Il nostro pianeta è coperto per due terzi dall’acqua, e la scienza colloca l’origine della vita, e quindi del genere umano, proprio nei nostri vasti oceani. subROV: Underwater Discoveries è un titolo più o meno simulativo volto proprio all’esplorazione di questi ambienti primordiali attraverso le ricognizioni di un drone sottomarino controllato a distanza (subROV abbrevia per l’appunto l’inglese “submarine remote operated vehicle“).
Il titolo è totalmente indipendente e segna l’esordio di sqr3lab, un piccolo studio che per la realizzazione di esso ha collaborato con il Bermuda Institute of Ocean Sciences, un’organizzazione senza scopo di lucro originaria delle Bermude britanniche attiva dal 1903 dedicata alle scienze oceanografiche e alla biologia marina (se sei interessato a tale scienza ti consigliamo di dare un’occhiata qui).
Noi di iCrewPlay abbiamo provato la versione demo del titolo, il quale, sebbene si sia dimostrato dotato di un certo potenziale, ha ancora molta strada da fare prima di essere considerato immancabile nelle librerie Steam.
Scopriamo insieme subROV: Underwater Discoveries!
subROV: Underwater Discoveries, un’immensità da scoprire
Il titolo non possiede una trama ben definita, almeno al momento. L’unico elemento avente parvenza di storia raccontata è rappresentato dalle missioni tutorial, che vedono il nostro alter-ego, un’operatore imbarcato su una nave da ricerca, impegnato nel conseguire una patente onde pilotare ROV sottomarini.
In questa prima frazione di gioco impareremo a condure il nostro ROV attraverso un’interfaccia che riproduce il tipico ambiente di lavoro di chi si occupa di esplorazioni subacquee tramite questo genere di veicoli.
Se all’inizio le nostre mansioni si limiteranno a portare il ROV da un punto A a un punto B, in un secondo momento comincerà il vero lavoro, con scandagli del fondale marino a più di mille metri di profondità, ove l’unica fonte di luce è quella proveniente dai fari del ROV.
Tra le operazioni più complesse c’è, ad esempio, quella di attivare radiofari sottomarini tramite il braccio meccanico del ROV, il quale è già di per sé difficilmente manovrabile a causa delle correnti marine.
Durante le traversate non bisognerà mai lesinare l’uso del sonar, i cui scandagli ci porteranno alla scoperta di specie marine da inserire nella nostra galleria e, chi lo sa, anche qualche relitto nascosto negli abissi.
“In fondo al mar, in fondo al mar“
Citare un motivo del genere (il quale è notoriamente accompagna da pesci canterini) parlando di subROV: Underwater Discoveries potrebbe essere abbastanza azzeccato, ma in realtà, dopo qualche ora di gioco, ci si rende conto che non è così: in subROV: Underwater Discoveries non si vede neanche un pesce nonostante si passi tutto il tempo sott’acqua.
La penuria di fauna ittica è quasi ingiustificabile considerata la vastità degli ambienti abissali da esplorare durante il gioco. Le uniche specie animali che incontreremo sono rappresentate da echinodermi (primi fra tutti varie specie di stelle marine), molluschi bivalvi e coralli. L’unico indizio sulla presenza di altri animali marini, che forse potremo ammirare nel gioco completo, è costituito dal canto di una balena che ogni tanto risuona dopo le immersioni del ROV. La presenza di tali cetacei è inoltre testimoniata dalla presenza dello scheletro di uno di essi sul fondo marino che si incontra durante una delle missioni.
Come anticipato, le mappe subacquee presenti in questa versione demo di subROV: Underwater Discoveries sono molto vaste e oltretutto verticali, infatti in alcune missioni dovremo esplorare sia dorsali sottomarine che fosse oceaniche. Il tutto avverrà in una fedele riproduzione fisica di questi ambienti: il ROV sarà infatti perennemente flagellato dalle correnti marine, che spesso ci costringeranno a correggerne il percorso.
Da questi elementi si può concludere che subROV: Underwater Discoveries sia un titolo tendenzialmente simulativo, sebbene è abbastanza evidente ci siano diverse licenze dal punto di vista dei tempi di percorrenza dei fondali marini e di quelli di immersione ed emersione.
Una gioia per gli occhi (di anni fa)
Sebbene non presenti problematiche di sorta a livello di bug grafici, dal punto di vista tecnico subROV: Underwater Discoveries sembra piuttosto datato. L’aspetto della nave così come del ROV stesso e del fondale oceanico, oltreché di tanti altri elementi in game, dà l’idea di essere uscito direttamente dal 2010, periodo in cui la settima generazione videoludica era nel suo periodo intermedio.
L’unico elemento al passo con i tempi sembra rappresentato dalle animazioni dell’acqua. Ciò lascia pensare che i developer abbiano dato la precedenza (come del resto è anche giusto che sia) al vero protagonista del gioco: l’oceano.
Le interfacce sono nel complesso bene organizzate e non troppo arzigogolate sebbene seguire attentamente i tutorial sia una misura d’obbligo per rendere più agevole il pilotaggio del ROV.
La colonna sonora non è presente, eccezion fatta per il menù principale, mentre l’effettistica non lascia a desiderare, con suoni di qualità e perfettamente sincronizzati con quanto avviene in-game.
Concludiamo questa breve descrizione di subROV: Underwater Discoveries (che puoi provare anche tu gratuitamente su Steam) con la speranza che il prodotto completo offra quella varietà che al momento manca in questa versione demo.