Sviluppato da Omegacore insieme a Ratalaika Games e pubblicato da Eastasiasoft, Arsonist Heaven è un action a scorrimento laterale in 2D (pixel art) chiuso in arene e con forti elementi platform. Noi abbiamo fatto stragi di creature mostruose sulla nostra Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto ad imbracciare il lanciafiamme?
Arsonist Heaven – Poca storia e più azione
Arsonist Heaven non s’impegna nel raccontare una storia, catapultandoti quasi immediatamente in azione. Sappiamo che siamo un cacciatore armato di lanciafiamme e che il nostro scopo è purificare determinate zone della terra da creature decisamente aggressive, nonché brutte e grosse. Il bestiario è abbastanza standard e anche stranamente vario, virando dall’horror al fantasy ed ecco quindi che ci troviamo contro sia delle mandragore saltellanti, sia dei feroci mannari… passando per lucertole armate di lance a golem di pietra e quant’altro. C’è molto da uccidere e su questo ci torneremo fra poco perché il vero cuore pulsante della produzione Omegacore è il gameplay
Gameplay
Arsonist Heaven è un action a scorrimento laterale ideato con una pixel art che rimanda un po’ al passato e che cozza terribilmente con il font e il colore dei menù di gioco (veramente discutibili). Ogni mondo è diviso in cinque livelli di cui uno è un boss. Ogni livello è una sorta di piccola arena suddivisa in piattaforme su cui saltare e nascondigli da scovare. Non c’è un traguardo da tagliare, un’asta di bandiera a cui arrampicarci o quant’altro. L’unico nostro obiettivo è abbattere un determinato numero di nemici posizionati nel livello.
Il numero di creature da cacciare ed eliminare è sempre segnato in basso a sinistra e ci farà da buon indicatore del nostro andamento, anche se sta a noi scoprire dove si nascondono. Cacciare i mostri è divertente, almeno all’inizio. I livelli non sono procedurali ma fissi, questo significa che lo stesso nemico si troverà sempre nel suo luogo e sempre nello stesso percorso. Discorso analogo per i pochi oggetti sparsi in giro, unica fonte di sostegno a nostra disposizione (da cercare anche quelli).
Come detto, noi siamo dei cacciatori e la nostra arma iniziale è un lanciafiamme che però, ha un determinato numero di ricariche. L’arma, infatti, seppur dà la possibilità di un fuoco costante, ha una barra sempre visibile a schermo che va a scalare man mano che viene utilizzata e, quando si svuota completamente, l’arma va ricaricata. Se tutte le ricariche giungono al termine, saremo impossibilitati ad attaccare… almeno che non riusciamo a trovare una delle ricariche sparse per il livello. Occhi però, le risorse sono limitate e il rischio di ritrovarsi con l’arma scarica e quindi in balia dei nemici è un rischio concreto.
Altra barra da tenere d’occhio è quella dell’energia. Ne prenderai di botte dai vari mostri, soprattutto quando affronti un livello per la prima volta. Ogni colpo, una vita in meno – raffigurate in sfere rosse collegate tra loro in alto a sinistra dello schermo. Se perdi la vita, è game over e ricomincerai il livello dal principio dovendo, tra l’altro, riuccidere tutti i nemici. Il livello di difficoltà del gioco può risultare alto. I nemici sono veloci, spesso ti attaccano a distanza elevate e soprattutto quando non conosci il livello, è davvero molto difficile gestire il campo a proprio vantaggio.
Il gioco richiede quindi una fase di trial and error di ogni quadro – soprattutto nelle fasi avanzate – dove dovrai studiare il campo, dove si trovano le risorse per armi e vita (esistono oggetti per ricaricare tutta la vita ma vanno usati con furbizia e strategia, essendo molto pochi) e soprattutto dove si celano i mostri da eliminare (e di che mostri si tratta.). I mostri sono interessanti e meritano un piccolo approfondimento, seppur non brillano per intelligenza e varietà di attacco, sono vari e cambiando al cambiare del mondo di gioco. Caire che nemico è, che attacchi compie e soprattutto che percorso fa, è essenziale per completare il gioco senza troppe imprecazioni.
Come detto, Arsonist Heaven non è propriamente facile e i meno pazienti lo potrebbero abbandonare presto in preda alla frustrazione o alla noia. Questo perché il gioco, salvo alcune boss fight, non offre altro. Il procedimento è quello e cambia solo grazie al variare dei nemici e dell’arma a disposizione. Esatto, non avremo- per fortuna – solo il lanciafiamme. In alcuni livelli sarà possibile sostituire l’arma con altre bocche da fuoco ugualmente devastanti e che, se ben usate, possono regalare non poche soddisfazioni.
Arsonist Heaven è anche un gioco un po’ distratto, qualcuno potrebbe dire “rotto” in quanto cela al suo interno delle zone di level design che regalano occasioni di vantaggio assurde e che vanno a rovinare gran parte dell’esperienza. Su carta, l’idea è quella di essere da soli in un’arena piena di bestie fortissime da eliminare una dopo l’altra… cercando di sopravvivere. Nella realtà, puoi scoprire che ci sono zone dove i nemici non vanno – anche se vicinissimi al loro percorso. Le “piccole salite” spesso posizionate ai lati di una piattaforma, ne sono un esempio. Se il giocatore si piazza lì, può diventare immune a quasi tutti gli attacchi dei nemici, riuscendo al contempo a sparare di tutto e falciare gran parte degli avversari.
Stesso discorso per alcuni boss. Se si guarda bene come si muovono e che raggio d’azione hanno, scoprirai delle zone d’immunità dove posizionarti per poter avere vantaggi di gioco notevoli. Questo rovina l’atmosfera e cala bruscamente il livello di difficoltà di gran parte dei livelli. Un peccato.
Saltare? Ho il jetpack!
Concludiamo l’analisi del gameplay parlando dell’elemento platform non sempre precisissimo ma comunque semplice da apprendere. Il protagonista è dotato di un jetpack che a seconda della pressione del tasto può offrire balzi notevoli ma… occhio, non puoi abusarne. Il jetpack ha una barra che si consuma sempre visibile a schermo e che si ricarica a tempo. Inoltre, il balzo del jetpack può salvarti la vita, quindi il suo utilizzo non è relegato unicamente al saltare eventuali baratri.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Arsonist Heaven presenta una pixel art discreta e funzionale (anche se un po’ anonimo). Niente di eccezionale ma i mostri da affrontare sono vari e i mondi di gioco, seppur pochi, sono ben differenziati tra loro. Il sonoro non è invadente e fa il suo lavoro con sufficienza e senza regalare momenti memorabili.