Pac-Man World Re-Pac è il remake di un vecchissimo platform per PlayStation, spesso considerato una gemma nascosta perché passato in secondo piano, nella lunga storia dei videogiochi, davanti a dei giganti del genere come Crash Bandicoot e Spyro the Dragon. La vecchia PlayStation era davvero densa di bei platform.
Perché abbia scelto questo titolo da recensire è ben facile da intuire. Ho un ricordo molto vivido di Pac-Man World. Lo scoprii per caso su un disco demo insieme ad una rivista (così come altri giochi dell’epoca) e mi ci feci seriamente del male su quell’unico singolo livello presente. Era così facile, ma anche così divertente. Ovviamente comprai il gioco e procedetti a farmi male anche con quello.
Da parte di Bandai Namco, quindi, questa è un’altra manovra atta a resuscitare una vecchia, vecchissima IP dopo che Crash Bandicoot e Spyro the Dragon hanno aperto la via. Una manovra accolta con molto calore dai vecchi videogiocatori nostalgici come me, anche se non comprendo davvero perché sia presente solo il 1° gioco invece dell’intera trilogia di Pac-Man World.
Se però è un gioco che sicuramente può far breccia su chi lo ha anche solo incontrato in passato, la domanda che tutti ci poniamo è: può ottenere lo stesso effetto oggi, una volta ripulito dal punto di vista della grafica e del gameplay? D’altronde Crash e Spyro erano le due mascotte PlayStation mentre Pac-Man difficilmente può essere considerato tale. Scopriamolo insieme in questa recensione.
Pac-Man vs Toc-Man: il remake
La storia di Pac-Man World Re-Pac è un mero pretesto per gettarci il più velocemente possibile nell’azione e per dare un contesto e un’atmosfera all’intero gioco. L’originale Pac-Man World venne distribuito in occasione del ventesimo anniversario della famosa pallina gialla ed il gioco si apre proprio con tutta la sua famiglia ed i suoi amici che si preparano a festeggiarlo.
Il malvagio Toc-Man però ha ben altri piani in mente ed invia i suoi fedeli fantasmini colorati a catturare Pac-Man. Questi tuttavia si confondono ed invece di rapire l’eroe, vedono bene di catturare tutta la sua famiglia ed i suoi amici che erano presenti alla festa. Come se non bastasse, si lasciano dietro un volantino che prontamente fa capire a Pac-Man chi è il colpevole. Immediatamente questi si reca a Ghost Island per salvare tutti.
Come per molti platform (non solo dell’epoca) la narrazione è puramente un contorno, anche se qua la lore messa in gioco è davvero miserina. Alla fine, per quanto non si preoccupassero di approfondire troppo, Crash e Spyro davano comunque un contesto al loro mondo di gioco e ai portali. Persino Super Mario ha un minimo di logica! Qua non è chiaro perché nella Ghost Island di Toc-Man ci siano portali che conducano ovunque.
Tuttavia è un dettaglio che passa presto in secondo piano nel momento in cui l’atmosfera definisce il pubblico di riferimento dell’originale. Pac-Man World era un titolo dedicato ai giovanissimi. Colorato, leggero, spensierato. Ha davvero poco senso chiedersi il perché di quello che viviamo e vale più la pena godersi l’esperienza senza troppi pensieri. Tuttavia questo è già un punto a suo sfavore verso i nuovi giocatori che pretendono un minimo di coerenza.
Un classico di un tempo passato, come Pac-Man
Pac-Man World Re-Pac presenta tre modalità di gioco: Quest, Labirinto e Classica. Per il 75% del gioco ci troveremo nella prima (anche perché serve per sbloccare le altre due) che è poi il vostro tipico platform game 2.5D. La modalità labirinto è una collezione di schemi di Pac-Man realizzati in stile grafico 3D e popolati secondo le aree viste nella quest mentre la modalità classica, beh, è il buon vecchio Pac-Man originale.
Se nelle ultime due modalità Pac-Man può solo muoversi per collezionare palline gialle (o mangiare i fantasmini quando prendiamo le superpalle), nella modalità Quest i suoi controlli sono decisamente più variegati. Qui abbiamo la possibilità di saltare, ma non solo perché ci sono tantissimi comandi speciali. Pac-Man può anche rimbalzare sul sedere dopo un salto per eseguire un secondo salto più in alto (e sconfiggere i nemici sotto di sé) e può galleggiare per un secondo a mezz’aria guadagnando qualche millimetro (una novità per Pac-Man World).
Non solo, può anche tirare le palline raccolte per uccidere i nemici dalla distanza (oppure caricare il colpo per una superpalla) oppure può eseguire una super-rotolata in puro stile Sonic. Ovviamente dovrà fare attenzione ai nemici ed alle trappole. Ogni errore porterà via una fetta di Pac-Man (sono 4 in tutto) e una volta finite, si perderà una vita. Come al solito, inoltre, cadendo nel vuoto si perde subito una vita. Rispetto ad altri eroi platform, però, Pac-Man sa nuotare ed il nuoto è stato reso anche più intuitivo in questo remake.
Usando tutte le sue capacità, Pac-Man dovrà attraversare una lunga serie di livelli. Ci sono 6 “mondi” tematici ognuno contenente tre livelli ed un boss finale (tranne un mondo, il 4° livello delle rovine era assente nell’originale e continua ad essere assente anche qui). Tutti saranno organizzati su un hub centrale, la Ghost Island, da cui potremo accedere ai vari livelli Quest o ai moltissimi livelli Labirinto. Ogni area ne ha subito 3 disponibili ed altri 3 sbloccabili. E’ stato aggiunto anche un teletrasporto per muoversi velocemente tra le aree.
