Tecnologia può essere sinonimo di uguaglianza
Siamo ormai alla fine del 2017, un anno sicuramente ricco di novità tecnologiche.
Ci sono volte in cui, mentre gioco sul mio computer o su console, non posso far altro che notare i device che noi gamers utilizziamo.
Mouse, tastera e joypad sono tutti strumenti che richiedono una presa, una pressione dei tasti e una maneggevolezza che solo una mano può offrire. Una mano con cinque dita (perché se scrivete molto su tastiera anche senza aver preso lezioni di dattilografia noterete che vengono usate tutte e cinque le dita della mano).
Ma non tutti possono godere di questo. Non tutti hanno la stessa possibilità di pigiare quei tasti.
Prima di addentrarmi nel discorso vorrei dare una definizione specifica di “disabilità”:
“Con disabilità si intende qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un’attività di base (quale camminare, mangiare, lavorare) nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano”
Questa è la definizione utilizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, anche ci sarebbero vari altri step da considerare.
Una delle cose da considerare quando si tratta questo tipo di argomento è non focalizzarsi mai su cosa il disabile non può fare, ma in cosa riesce.
Una persona in carrozzina è capace di salire su un piano rialzato? Certo che sì, grazie all’ausilio di rampe. Il bypass delle barriere architettoniche.
Attenzione: io, in questo momento, parlo di disabilità fisiche, in particolare l’assenza delle mani.
MacsHG, ovvero come giocare con disabilità
Nel corso degli anni ho scoperto molte cose su internet e tra le mie “avventure” su YouTube, tra meme e video trash, scoprii anche MacsHG a.k.a. Massimiliano Sechi. Un videogiocatore (pure parecchio bravo) privo di mani.
Ero sconvolto.
Lascio qui sotto il video per farvi capire meglio di cosa sto parlando.
Ora dopo aver visto questo video, perché consiglio di guardarlo prima di proseguire nella lettura? avete notato dov’è il problema?
Massimiliano si è ingegnato in una maniera veramente lodevole, ma secondo me manca ancora qualcosa.
Sarebbe bello se le compagnie come Razer, Logitech e affini iniziassero a progettare e produrre strumenti che permettano a queste persone di interagire al meglio con tutti i loro “colleghi” (invece di far uscire l’ennesimo mouse a 12 tasti).
Non sarebbe nemmeno così difficile, basterebbe rendere il device in questione adattabile ai vari, maggiori, tipi di disabilità. Un po’ come si fa già con i corridori privi di gambe.
Dopotutto molti gamers vogliono considerarsi sportivi, le paraolimpiadi però esistono già.