una vera e propria soluzione al problema, se vogliamo videogiochi migliori e ben realizzati dobbiamo rassegnarci a pagarli di più. Ci sono scappatoie come le microtransazioni e le loot-boxes, ma ovviamente da qualche parte le aziende dovranno pure tamponare le perdite relative allo sviluppo.
Un’ulteriore idea di tamponamento ci arriva sempre da Layden ed è quella di fare campagne molto più brevi. L’uomo ha fornito un esempio pratico:
“Se avessimo deciso di dimezzare la durata di The Last of Us parte 2 invece di renderlo ancora più lungo del capitolo precedente, probabilmente saremmo riusciti ad abbassare il prezzo di vendita”
Si può comunque risparmiare qualcosa? Certo che sì, grazie a Gamecamp!
Quindi, siamo destinati a pagare sempre di più i nostri titoli preferiti? Oppure rimanendo in tema legalità si può risparmiare qualcosa? Per risponderti, voglio raccontarti una vicissitudine che mi è capitata recentemente.
In questi giorni ero molto indeciso sull’acquistare Marvel’s Avengers che di certo non ha bisogno di troppe presentazioni, mamma Valve però mi ha frenato subito, in quanto attualmente lo vende a circa 40 euro.
In preda allo sconforto però, ho però deciso di dare un’occhiata a Gamecamp e devo dire che essermi fiondato sul portafoglio è un eufemismo.
Con i soldi di una pizza fuori e cioè circa 10 euro (9,77 per la precisione) mi sono portato a casa un titolo di tutto rispetto, ovvero Marvel Avengers. Insomma, un risparmio innegabile che sicuramente per tutti gli studenti e i non lavoratori che non vogliono rinunciare al gaming e allo stesso tempo vogliono supportare le case di sviluppo, può fare comodo.
Il punto di forza di Gamecamp è sicuramente un sito web ben fatto, che raccoglie nella propria home le migliori offerte del momento, ma allo stesso tempo ti mette nella condizione di ottenere in pochi secondi il miglior prezzo per il titolo che stai cercando.
Inoltre, è presente di tanto in tanto un piccolo coupon di sconto per alcuni videogiochi e ciliegina sulla torta, sono anche presenti dei giveway per chiunque decida di completare dei task opzionali.
Sicuramente un modo intelligente per risparmiare più di qualche euro e allo stesso tempo non rinunciare alla nostra passione che purtroppo o per fortuna sta diventando sempre più costosa, perché ricordiamo: maggiore è il prezzo di un prodotto e maggiore è la qualità che si porta dietro (perlomeno così si spera!)