Potresti chiederti, come mai un gioco così recente e problematico come Star Wars Battlefront II si trovi in una rubrica come Old But Gold? Se ancora non hai capito dove voglio arrivare, probabilmente è perché non hai mai giocato al titolo del 2005; benché fosse a suo modo problematico, il primo reboot della serie nel 2015 non mi era poi dispiaciuto, mentre il secondo del 2017 mi aveva deluso mortalmente, ancor più per il peso del nome che porta.
Per cui, per me, l’unico vero “Battlefront” è proprio quel secondo capitolo uscito ormai tanto tempo fa, sviluppato per PlayStation 2, PSP, Xbox e PC da Pandemic Studios e LucasArts. Capitolo che purtroppo ad oggi potresti recuperare facilmente soltanto con un emulatore.
Star Wars Battlefront II è un gioco che non scorderò mai
Per un giovane amante di Star Wars com’ero all’epoca, Battlefront II era tutto ciò che potessi desiderare da un videogioco a tema guerre stellari.
Tantissime modalità, addirittura un florido comparto online, la possibilità (inedita per la serie) di utilizzare eroi o antagonisti e tante, ma tante unità differenti, in altrettante suggestive mappe di gioco. Con anche la nuova possiblità di combattere battaglie a bordo di navicelle nello spazio.
Si partiva dalla modalità Azione Immediata, che offriva la possibilità essere giocata in locale o online e al suo interno conteneva differenti sottomodalità.
Fra queste ne figurano di più classiche come Cattura la bandiera, Conquista e Eliminazione. Piacevoli novità erano invece la modalità Caccia, Assalto e Assalto eroe.
La Caccia era una modalità che vedeva combattere gli abitanti di un determinato pianeta contro degli invasori. La fazione vincente era quella in grado di subire meno perdite nello scontro.
L’assalto invece era una vera e propria schermaglia, ma ambientata esclusivamente nello spazio. Forse la modalità meno riuscita, ma comunque in grado di spezzare la leggera monotonia che poteva attanagliati dopo tante ore di combattimento a terra.
La mia modalità preferita era sicuramente Assalto eroe. Ambientato esclusivamente sulla mappa di Mos Eisley, altro non era che una guerra fra Eroi e Malvagi. Si giocava come una qualsiasi eliminazione, ma invece che utilizzare le classiche unità il piatto forte era quello di poter utilizzare gli eroi come fossero soldati semplici.
In Battlefront II rimanevano le quattro fazioni già viste nel prequel: la Confederazione dei Sistemi Indipendenti; la Repubblica Galattica; l’Impero Galattico e l’Alleanza Ribelle. Nonostante questo però erano presenti veramente tantissime unità per fazione e tantissimi veicoli differenti. Una chicca in grado di diversificare in maniera significativa il gameplay anche utilizzando solamente una sola faazione. Nel mio caso la mia unità preferita faceva parte della Repubblica ed era il comandante clone, armato con un devastante gatling che adoravo utilizzare in pre-fire.
Una questione di medaglie
Un sistema che potrebbe a prima vista sembrare sbilanciato era quello delle medaglie. Una meccanica che però ti spingeva a giocare al tuo meglio ogni partita!
Nel gioco è possibile ottenere medaglie, stemmi che altro non erano che delle sorte di “serie di uccisioni” alla Call of Duty, che davano bonus per meriti speciali.
Bonus di vario tipo, come una rigenerazione più veloce della vita, o addirittura armamento speciale per l’unita utilizzata. Dopo aver sbloccato una medaglia per 64 volte allo stato leggendario questi bonus diventavano permanenti; ovviamente lo erano soltanto per le modalità offline!
Un reboot deludente
La questione di inserire unità differenti è stata ripresa anche nel Battlefront II del 2017, sporcata da elementi come le carte che fornivano bonus ben meno meritocratici delle medaglie, ma che al contrario favorivano chi spendeva più soldi sul gioco. Un vero e proprio colpo al cuore per un amante del primo Battlefront II come me. Per non parlare del fatto che persino le modalità di gioco, con la distanza di ben 12 anni, siano comunque meno profonde e variegate.
Anche la trama del reboot è molto meno coinvolgente e interessante, nonostante abbia molte più scene e inframezzi “spettacolari” dovute all’ovvio progresso tecnologico. Insomma, per me il Battlefront II del 2005 rimane abbastanza imbattuto. Onestamente, spero che DICE decida di studiare approfonditamente questo capolavoro per prenderne il meglio e magari provare a proporci un Battlefront III davvero indimenticabile!