Ragnorium mi è recentemente capitato tra le mani e dopo ore e ore di gameplay mi sento finalmente pronto a condividere con te le mie impressioni. Questo particolare gioco mi sarà piaciuto?
Oppure gli sviluppatori hanno ancora molto lavoro da fare? Resta con noi perché la recensione di oggi sarà davvero interessante!
Ragnorium, la recensione completa!
Prima di iniziare voglio come sempre ritagliarmi un piccolo spazio per introdurti il gioco di oggi: Ragnorium non è altro che un gestionale che ti vedrà mettere in piedi una colonia da zero. Fin dai primi istanti di gioco risulterà palese la volontà degli sviluppatori di rendere l’esperienza quanto più vicina alla realtà possibile.
A ogni modo, non pensare che mettere in piedi una popolazione fiorente sarà un gioco da ragazzi. Il mondo in cui approderai con la tua nave spaziale sarà abitato da creature davvero pericolose e come se non bastasse dovrai prepararti al meglio anche all’arrivo di macchine senzienti!
I menu grafici vanno assolutamente rivisti!
Prima ancora di parlare di gameplay o di qualsiasi altra dinamica, è necessario spendere due parole in merito ai menu e in generale l’hud del gioco. Fin dal primo avvio di Ragnorium diciamo che la prima impressione non è stata delle migliori, tra scritte sgranate, menu palesemente troppo piccoli (anche se è presente un opzione per ingrandire il layout) e un esperienza generale tutto meno che user-friendly.
Qui urge un vero e proprio lavoro di restyling, se posso far passare i menu e le opzioni di gioco poco chiare, non posso di certo chiudere occhio sugli hud a mio parere fin troppo confusionari. Aprire per esempio il tab relativo alle statistiche dei coloni è un pugno nell’occhio e risulta a dir poco difficile ambientarsi per un giocatore alle prime armi.
Tra l’altro ci sono alcune scelte stilistiche che non comprendo minimamente, come quella d’inserire la lista degli obiettivi selezionabili all’interno del menu di ricerca e sviluppo.
Insomma, senza battere troppe volte il martello sul chiodo già storto, voglio consigliare agli sviluppatori di migliorare l’esperienza visiva offerta all’utente, perché Ragnorium non è affatto facile da padroneggiare e questa interfaccia complica ulteriormente la vita!
Un tutorial migliorabile!
Giocare a Ragnorium senza passare per il tutorial è un po’ c0me pretendere di guidare una Ferrari senza aver mai conseguito la patente. Ogni suggerimento è ben accetto anche perché come ho detto poco sopra l’interfaccia di gioco non è per nulla semplice da padroneggiare.
A questo proposito mi sono cimentato nel tutorial che gli sviluppatori ci hanno messo a disposizione e devo dire che se innegabilmente utile, presenta alcune carenze che devo purtroppo sottolineare.
A mio parere il tutto viene ridotto all’osso e di conseguenza ti ritrovi a dover soddisfare alcuni task per poter proseguire come “caccia 3 conigli” senza avere la minima idea di dove procurarli. C’è da dire però, che consiglio comunque a chi voglia approcciarsi al gioco di dare una possibilità al tutorial in quanto aprirà gli occhi su svariate meccaniche nascoste.
Si parte, è tempo di colonizzare!
Questa recensione sarà un po’ un viaggio sulle montagne russe con tanta salita e altrettanta discesa. Dopo essere scesi quindi, è il momento di risalire perché sto per parlarti di una delle meccaniche di gioco che più ho apprezzato di questo Ragnorium. A ogni nuova partita infatti, ti sarà chiesto di selezionare difficoltà e pianeta per poi passare a una schermata che adoro e cioè quella di personalizzazione della nave.
Potrai infatti scegliere il quantitativo di coloni iniziali, il quantitativo di risorse e così via. Ovviamente la nave avrà posti limitatissimi (soprattutto all’inizio), quindi lanciarsi sulla forza lavoro senza portarsi dietro risorse comprometterà irrimediabilmente la partita.
Non è finita qui però, perché una volta avviata la partita ti ritroverai a circumnavigare la mappa in attesa di selezionare un posto dove iniziare la tua avventura. Proprio riguardo a questa ultima dinamica, devo purtroppo muovere alcune critiche.
