Sviluppato e pubblicato da Mommy’s Beast Games, Game Type DX è un’opera indie decisamente stravagante, surreale e assurda. Chi cerca coerenza in questo titolo, potrebbe restarne deluso. Si tratta, fondamentalmente, di uno sparatutto a scorrimento orizzontale dove l’unica cosa che conta è il punteggio. Noi abbiamo vissuto innumerevoli loop sulla nostra Nintendo Switch e siamo pronti a condividere la recensione. Pronto al parkour?!
Game Type DX: PARKOUR!
Game Type DX non ha una vera e propria trama e non è neanche chiarissimo nei suoi intenti. Il primo impatto, appena si entra nel gioco, è spiazzante – soprattutto per chi non ha letto approfonditamente la descrizione del prodotto negli store. Il gioco, infatti, inizia con una serie di riquadri pieni di notizie, pubblicità ed eventi – tutti rigorosamente in inglese (non sono presenti sottotitoli in italiano). A conti fatti è una vera e propria “dashboard” piena di elementi rigorosamente inventati ma ancorati alla follia generale del mondo di gioco.
Navigare nella dashboard non porterà grandissima soddisfazione e, anche se viene considerato come “un gioco a sé”, non è in effetti un gioco vero e proprio. La sfida sarebbe capire dove è nascosta l’icona per iniziare a giocare realmente. Nulla d’impossibile – ci sono perfino degli indizi o la possibilità d farsi guidare da delle frecce. A essere onesti, l’idea è carina e dentro c’è anche della satira contro l’industria del videogioco e sulla società odierna – d’altronde il titolo stesso del gioco fa parte dell’ironia di fondo – ma funziona la prima volta, forse la seconda… ma alla decima volta che s’accede al gioco – un gioco comunque destinato a partite mordi a fuggi – perde tutto il suo fascino e allunga solamente l’inizio della partita (anche se parliamo comunque di una manciata di secondi).
Tornando alla “trama”, diciamo che fondamentalmente non c’è. La protagonista è una tale “Hoodie Girl” che dovrebbe fare parkour… ma che in realtà fluttua su schermo. Di “parkour” non c’è niente. Eppure lo sentirai spessissimo. La stessa protagonista, quando muore, urlacchia un: “Park… our…”. Come avrai intuito, Game Type DX è folle. Alcuni potrebbero definirlo trash. E questo comunque può essere la gioia di alcuni come il dramma per altri. La fisolofia del gioco è non prendersi mai sul serio. E infatti, non lo fa mai. Prendersi sul serio…
Ultime note narrative per i nemici che affronteremo in loop: sono elementi grafici statici contro cui sparare a raffica. Sono riciclati e neanche molto vari ma, ecco, sono assurdi. Si passa da tazze giganti che sparano palle di fuoco, a bare, granchi giganti, giocatori di football e quant’altro. Sparerai a cose assurde per evitare di soccombere… cose che, nella filosofia del gioco, sarebbero delle “pubblicità di MediaBall”, ossia i cattivoni di turno. E direi che è tempo di scoprire come si gioca a Game Type DX!
Gameplay
Dunque, come anticipato, la prima parte del gioco è semplicissima e richiede di navigare nella dashboard fino a localizzare il quadrato contenente la nostra eroica protagonista. Superato questo primo ostacolo (che ostacolo non è), si aprirà un altro menù contenente le modalità di gioco principali di quello che è, a tutti gli effetti, uno sparatutto arcade bidimensionale e a scorrimento orizzontale. La prima modalità è la principale ed è chiamata Standard. Qui verremo catapultati in un livello dove sparare a tutto ciò che si muove cercando di schivare proiettili e raccogliere quanti più soldi possibili.
Lo scopo è raggiungere il più alto punteggio possibile mentre si passa di loop in loop. Il livello, uno solo, è infatti potenzialmente “infinito”. Ogni volta che superi quello che gioco chiama “loop”, il livello diventa più veloce e la difficoltà si alza. Tanti più loop superi, tanti più punti otterrai. Come avvisato nella stessa descrizione del titolo, ci sono delle fasi precise dell’aumento della difficoltà che sono la fase 5 (ossia, quinto loop) e la fase 8. Garantiamo che il livello di sfida da accessibile diventa decisamente complesso.
La complessità è comunque dovuta anche al caos visivo che, nonostante la poca complessità in termini proprio estetici, può complicare non poco le cose. Per fortuna il gioco ci da diverse armi a disposizione. La prima è un colpo di… mano. O meglio, una sorta di raggio di mani… un raggio! Un raggio, potenziabile, che spara in alto, in basso e a sinistra ma non indietro. Un altro raggio ben più forte è quello dei piedi… Questo raggio ricopre uno spazio maggiore e aiuta a sterminare grandi gruppi di nemici con poca fatica ma, purtroppo, si scarica e bisogna attendere un po’ per riutilizzarlo.
Altro elemento a nostro favore è il “Time Pulse” che, letteralmente, rallenta temporaneamente il tempo dandoci un attimo di respiro. Questo elemento va utilizzato con cura e soprattutto nelle fasi più avanzate dove faticherai a capirci qualcosa. Il gioco è un piccolo trial and error continuo dove – a conti fatti – ti chiede di memorizzare le caratteristiche dei loop e studiare bene le proprie mosse. Il problema è che dovrai superare la noia di un gioco contenutisticamente furbo ma che a conti fatti, non ha molto da offrire. In compenso, c’è la possibilità di raddoppiare la follia giocando in due (cooperativa locale) – questo elemento potenzia il divertimento ma raddoppia anche il caos a schermo.
E parlando di offerte, è bene citare l’altra modalità principale chiamata “Surprise”. In pratica, è una variante della modalità standard ma con derive da pseudo roguelike. I loop e i nemici cambiano di continuo a ogni partita – a differenza della standard – ma in compenso ci saranno più bonus – sempre randomici – da poter ottenere e utilizzare. Come già anticipato, il gioco ha una forte anima arcade e infatti l’unico obiettivo per tornare a giocarci è quello di mettersi alla prova per ottenere un punteggio ancora più alto. Purtroppo, il gioco non innova niente e la struttura a loop è sì intrigante ma può diventare estremamente frustrante – soprattutto per i neofiti. Questo relega il gioco prevalentemente agli appassionati del genere e agli amanti delle classifiche, nonché degli sparatutto arcade dei bei tempi andati.
Grafica e sonoro
Graficamente il gioco fa pochissimo. Nonostante ci siano tantissimi giochi simili, Game Type DX decide di spingere più sull’assurdo che sull’impatto visivo. In parte ci riesce, sparare “raggi mano” o “raggi piedi” spiazza all’inizio ma ben presto stanca. Non c’è nulla di realmente bello da vedere. In compenso, qualche risata ci sta e tra le cose che ti ritroverai a sparare, ci saranno certe assurdità trash incredibili ma superato l’effetto “stupore” – o per essere precisi: “ma che diavolo sto vedendo?!” – resta poco e il riciclo di elementi è forse troppo. Anche i fondali non spiccano granché e anzi contribuiscono a rendere il gioco ancora più caotico. Anche gli effetti non sorprendono tanto, i proiettili sono pochi e si è visto molto meglio altrove. Il sonoro è discreto ma spesso si tenderà a ignorarlo per cercare di star dietro a quanto mostrato su schermo.