Ogni livello è abbastanza corto e mai troppo complesso, in generale il livello di difficoltà rappresentato da Pac-Man World è decisamente basso e non sarà difficile per un giocatore platform esperto finire tutto senza morire (o morendo poche volte). Un altro punto a sfavore dei nuovi giocatori visto che molti adorano le sfide impossibili e i trial & error, soprattutto in giochi di questo tipo.
Tuttavia nei vari livelli c’é davvero tanto da raccogliere oltre alla vita e alle vite. Ci sono le palline da usare come proiettili, ma anche le superpalline che ci permettono di diventare mega-Pac-Man per divorare i fantasmini, altrimenti invincibili. Ci sono anche palline che ci donano poteri speciali, tipo quella di metallo, e poi ci sono tantissimi frutti da usare per i punti o per sbloccare le porte corrispondenti dietro cui spesso ci sono oggetti rari o tasti da premere.
Alcuni livelli nascondono infatti un labirinto (per sbloccare il corrispondente livello nella modalità Labirinto) o una chiave, necessaria a liberare il nostro amico intrappolato nell’area in cui siamo. Infine ci sono anche le lettere Pac-Man. Se le collezioni tutte, avrai accesso ad un livello bonus per ottenere ancora più punti, vite e gettoni slot machine. Ecco, la slot machine.
Se c’é una sezione del gioco che speravo sistemassero era la slot machine. Mi andava bene anche la cancellassero del tutto. Invece è ancora lì, fissa dopo ogni santissimo livello. Eccessivamente difficile per chiunque non abbia i riflessi di una lince, non può essere in nessun modo saltata e dovrai obbligatoriamente consumare ogni singolo gettone ottenuto. Una vera perdita di tempo che porta ad odiare ogni fine livello. Dannazione.
Coloratissimo, sopra le righe ed un po’ goffo
Ovviamente, trattandosi di un remake, è importante andare a considerare la direzione artistica, tenendo ben presente che si tratta di una rilavorazione di un gioco che già di partenza aveva una grafica molto semplice. In tal senso il lavoro svolto da Bandai Namco è indubbiamente eccellente. La grafica 3D risulta molto cartoon, colorata e variegata mantenendo quello stile originale da “prodotto per bambini.”
Il problema semmai è lo stesso che aveva il Pac-Man World originale, ovvero il fatto che Pac-Man non è nato per essere un’icona platform e… beh, diciamo che vederlo con gambe e braccia è sempre bruttino e lo fa apparire decisamente goffo. L’orrore supremo lo si raggiunge tuttavia con la sua famiglia. No, decisamente il passaggio ad una grafica moderna non ha fatto loro bene. Per niente. Sembra di guardare un cartone per bambini animato male.
Al di là di questa particolarità, però, il gioco resta graficamente molto fluido ed i livelli sono molto variegati e pieni di dettagli interessanti. Il level design, pur non raggiungendo mai grandi vette di genialità e difficoltà, riesce comunque ad affascinare ed incuriosire. Alcune soluzioni per trovare alcuni segreti sono tutto tranne che scontate mentre per altre situazioni potrai usare più di una via per risolvere tutto.
Chiude il pacchetto un comparto sonoro tutto sommato piacevole. Apprezzo che Pac-Man non parli ed i versi senza senso degli altri personaggi sono accettabili (non siamo ai livelli di fastidio di Yooka-Laylee). La soundtrack di per sé non è certo memorabile, ma è ascoltabile e non disturba l’orecchio del videogiocatore, anche se tende ad andare in loop un po’ troppo velocemente. Non memorabile, ma accettabile.
Una riscoperta affascinante ed imperfetta
In conclusione, questo Pac-Man World Re-Pac merita l’acquisto? Indubbiamente è un titolo fatto con il cuore e chi ci ha lavorato, ha amato il gioco originale. C’é tanta fedeltà verso Pac-Man World ed altrettanto rispetto anche verso il buon vecchio classico Pac-Man. I molti aggiornamenti di gioco presenti in questo remake servono tutti ad aggiornare il titolo alla nuova generazione, senza rovinarne l’esperienza.
Tuttavia Pac-Man World era solo un buon platform nell’epoca PlayStation, difficilmente poteva competere con i big del genere che affollavano le console allora. Lo stesso si può dire adesso. Questo remake ha d’altronde uno specifico pubblico di riferimento, i nostalgici, e si impegna solo leggermente a cercare di attrarre nuovi giocatori che già non lo conoscono di fama. Dubito un videogiocatore del genere potrebbe d’altronde apprezzarlo.
Bisogna poi dire che il costo di per sé non è basso. Pac-Man World Re-Pac viene quasi 40 euro su Nintendo Switch, Steam, PlayStation 4, PlayStation 5, X-Box One e X-Box Serie X. Sono decisamente tanti soldini per un solo, singolo platform che si, richiede un certo numero di ore per essere completato, ma poi non offre molti contenuti post-run. Per capirsi, sia la N. Sane Trilogy che la Reignite Trilogy avevano lo stesso prezzo all’uscita ed ora si trovano a molto, molto meno.
Questo mi porta per altro alla più grossa critica che ho da muovere a Pac-Man World Re-Pac. Alla fine tutti i difetti che ho elencato erano presenti anche nell’originale e questo remake lo migliora sotto tutti gli aspetti, ma perché far uscire un gioco solo? Pac-Man World è una trilogia e mi sarebbe apparso molto più logico un remake corale come successo per Crash Bandicoot e Spyro, soprattutto visto il costo del prodotto. Questa si che è una scelta che mi fa storcere il naso.