Avrei gradito la possibilità di pilotare personalmente la nave, in quanto molte volte ho dovuto attendere svariati minuti prima di trovare la posizione ideale dove sganciare il mio equipaggio e avere una nave che viaggia alla velocità di una lumaca per tutta una mappa di gioco enorme non è il massimo della vita, soprattutto non potendo nemmeno scegliere la direzione di viaggio.
Ok, ora è tempo di farming
Le possibilità offerte da Ragnorium sono a dir poco immense, ma proprio come Civilization, se pensi di toccare terra e costruire in poco tempo una civiltà eccezionale hai sbagliato a capire. La parola d’ordine in Ragnorium è farming, soprattutto nelle prime fasi di gioco!
Tra legna, selvaggina e acqua ne dovrà passare di tempo prima di mettere su qualche edificio come si deve. Colgo l’occasione per aprire subito una parentesi, se non sei un amante dei gestionali probabilmente Ragnorium non fa per te.
In questo gioco c’è davvero bisogno di tanta pazienza per apprendere ogni meccanica messa a disposizione dal team di sviluppo. Ogni colono potrà evolvere sbloccando nuove abilità, ogni oggetto o arma potrà essere migliorato e dovrai sempre tenere sotto controllo acqua, cibo, medicine, condizioni atmosferiche e soprattutto nemici nell’area.
Avere una buona quantità di risorse è essenziale per non rimanerci secco fin dai primi minuti di gioco e per avere una buona quantità di risorse dovrai aver scelto un buon punto di atterraggio con possibilmente vicino una fonte d’acqua!
C’è troppa confusione!
Purtroppo devo ribadirlo, il più grande difetto di Ragnorium è l’interfaccia che viene presentata al player. C’è davvero troppa confusione! Si tratta di un titolo che contiene meccaniche davvero complesse e necessita di ore e ore di gioco per essere padroneggiato, perciò avere un’interfaccia ben realizzata è senza dubbio un must che gli sviluppatori devono al più presto sistemare.
Molte volte le finestre di dialogo si sovrappongono l’una all’altra e bisogna chiuderle forzatamente per leggere quelle coperte. Inoltre, durante la costruzione di determinati oggetti si fa fatica a capire quali sono i componenti mancanti che bloccano i lavori.
Durante le mie lunghe sessioni di gioco mi sono ritrovato molte volte nello sconforto più totale, intento a cercare di venire a capo sul perché i miei coloni non costruissero le più banali strutture e quali componenti mancassero per completare l’opera.
Inoltre, il sistema di costruzione delle prime abitazioni andrebbe rivisto, risulta difficile capire la posizione esatta dei blocchi e molte volte si finisce per costruire dove non si dovrebbe dovendo per forza di cose distruggere l’opera e ripartire.
Infine, se non padroneggi bene l’inglese ti consiglio di stare lontano da Ragnorium in quanto tutta questa confusione unita a una scarsa conoscenza della lingua di gioco, potrebbe seriamente compromettere la tua esperienza generale.
Ottimizzazione e grafica da rivedere!
Il comparto grafico di Ragnorium non mi ha per nulla convinto, non c’è da girarci troppo intorno: quando non si riesce a distinguere un coniglio da un altro animale avendo i dettagli al massimo, c’è poco da discutere.
Inoltre non mancano diversi glitch grafici che cambiano il focus e la luminosità del gioco in maniera randomica ogni qualvolta che si entra in determinati menu. Senza dubbio graficamente Ragnorium è da rivedere in quanto in certi momenti risulta quasi fastidioso per gli occhi.
Per quanto riguarda l’ottimizzazione, la mia GPU è stata stressata molto più del dovuto per la resa grafica finale a cui ho assistito. Sicuramente si può fare di meglio, ma non voglio essere troppo duro per quanto concerne l’ottimizzazione in quanto ho notato che gli sviluppatori sono soliti lanciare patch su patch allo scopo di migliorare il gioco!
Un comparto sonoro che non eccelle
Anche per quanto riguarda il sonoro purtroppo non mi sento molto soddisfatto, anche se riconosco che in questo caso la valutazione è soggettiva. Le musiche ci sono e il doppiaggio anche, a mio parere però il tutto è migliorabile, soprattutto le voci dei coloni che molte volte sono davvero sottotono.
Nulla su cui basarsi troppo però, Ragnorium punta sicuramente su altri fattori.